La ricerca: il lavoro precario è causa dell'asma (al 60%)

Mauro Sartorio
La revisione delle notizie sulla salute alla luce delle leggi biologiche, specie quando si tratta dei risultati delle ricerche scientifiche, è spesso elementare quanto illuminante.

Oggi una ricerca tedesca riporta il risultato di una statistica su 7000 persone, che rileva che:

"...il timore di perdere il posto di lavoro produce un incremento della possibilità di insorgenza di asma del 24%, dato che può salire fino al 60% se il rischio di disoccupazione è imminente"
Fonte: Il Giornale

Le statistiche sono materiale raramente utile alle leggi biologiche, perchè fanno un minestrone di casi diversi, dei quali non si conosce nulla, nei quali non viene considerata la persona nella sua unicità, ma si prende un singolo dato specifico (precarietà) nel tentativo di farlo emergere per dimostrare qualcosa.
La statistica è in effetti un fertile campo per ciò che qui chiamiamo effetto cicogna.

Tuttavia nelle notizie è molto interessante quando gli studiosi si concentrano in qualche modo su questioni di percezione emotiva, oltre alle più tipiche di natura chimica e fisiologica, nonostante le conclusioni annaspino ancora nelle concezioni generiche di "stress" e di sistema immunitario indebolito.

Allora vi propongo di leggere la notizia, ripassare l'eziologia dell'asma bronchiale e laringea, e di provare a scorgere il possibile nesso tra condizione di precarietà e percezione che esaspera una sensata reazione biologica.