Quando la rivolta 'anti casta' passa per la scienza medica

Mauro Sartorio

Il Nobel che vuole boicottare le riviste scientifiche
Randy Schekman attacca Science, Cell e Nature: rovinano la scienza mercificandone i contenuti e spingendo i ricercatori ad aggiustare i risultati
Fonte: Wired

Il biologo americano premio Nobel che ha scoperto il modo in cui le molecole sono trasportate nelle cellule, accusa le principali riviste scientifiche di rendere distorta e inaffidabile la ricerca scientifica perchè relegata a una casta chiusa e tutt'altro che indipendente.

Quotidianamente, e in particolare su questo sito, ci capita di leggere notizie dichiarate scientifiche ma che di scientifico hanno poco, o sono parziali, o i dati non sono completi, e proprio per questo motivo sono nate innumerevoli associazioni di ricercatori che lottano strenuamente per una conoscenza e informazione trasparenti basate sull'evidenza (evidence based).

Quello che sostiene Randy Schekman, e che lo ha portato a decidere di non inviare più alcuna informazione a questi poli mediatici da parte del suo laboratorio, è il fatto che si pubblichino studi in base all'appeal mediatico, piuttosto che alla rilevanza scientifica. E che i ricercatori stessi, pur di ottenere una pubblicazione prestigiosa, arrivino a compromettersi tanto da manipolare i risultati dei loro lavori.
Addirittura, il prestigio di finire su quei giornali – ha denunciato il Nobel – ha spinto enti come la Chinese Academy of Sciences a pagare fino a 30mila dollari i ricercatori che son riusciti nell’impresa di farsi pubblicare, costi quel che costi in termini di professionalità. E per alcuni – continua Schekman – queste tangenti rappresentano anche la metà dei loro stipendi.
Schekman invita tutti i membri della comunità scientifica a imitarlo e a rifiutare questo ordine costituito, sostenendo piuttosto l’open-access (come fa lui da anni sul sito eLife)

Il problema della mercificazione della scienza non può essere affrontato come una semplice contingenza ineluttabile di un periodo storico spiccatamente mercantile. Perchè si tratta di un fenomeno che mina alle basi la credibilità della scienza.
Oggi ognuno può accorgersi della sfiducia dilagante che spinge le persone a cercare risposte altrove, ma la reazione di biasimo nei confronti di questi effetti non sarà di certo efficace se non se ne affronteranno le cause concrete, di natura etica, con una prospettiva di lungo periodo.