Il sesto senso - Contenimento

Mauro Sartorio
Il principio di contenimento del sentito biologico (osmosi percettiva)

PREMESSA: il sesto senso NON esiste in Nuova Medicina Germanica, il dottor Hamer non ne ha mai parlato, bensì è il frutto di una mia personale intuizione e dell'esperienza, che mi permette di aggiungere un pezzo che sentivo mancante allo straordinario e ancora così inesplorato puzzle delle leggi biologiche.
Sto sicuramente peccando di presunzione, ma non posso nemmeno permettermi di lasciare nel cassetto questa idea, che dalla condivisione spera di ricevere grosse critiche e conferme.

In particolare puoi trovare un vasto approfondimento sull'argomento in Fenomenologia Della Percezione, un testo contenuto nel libro Noi Siamo Il Nostro Corpo.

[EDIT: Questo articolo, che esula dagli argomenti del 5LB Magazine, rappresenta le "vestigia" del vecchio sito originale di Mauro Sartorio. Ulteriori approfondimenti sul suo sito personale]


Esseri viventi a qualsiasi livello evolutivo che costituiscono "branchi", sono interconnessi tra di loro nella percezione dell'ambiente, con il fine biologico di comunicare in modo immediato e istantaneo pericoli per la sopravvivenza del branco stesso e in ultimo della specie.

Più gli individui sono legati nella vita, più sono sensibili a questa comunicazione: gruppi di individui che vivono situazioni al limite della sopravvivenza sono rapidamente in grado di creare connessione tra i componenti, con una sensibilità che aumenta con il grado di attenzione verso il pericolo.
Questo tipo di percezione la chiamo "contenimento", un atto passivo del corpo intero che "contiene" un altro corpo rilevando il suo stato emotivo e quindi fisico (emozione è comunque uno stato generato in prima istanza dalla cenestesia del corpo).
Non è una funzione attiva che irradia qualcosa, nè un atto di volontà, ma una disposizione passiva alla ricezione di informazioni.

L'immagine, puramente metaforica, è quella della paura (emozione radice) vista come un fluido in movimento nel nostro corpo, che si espande nello spazio liberamente, intersecando e compenetrando le onde degli altri corpi. 
Un corpo che "contiene" un fluido molto mosso di un altro corpo, ha la percezione del proprio fluido similmente perturbato. Non si può dire che un corpo senta l'altro, ma che ognuno sente il proprio sintonizzato con l'altro.

Il massimo grado di contenimento che è naturalmente simbiotico è quello di mamma / figlio, situazione in cui spesso la mamma percepisce sensazioni che non sa dire se siano sue, ma che è probabile siano precisamente quelle del figlio (e viceversa). Nel contenimento non c'è limite di spazio, nel caso di un legame così stretto le due persone possono essere a poli opposti del pianeta.

I casi di commozione tra due o più persone è il contenimento più comune e verificabile, anche in assenza di contatto visivo.
Altri casi comuni sono le malattie di gruppo, per esempio classi scolastiche di bambini che danno in contemporanea la stessa risposta biologica a un evento (sintomi intestinali, sintomi all'epidermide come varicella ecc...). Assodato che un evento non crea di per sé la risposta biologica, ma è il vissuto viscerale della singola e unica persona rispetto a quell'evento ad attivare la fisiologia speciale, si presume che ogni organismo risponda in modo diverso rispetto a un altro: quando questo vissuto si "allinea" in gruppi di persone attraverso il contenimento, abbiamo risposte biologiche allineate.
I casi più eclatanti di contenimento del sentito biologico sono le pandemie, come il caso della peste manzoniana in una Milano circondata da assedi e carestie, dove una buona fetta di popolazione può rispondere biologicamente in modi e tempi praticamente uguali.

Altri casi comuni sono i dolori muscolari di uguale posizione e intensità tra persone a stretto legame, o la sincronizzazione del ciclo mestruale in gruppi di donne.

Il contenimento è una funzione libera negli animali, che possono percepire il pericolo contenendo la minaccia del predatore, ma estremamente limitata e soffocata nella civiltà umana dall'educazione razionalista.
La scissione odierna operata tra mente e corpo tende a escludere le sensibilità più antiche e viscerali.
Oltre a un basso grado di attenzione rispetto a queste ultime, sperimentiamo anche una esplicita negazione dei segnali da parte della cultura dominante.
Quello che viene definito "sesto senso" con un incerto grado di fiducia e affidabilità, è precisamente questa funzione passiva di contenimento.
Il ritorno all'uso di queste facoltà (sempre presenti) è un atto di semplice attenzione, come un orecchio che decide di cogliere un suono ascoltandolo.

Nonostante il contenimento sia una qualità naturale, nella vita di tutti i giorni viene così spesso negata che si è disimparato a sentirla, ad esempio: si pensi a un bambino al quale, per essere a fin di bene protetto dal dolore, viene nascosta la morte della nonna. 
Il bambino percepisce che la nonna non c'è più, e percepisce che la mamma è turbata, ma le parole sono "va tutto bene, la nonna è andata un po' in vacanza".
Queste apparentemente innocue dissonanze nell'informazione tra percezione e ragione consolidano profondamente la scissione tra mente e corpo, e convincono il bambino che la sua sensibilità sia errata, quindi non più affidabile per le occasioni future.


Aggiornamento 2020: questo articolo del 2013 è uno dei primissimi su cui ho poggiato tutta la mia attività degli anni successivi.
In questo percorso ho approfondito e sperimentato molto, sviluppando enormemente la mia prospettiva su queste particolari sensorialità. 
Devo dire che, "colpevolmente", solo poco tempo fa ho conosciuto la teoria dei campi morfici, di cui è esponente Rupert Sheldrake: per questo motivo non ho mai citato prima i suoi lavori, nonostante le mie intuizioni gli fossero fortemente aderenti.
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