COVID19: pseudo-scienza al potere manda al fallimento la società.

Mauro Sartorio
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Lo scorso fine giugno si è tenuto un Lindau Meeting, un incontro in cui si ritrovano regolarmente a discutere tra loro alcuni premi Nobel.
Chiaramente l'incontro di quest'anno è stato dominato dalla questione Covid19.

Tra gli altri, Michael Levitt è un ricercatore alla Stanford University nel campo della biologia strutturale, Nobel per la chimica nel 2013.
Ho trascritto e tradotto il suo intervento perchè è una fotografia eloquente della tragica condizione di una comunità scientifica allo sbando, preda della manipolazione politica e mediatica

Riguardo alla gestione della pandemia, Levitt parla espressamente di stupidità, di fallimento della comunità scientifica, di scienziati che non si sono voluti confrontare e hanno fatto puro opinionismo, gli stessi che poi sono diventati consiglieri della politica, hanno fanno chiudere il mondo intero e, dopo avere prodotto miliardi di dollari di danni, si sono defilati come nulla fosse.
Levitt si scaglia apertamente contro gli epidemiologi, che avrebbero sbagliato tutto basandosi su modelli matematici senza fondamento di dati reali.

Voglio spezzare una lancia in favore degli epidemiologi: è vero che la narrazione del Covid19 è stata costruita su modelli matematici campati per aria, ma è anche vero che buona parte dei più importanti studiosi del settore non era affatto in accordo con quella tragica narrazione
Il problema è che, come è accaduto a Levitt, quella parte è stata zittita dalla politica e da un sistema mediatico irrimediabilmente corrotto.

Ti lascio alla lettura integrale del suo intervento:
Michael Levitt Covid19
Ho studiato il coronavirus come data scientist.
La mia area di specializzazione sono le traiettorie temporali di qualsiasi cosa.
Dal momento che per centocinquanta giorni ho praticamente lavorato 18 ore al giorno concentrandomi sui dati, lascerò da parte la politica, l'economia e i media e qui parlerò semplicemente della scienza.

E devo dire che questa è la prima volta che ho fatto scienza in tempo reale, cioè pubblicando 30 rapporti in altrettanti giorni, pieni di errori di battitura, errori di trascrizione e tutto il resto.
Una cosa che mi ha colpito una volta che il virus si è spostato dalla fase cinese e coreana al resto del mondo, all'inizio di marzo, è quanto la struttura della comunità scientifica sia totalmente inadeguata per la scienza in tempo reale. 
Le persone insistono sui report referenziati [sulle riviste], nessuno vuole condividere nulla, gli scienziati in realtà sono più presi dal panico e spaventati di chiunque altro, le grandi organizzazioni come Lindau, la Royal Society, la National Academy of Science sono state del tutto in silenzio.
Sono davvero deluso, e questo non ha nulla a che fare con la politica.
Come comunità, gli scienziati hanno mandato al fallimento le generazioni più giovani. 

Decidere cosa fare in questa situazione è davvero molto difficile: non possiamo fare affidamento su una o due voci, avrebbe dovuto essere un comitato, formato dalla fondazione Nobel, da Lindau, dalla Royal Society, dall'Accademia Nazionale. A metà febbraio, quando tutto questo stava arrivando, avremmo dovuto discuterne. 
Invece abbiamo lasciato l'economia e la politica oscurare la scienza.
E per me, la peggiore opposizione che ho avuto è stata da scienziati molto importanti che erano solo spaventati che i non-scienziati avrebbero rotto la quarantena e li avrebbero infettati. 
C'era il panico totale, e il fatto è che quasi tutta la scienza che stavamo ascoltando, ad esempio da organizzazioni come l'Organizzazione Mondiale della Sanità, era sbagliata.
Abbiamo avuto la censura di Facebook, l'OMS ha mostrato opinioni contraddittorie...
Questa è stata una situazione vergognosa per la scienza e non posso farci nulla ... avremmo dovuto confrontarci.

Ho rilasciato i report apertamente, condivisi via e-mail, e tutto ciò che ho ricevuto indietro sono stati abusi.
E ora vedi che tutto quello che ho detto in quelle prime sei settimane era effettivamente vero, ma per ragioni politiche noi come scienziati abbiamo lasciato che le nostre opinioni fossero traviate.
I dati avevano cose molto chiare da dire.
Nessuno mi ha detto "fammi controllare i tuoi numeri".
Dicevano tutti "smetti di parlare così".

Quindi penso che se inizialmente avessimo avuto anche solo pochi scienziati a parlare tra loro in video-conferenza, non sulle opinioni ma sui dati... qual è il rapporto di infezione della popolazione? Quanto è pericolosa? Questa cosa cresce esponenzialmente?
C'erano alcune domande molto molto semplici.

