La guarigione - dalla fisica quantistica alle 5 Leggi Biologiche - Paolo Renati

Mauro Sartorio
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Che cos'è in fondo la guarigione, una volta che abbiamo compreso che siamo una scultura di acqua in stato interfacciale supercoerente?
Paolo Renati risponde ad una domanda della dott.ssa Erminia Ferrari al convegno Scienza, Etica e Risveglio della Coscienza a Verona, 18/10/2025.


Per capire che cos'è il processo di guarigione dobbiamo capire che cosa chiamiamo "malattia". 
Allora, diciamola così, faccio un mini sunto. 
Il sistema vivente è un sistema super coerente, ossia è un sistema in cui vivono un sacco di livelli gerarchici di coerenza incastonati. ci sono le sincronizzazioni, le messe in fase, il phase locking di oscillazioni che vanno da quelle elettroniche, per esempio, dei domini di coerenza che troviamo anche nell'acqua liquida a molte altre che riguardano, per esempio, la rotazione dei dipoli che sono quelle implicate per esempio nella exclusion zone water e tante altre coerenze che si instaurano proprio nel momento in cui si comincia a creare un interplay con altre specie molecolari.

La coerenza è una condizione fisica tale per cui un oscillatore, per esempio una molecola, un dipolo, conquista uno stato di vuoto, un livello di vuoto più basso, liberandosi di un eccesso di energia sotto forma di disordine, di calore, di entropia. Questo è il motivo per cui quando comprimi del vapore e lo fai diventare liquido, se il sistema può buttare fuori calore il sistema diventa liquido e tu vedi un calore che esce, il calore latente della liquefazione. Stessa cosa.

Cosa significa questo? Significa che la coerenza che da un punto di vista fisiologico medico potremmo leggere come omeostasi, è uno stato perseguito, sempre cercato perché è termodinamicamente voluto e questo è un punto centrale. 
Cosa significa questo? Che la relazione col mondo di un organismo può essere qualcosa che sostiene la tua omeostasi, sostiene la tua coerenza. Tipicamente quando per esempio - Del Giudice lo diceva molto bene - quando sei in risonanza con altri sistemi con cui puoi condividere la tua fase di oscillazione, che non vuol dire la frequenza, vuol dire il ritmo. 
Significa quindi che io sono un sassofono e suono un pezzo, tu o Monica sei una cantante, canta, ma lo fa a tempo con me, non è che canta per i cavoli propri. Questa è "essere in fase". Allora, questa condizione sostiene la coerenza perché nella teoria quantistica dei campi c'è tra l'altro una versione del principio di indeterminazione che correla due variabili coniugate che sono la fase e il numero di oscillatori. 
Se io posso aumentare il numero di oscillatori che vanno a quella fase lì, quindi non ci sono solo io, ma ci sei anche tu, pensa in una relazione d'amore, di coppia, per esempio, dove stiamo oscillando insieme, la mia omeostasi viene aumentata perché la mia fase aumenta la precisione. Questo è dovuto al fatto che aumenta l'incertezza sul numero. 
Che cosa si traduce su questo? Si traduce sul fatto che se io ho delle relazioni col mondo che sostengono, implementano la mia coerenza, viaggio con uno stato di salute, potremmo dire. Laddove le relazioni col mondo depletino la mia coerenza: mi avveleno, oppure pensa al bambino piccolo che viene lasciato lì senza mai essere toccato, muore, man mano perdi coerenza. Allora, succede questo però finché c'è un minimo livello di coerenza ancora vigente tale per cui puoi dirti che sei viva, tutto quello che il tuo corpo metterà in atto è un tentativo per ripristinarla. È una risposta a qualcosa che ha minacciato la mia omeostasi. Ti faccio un esempio semplice del bernoccolo, proprio anche per non confondere le cose. Se tu mi dai una botta in testa, io ho una lesione, dopo magari un po' mi vedi un bernoccolo, giusto? Che cos'è il bernoccolo, è la malattia?

