Calendario vaccinale 2016-18, i medici che non si vaccinano e il problema della 'scientificità'

Mauro Sartorio
Il mese scorso è stato annunciato dal ministero il nuovo calendario vaccinale per i prossimi 2 anni (2016-2018).

Il ministro Lorenzin ha detto a proposito "pensiamo che serva un allineamento dei calendari vaccinali a livello europeo, così come lavorare su una più diffusa promozione della cultura scientifica".
A ragione, è fondamentale che ognuno si prenda la briga di "alfabetizzarsi" sulle questioni di salute assumendo una "cultura scientifica" perchè, per poter compiere le proprie decisioni, è necessario imparare a divincolarsi in un'informazione che è manipolata da ogni parte e, troppo spesso, anche alla radice, cioè dall'interno dei laboratori fino agli organi di informazione. Abbiamo parlato diffusamente della necessità di acquisire responsabilità personale in materia. 
È allora ingenuo e capzioso pretendere di dividere i fronti di opinione in "vax" e "no vax", come anche lo stesso ministro sostiene: "Bisogna contrastare i movimenti ‘no vax’ che proliferano sul web e diffondono paure che non hanno alcuna base scientifica."
È ingenuo (se non è malafede) perchè sì, c'è un problema di comunicazione selvaggia fondata su dicerie, ma c'è anche un problema strutturale nella comunicazione scientifica, che non può essere né ignorato né nascosto. 
Anzi: se fosse realmente affrontato, conterrebbe in buona misura il dilagare di opinioni e dati infondati e sensazionalistici.

Il ministro sul nuovo calendario: “il nostro nuovo Piano nazionale vaccini (+200 milioni € quest’anno) pone l’Italia tra i Paesi con i programmi più avanzati al mondo, allarga notevolmente l’offerta vaccinale, uniformandola su tutto il territorio nazionale, con l’introduzione di nuovi vaccini in regime di gratuità, come quelli contro l’herpes zoster o il rotavirus, estendendo tra l’altro la vaccinazione contro il papillomavirus anche ai maschi."
Il nuovo calendario sostanzialmente estende le raccomandazioni sulla vaccinazione per la pertosse in gravidanza, per il meningococco B agli adulti, per l'influenza ai bambini, per il rotavirus ai bambini.


I farmaci che sono usati nella vaccinazione per l' "Herpes Zoster" ad adulti di età superiore a 64 anni sembrano efficaci nella riduzione di sintomi (per 3 anni) con pochi effetti collaterali.

I prodotti vaccinali per il rotavirus, cioè RV1 Rotarix della GlaxoSmithKline Biologicals e RV5 RotaTeq della Merck&Co, sembrano efficaci con pochi rischi (che vanno però approfonditi). 
[Riflessione in base al modello 5LB: da notare che questi prodotti contro la diarrea da rotavirus, sono efficaci con tutti i tipi di diarrea, che sia "virale" o non lo sia: infatti, l'assunzione del vaccino riduce i sintomi gravi dell'80% in presenza di rotavirus e, comunque, del 40% in assenza di rotavirus
Non so come gli studiosi spieghino l'efficacia di un antivirale in assenza di virus.
Per inquadrare l'efficacia sintomatica di un farmaco vaccinale nel modello 5LB, trovi qualche riflessione nell'articolo a questo link].

Sul vaccino della pertosse a donne incinte ci sono alcuni studi recenti, come questo, che giustificano la vaccinazione. Tuttavia sono studi singoli non indipendentemente revisionati, quindi terremo d'occhio l'argomento.

Sul vaccino per l'influenza abbiamo invece molte revisioni che contrastano con le raccomandazioni del calendario: in questi giorni le categorie di medici e le istituzioni spingono alla vaccinazione di massa, non solo di bambini, di anziani e persone debilitate da altri processi biologici in corso, ma anche di persone perfettamente sane. 
Le categorie di medici promuovono la vaccinazione, ma i medici stessi non la fanno: infatti in Toscana, come riporta la Nazione, solo il 15% dei sanitari toscani si sono vaccinati (dati dell’assessorato alla Salute riferiti al 2015). E altrove le cose vanno peggio.
Il direttore generale della Asl Toscana Sud lancia l'appello: "Vaccinatevi, vaccinatevi e ancora vaccinatevi. Quest’anno il virus sarà tra i più aggressivi, invito medici, infermieri e manager come me a vaccinarsi. Farlo è importante non solo per dare un buon esempio. I buoni motivi sono tre. E’ necessario farlo per se stessi, per non trasmettere il virus ai colleghi e per non farlo ai malati".

Perchè i medici non assecondano le pressioni istituzionali?
- Ognuno avrà i suoi buoni motivi, ma nessuno ha obiettivamente torto: i vaccini anti-influenzali sono tra i meno efficaci e studiati.

Vaccinazione per l'influenza a operatori della sanità che si occupano di persone di più di 60 anni che vivono in istituti di cura?
- Questa revisione non fornisce una ragionevole evidenza tale da supportare la vaccinazione degli operatori sanitari per prevenire l'influenza nei residenti ultra-sessantenni degli istituti di cura.
Aggiornamento Giugno 2016

Vaccini per prevenire l'influenza negli anziani?
- L'evidenza disponibile è di bassa qualità e non fornisce indicazioni riguardo alla sicurezza, efficacia o efficienza dei vaccini per l'influenza in persone di più di 65 anni.
Aggiornamento 2010

Vaccini per prevenire l'influenza in adulti sani?
I vaccini per l'influenza hanno un effetto molto modesto
Aggiornamento 2014

Vaccini per prevenire l'influenza in bambini sani? (raccomandazione aggiunta nel calendario 2016)
- le prove sull'efficacia dei vaccini influenzali sono deboli, ma vi è evidenza di diffusa manipolazione delle conclusioni
Aggiornamento 2012


Questi sono i dati oggettivi, che prescindono dai dati soggettivi.
Quando parliamo di questi argomenti puramente "oggettivi" dall'interno del modello 5LB, ci è necessario sospendere temporaneamente molti princìpi essenziali, perchè, alla luce delle leggi biologiche, la sfera soggettiva non solo è imprescindibile ma è l'elemento dominante nella salute delle persone.