I tralicci di Sesto San Giovanni e i tumori

Mauro Sartorio
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tralicci e tumori
Oggi sui giornali si parla di un tema molto sentito e difficile, che è quello delle abitazioni costruite nelle vicinanze di strutture pericolose per la salute.
In particolare la notizia del "condominio dei tumori" a Sesto San Giovanni mi colpisce, perchè è palpabile l'angoscia di chi è costretto a vivere quotidianamente nella paura.
Non conosco i fatti direttamente, non conosco nessuno di quella zona, sono anche disinformato su quello che le autorità hanno misurato e sulle attività dell'Associazione di via Sottocorno.
Mi manca davvero tutto insomma, e mi restano in mano solo le leggi biologiche e questa sensazione di angoscia e rabbia in cui sono immerse le famiglie.
Allora vorrei provare ad aggiungere un piccolo punto di vista che può forse sembrare irrilevante, ma che spesso sfugge alle macchine che misurano i fenomeni come l'elettromagnetismo e alle macchine che misurano i processi corporei. E sfugge anche a chi legge e interpreta i dati.

Prendo dalla notizia alcune frasi che dipingono un quadro:

I tralicci “Friggono tutto il tempo”, racconta una signora. Oggi che non piove. “Ma con l’acqua è ancora peggio, le scariche elettriche sono pazzesche”

Benvenuti nei palazzi dei tumori

Due anni fa ho avuto un cancro alla gola – racconta il signor Giorgio, ex tassista – , in molti qui sono morti. Sopra di me due colleghi: tumore al cervello”

Di queste 23 sette si sono ammalate di tumore al cervello, altre nove, invece, di cancro al pancreas. E po ci sino i casi di leucemia.“Papà cos’è il tumore?”, chiede la bimba

Dei casi di tumore conclamato ben 19 si sono verificati negli ultimi cinque anni”. 

molti dei casi di tumore di via Sottocorno sono legati ad inquilini le cui finestre si affacciano proprio davanti ai tralicci

una soluzione per sgomberare ogni dubbio sarebbe quella di interrare i tralicci.


Dunque ci sono i tralicci, ci sono i palazzi e ci sono le malattie.
è come fare 1+1+1.
Ma manca un elemento importante, il più importante: la persona.
Non siamo abituati a fare i conti con quello che ci portiamo dentro quando si devono valutare fenomeni sociali o fenomeni che ci appaiono meccanicistici, ma in questo caso, come in tanti altri, lo stato emotivo, lo stato di allerta ai limiti del panico che si è creato è molto rilevante.

Secondo le 5 leggi biologiche della natura, un organismo reagisce all'ambiente cercando di adattarsi quando si trova in una situazione non sostenibile dal punto di vista della sopravvivenza.
In effetti non conosciamo la vita di ogni singola persona del palazzo, ed è impossibile, oltre che irrispettoso del mondo variegato e illimitato che c'è in ognuno di noi, generalizzare con una semplice sentenza. Ognuno vive la cosa in modo profondamente diverso da un altro.
Ma quello che è certo e non può essere indifferente, è lo stato drammatico di angoscia crescente in cui è immerso il palazzo da qualche anno a questa parte.

Ammettiamo per assurdo che tutte le malattie diagnosticate siano causate dalla situazione, e notiamo come le reazioni dei singoli organismi siano diverse: tumore della gola, leucemia, pancreas, cervello... ogni organo reagisce in base alla sua funzione.
Non è "le onde elettromagnetiche fanno questo effetto" (che peraltro la scienza non riesce a rilevare) ma "questa persona risponde in questo modo alle onde elettromagnetiche".
Insisto su questo punto perchè la persona al centro dell'attenzione è la base per comprendere questo approccio.
Allora c'è chi, in questa situazione di angoscia costante, 
potrebbe trovarsi tutte le sere di ritorno a casa a spaventarsi nel vedere quei tralicci minacciosi, chi ogni minuto che li vede dalla propria finestra sente una stretta allo stomaco, chi può sentirsi nel profondo in colpa per non potere garantire al proprio figlio un posto sicuro in cui vivere, chi si può sentire intrappolato economicamente da non poter scappare da quell'incubo, chi percepisce le onde elettromagnetiche entrargli sotto pelle, chi sognava la propria casa e improvvisamente se la trova in grave pericolo, chi sente da anni di dover sottostare a un'ingiustizia...
Questi sono vissuti concreti che impregnano la vita dell'individuo, e anche non conoscendo queste persone, posso immaginare che molti, anche in condizioni simili, vi si possano ritrovare.




cicogna sul traliccio senza cancro
Nessun pericolo
nessun motivo per lasciare la tana
Come similmente abbiamo già visto altrove, un animale non troppo pensante non rimarrebbe in una tana pericolosa per più di un certo tempo e ne cercherebbe un'altra. Ma siccome abbiamo delle regole sociali, spesso ci troviamo incastrati in situazioni non-biologiche in cui siamo costretti anche per lungo tempo, mentre il corpo per semplice istinto di sopravvivenza farebbe ben altro.
E questa mi appare, anche se non ho informazioni se non dai giornali, la situazione di questo condominio. Ma rimane solo un riferimento come esempio plausibile.

Non entro in questa sede nel tecnico delle
 leggi biologiche, la loro precisione matematica si esprime solo ed esclusivamente in presenza della persona con il suo particolare vissuto e percezione, e fare generalizzazioni è il migliore modo per rendere inefficaci e inappropriate queste conoscenze.

Però la cosa che sanno fare al meglio è aiutare a rompere certi schemi e film mentali che ci guardiamo costantemente in testa e ci costringono in un tunnel di paura nel quale non sappiamo trovare via di uscita.

La presa di coscienza profonda che i campi elettromagnetici possono sortire effetti, certamente, ma non hanno niente a che vedere con malattie e tumori se non in relazione alla percezione viscerale che ho della mia unica e personale realtà, può già agire moltissimo sulla paura e spostare anche solo di un grado questa percezione. Anche se le credenze sono profondamente radicate e ci vuole molto tempo e forte intenzione per incrinarle.
Questo è il motivo per cui metto il mio tempo a scrivere di questi argomenti che, anche se imprecisi, spero possano dare la curiosità di approfondire qualcosa che sento fondamentale per la vita di tutti.

Il caso di Sesto San Giovanni prego abbia un epilogo definitivo, e abbastanza semplice tecnicamente, che sarebbe proprio quello di interrare i cavi come li ha la città di Milano, poichè per molte persone potrebbe essere l'occasione di rompere quella gabbia e uscire da una situazione non-biologica di minaccia costante.