È semplice, ma non lo è. Il problema è il danno che hai fatto con la botta, l'insulto biologico, il bambino che è stato lasciato lì, magari a piangere 3 ore senza nessuno che lo coccolasse. E lì cosa succede? Il corpo mette in atto delle strategie di risposta che comunque hanno un prezzo, un prezzo fisiologico o in questo caso, per esempio, un prezzo fisiologico che non vedi in termini di fisiologia, ma vedrai in termini di neurobiologia. Attaccamento disorganizzato, evitante o altro. 
Che cosa sono queste modalità di attaccamento, per esempio o il bernoccolo? Sono processi in realtà ordinati, coerenti, sensati e biologici per rispondere a uno stimolo che aveva il potere di decoerentizzarmi in un preciso modo. 
Cioè non era sto morendo di fame o non so marcare il mio territorio, è mi manca il contatto oppure ho subito una lesione all'integrità? Cioè sono tutti modi di minare la coerenza precisi. 
La cosa interessante che si collega a quello che ha scoperto Damasio, sempre per parlare di unità ontologica, quando diceva che l'emozione è il marcatore somatico, cioè è una precisa configurazione, lui diceva una mappa viscerale che ha una precisa configurazione, in realtà è molto più che solo una mappa viscerale neurovegetativa, è proprio una precisa configurazione di modi di oscillare ai quali si associa una precisa biochimica. 
Prima il professor Ventura già ci ha accennato che in base alle risonanze abbiamo incontri biochimici. Questo ce l'ha insegnato Del Giudice molto bene. Tutta la formazione che faccio in elettrodinamica vuole esplorare tutto questo in maniera precisa. 
E allora che cosa vuol dire? Che il modo mio di oscillare, che sta venendo manifestato all'interno della mia coerenza, è quello che scrive la fisiologia che avrò. Così come se uno dice io sono sempre - esatto - se uno continua a pensare il corpo oggetto, il fatto di essere triste, innamorato, affamato o felice, noi siamo abituati a pensarlo come qualcosa che è lì, ma tanto il corpo è sempre il corpo. No, no, no. essere felice o essere affamato, essere innamorato, essere arrabbiato, significa che io sto oscillando di fatto tutta una biochimica X Y Z F eccetera. Quello è l'emozione, non c'è l'emozione e c'è il corpo. 
E questo era per chiarire una cosa. 
E la risposta a te che dici cos'è la guarigione è appunto devo capire cos'è la malattia. Cioè se io dico "Ah, hai i bernoccolo, ti guarisco dal bernoccolo, ah, hai il carcinoma, ti guarisco dal carcinoma". siamo fuori strada, nel senso che nessuno sta dicendo che certe fisiologie non debbano essere gestite, ma lo faccio con la comprensione che quella roba lì la sta volendo il corpo per ripristinare la coerenza in un modo in cui è stata minacciata. 
Cioè io non è che se inciampo mi gratto la testa, se inciampo attivo un programma motorio, se mi mancano le carezze lì farò un programma sulla corteccia sensoria, farò un programma magari sull'epitelio ectodermico della cute. Se sento l'integrità minacciata metterò in atto dei processi che servono a aumentare la protezione. Qui c'è tutto il mesoderma antico, tutta la storiella dei melanomi che se soltanto la gente capisse che le femmine dei cavalli che vengono fecondate artificialmente sono pieni di melanomi sulle vulve perché non gli si chiede permesso, ma nessuno gli fa chemio né niente. Non c'è nessuno che muore di quello. Quello che porta alla morte è tutto un finire intubati dentro a un iter clinico, un terrore assoluto di quello che è la diagnosi, perché ci crediamo. 
Rileggere tutto con degli occhi completamente diversi. Questo ci aiuta a capire che la guarigione non la fa mai nessuno, la fa sempre solo il corpo. Io al più come terapeuta, come medico, come ipnotista sto sostenendo il corpo e sto anche evitando delle urgenze. C'è una fase leucemica, ti va l'emoglobina sotto il 5%, l'ematocrito sotto il 15. Trasfusione. Trasfusione, cioè serve un chemioterapico per stringere un po' una vagotonia esagerata. Facciamolo, ma lo faccio con il corpo. Non "signora, lei ha un carcinoma". È come dire il suo corpo si è ribellato a lei, il suo corpo è stupido, è impazzito. Cioè, come fa a esserci una cellula impazzita? Che ogni preciso evento molecolare è guidato da una sincronia.

Questo è semplicemente un cambio di prospettiva sul fatto che ecco perché vi dicevo che il problema di Chalmers, l'hard problem della coscienza è stato posto male. Perché se io continuo a pensare che il corpo è una roba e l'esperito, l'esperienza, la percezione sono un'altra, son fregato. 
Il corpo è quello che io da fuori oggettivando vedo come flusso percettivo. il modo di percepire il mondo produce in un certo modo produce la pianta di fagiolo e un altro modo di percepire quella stessa aria, quella stessa luce, con la stessa terra produce la quercia. 
Sono soltanto pattern di oscillazioni diverse, pattern, pattern e pattern. 
Allora, nel momento in cui capisco questo e capisco che c'è la coerenza, io quando vedo una fisiologia speciale - come direbbe Mauro Sartorio che è qui con noi - quindi un'uscita da una normotonia che può avere delle implicazioni e vanno assolutamente contemplate se c'è un'urgenza oggettiva, se c'è anche un'urgenza soggettiva della persona, tipo un dolore fortissimo e non riesco a gestire, eccolo qua il mio compito di terapeuta, di sostenere la fisiologia per portare la persona ad aiutare l'organismo a superare questa cosa, anche perché la maggior parte dei sintomi avvengono quando... il bernoccolo quando ti viene? dopo è finito il problema dell'integrità minacciata, quando sei al sicuro e in quel momento quindi basta sostenere l'organismo verso queste cose, verso questo tipo di processo con con una terapia sintomatica, cioè ti gestisco i sintomi oppure c'è un altro mondo, quello della terapia causale che riguarda "io sono anni che ho l'ulcera" e allora io sono anni che picchio lì. 
Che cosa vuol dire? Che continuo ad avere un protocollo percettivo per stare al mondo che cozza con la mia biologia. 
Allora, qui la terapia causale è un altro mondo di cui la medicina al momento del mainstream non si occupa minimamente e che riguarda il faccio un lavoro su quelle che sono le mie coordinate esistenziali per rimettere per ritrovare un'altra posizione da cui percepire il mondo e non implicherà più quel tipo di accensione di processi comunque sensati biologici. 
Non so se ti ho risposto...

Con questa risposta ha concretizzato, secondo me, e probabilmente anche il pubblico ha capito un po' meglio questo discorso. Sono temi vastissimi. No, no.
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