Sclerosi multipla e l'alibi ambientale/genetico

Mauro Sartorio
La presenza di due virus è stata rilevata nei casi di sclerosi multipla.
Anche se non posso dire granchè su questo studio di cui conosco solo ciò che viene detto sui giornali, posso osservarne le deduzioni dal punto di vista delle 5LB e notare come, in realtà e nonostante i titoli sulle copertine, una relazione di causa non ci sia (e viene comunque ammesso), e non ci possa nemmeno essere.

Sclerosi multipla, due virus accusati di innescare la malattia


[...] Si ipotizza, infatti, che l'infezione tardiva [...] con il virus di Epstein Barr (EBV) possa essere un fattore di rischio per lo sviluppo successivo della malattia. [...] Le cause non sono definite, ma si ritiene che sia scatenata da fattori ambientali, in soggetti geneticamente predisposti.[...]
"Scienza a parte la rilevanza pratica di tale studio consiste nel fatto che si apre una finestra temporale prima dell'insorgenza della malattia, in cui poter studiare interventi contro la Sm"[...]
Fonte: ANSA

Lo studio scopre quindi una finestra temporale in cui i virus vengono usati come "marcatori", anche se, come sempre in questo tipo di studi, una relazione diretta tra presenza del virus e malattia non si può definire perchè comunque "dipende", sia da fattori di rischio ambientali, sia da fattori genetici.
Questa è la conclusione a cui non possono non giungere le ricerche che partano dalla ipotesi dell'agente patogeno, in un paradosso stigmatizzato in "il virus ti fa ammalare, salvo quando non ti fa ammalare".
Poichè non è possibile identificare con assoluta certezza il virus in termini di causa efficiente per qualsiasi attività biologica, spesso i fattori ambientali e genetici diventano gli alibi per giustificare un'ipotesi che non riesce a restituire risposte definitive.

In effetti, le ricerche riportano esiti di questo tenore all'ordine del giorno, ma prendo quella di oggi sui giornali come esempio, per mostrare che, in base alle premesse scientifiche da cui si osserva un fenomeno, lo stesso studio può produrre conclusioni estremamente distanti.
Perchè una ricerca trova quello che cerca: se l'assioma su cui posa le fondamenta è "ogni malattia ha il suo agente patogeno", l'obiettivo sarà trovare quell'agente e non ci saranno margini per comprensioni diverse e, se necessario, nuove.

Quando gli assiomi fondanti sono, nel nostro caso, quelli delle leggi biologiche, qualsiasi cosa sia il virus e qualsiasi cosa faccia in fin dei conti è interessante per la patogenesi ma poco per l'eziologia, essendo esso una conseguenza o concomitanza di un qualche processo biologico.
Potrà, al limite, essere usato proprio come un utile "bio-marcatore".
Ciò che si indaga in ambito 5LB con attenzione sono il perchè e il come si avvia il processo biologico, in relazione all'adattamento dell'organismo all'ambiente, attività che si manifesta nei sintomi muscolari e nelle difficoltà motorie.

Da questa prospettiva il nesso di causa può essere verificato nel 100% dei casi, come può essere verificato che il 100% dei bambini ha un papà, nessuno escluso.
Trattandosi di leggi di natura, si può abbandonare il linguaggio del "fattore di rischio" per adottare il linguaggio dell'ontologia, dell'essere o non-essere: una donna o è incinta o non lo è, senza probabilità intermedie "un po' incinta e un po' no"; se una persona ha defaillance motorie (sintomi raccolti sotto il cappello "sclerosi multipla"), i suoi muscoli si trovano con assoluta certezza in un meccanismo reiterato, indipendentemente dagli organuli che possono essere trovati o meno, con qualche probabilità, nel sangue.