Ed è vero che gli epidemiologi dicevano sempre che noi non siamo epidemiologi, ma il fatto è che i casi di contagio e le morti seguono una traiettoria temporale, e allora penso che fisici e chimici teorici che capiscono le proiezioni siano qualificati anche molto di più.
Gli epidemiologi hanno commesso il loro tipico errore.
Vedono il loro lavoro non come il fare le cose in modo corretto, ma come il dover prevenire un'epidemia.
Quindi se dicono che è cento volte peggio di quello che sarà, va bene così.
Il loro errore è stato che li abbiamo ascoltati.

Hanno detto la stessa cosa per l'Ebola, hanno detto la stessa cosa per l'influenza aviaria, per quelle nessuno ha chiuso tutto.
Non avremmo mai dovuto ascoltare gli epidemiologi, i quali hanno causato centinaia di miliardi di dollari di danni e sofferenza, soprattutto alle giovani generazioni.
Questa sta diventando una tragedia, e farà sembrare l'11 settembre una storia per bambini. Questa è molto peggio.
 Non sono contro il lockdown, sono contro un lockdown stupido che non considera il quadro completo.
Cioè non solo per combattere un virus, che è esattamente pericoloso quanto l'influenza, ma anche per evitare il danno economico che ogni paese ha inflitto a se stesso, ad eccezione della Svezia.
Abbiamo davvero fallito come comunità scientifica.

Ci sono state persone intelligenti in Svezia, è tutto lì.
La Germania vive una nuova reinfezione perché hanno chiuso tutto troppo violentemente. 
Sai, il livello di stupidità che stiamo vedendo è davvero straordinario, e richiedeva solo un po' di discussione tra persone intelligenti.

Non sto dicendo che ho ragione, ma vorrei che le persone mi contraddicessero sui dettagli.
Perché non è esponenziale? Posso mostrartelo.
Perché il rapporto tra malati e contagiati è questo e non quello? Ci sono dati per rispondere.

In altre parole, tutto è guidato dai dati ma le persone hanno scelto di non guardare i dati
In molti Paesi la politica ha infettato gli scienziati, certamente negli Stati Uniti.
La politica ha infettato gli scienziati.

Volevo dire qualcosa sul rischio.
A metà marzo Sir David Spiegelhalter scrisse una bellissima revisione su Medium che equiparava il rischio di morire di coronavirus con il rischio di morte naturale, e fondamentalmente concluse, usando i numeri che uscivano dall'Imperial College, che il rischio del coronavirus fosse pari circa al rischio di morte naturale in un anno. 
Ho immediatamente risposto e ho detto che aveva torto.
La mia analisi ha suggerito che non era un anno, ma un mese [circa 10 volte meno rischioso NDT].
Ho quindi cercato di comunicarlo a Neil Ferguson [epidemiologo dell'Imperial College, i cui dati Levitt ritiene errati]. Ha ignorato le mie e-mail, allora mi sono messo in contatto con il capo della Royal Society, gli ho fatto leggere le e-mail e alla fine hanno detto "no no no no no" che mi sbagliavo, è giusto un anno.
Il fatto è che, due mesi dopo, si è capito che l'eccesso di morte per coronavirus è di circa tre settimane.
La questione è che questi scienziati hanno fatto chiudere tutto.
Il problema non è solo la mancanza di comunicazione con il pubblico.
Gli scienziati sono arroganti e si rifiutano di ascoltare le persone che non sono nel loro campo.
Gli scienziati si stanno defilando, illesi senza un graffio, dopo aver causato danni per miliardi di dollari e questo è qualcosa che non si può permettere che accada.

Non è solo l'Organizzazione Mondiale della Sanità. 
Ferguson voleva che la Svezia chiudesse tutto, ha fatto in modo che la Gran Bretagna chiudesse tutto e quando ora i numeri risultano normali, esattamente quello che ti aspetteresti senza quarantena, allora dice "ah ma è grazie alla quarantena".
Questa scienza è terribile.
Questa è scienza che dovrebbe essere messa sotto processo.
Gli scienziati non possono causare questi danni e rifiutarsi di ascoltare.
Ho davvero fatto di tutto per convincerli perlomeno a discuterne con me.
Alla fine ho detto qualcosa che non ho mai detto prima: fate come vi pare, lasciatemi in pace, andate avanti così e morite.
Il fatto è che l'epidemiologia e la modellistica sono state una vergogna.
Non hanno guardato i dati, hanno sbagliato tutto.
Vedremo che, sebbene il Covid19 sia una malattia diversa, l'impatto netto della mortalità sarà molto simile ad un'influenza severa senza alcun lockdown.
Un'ultima cosa: penso che una politica come l'Australia [che ha ripetuto il lockdown] possa sembrare molto intelligente fino a quando non si avrà un secondo blocco e poi un terzo.

La Svezia è l'unico paese che ha fatto la cosa giusta, dirigendosi verso ciò che considerano l'immunità di gregge
Che si verifica al 15%, non all'80%, un altro errore fatto dagli epidemiologi.
La Svezia finirà con circa 600 morti per milione [pari circa a Italia, Spagna e UK che hanno agito i lockdown più severi, NDT].

Traduzione di Mauro Sartorio

Svezia covid19

Fonte: Worldometers 10 luglio 2020

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