14 gennaio 2016:
L'OMS dichiara la fine dell'epidemia di Ebola in Africa.
Fonte: Repubblica
Il 2014 è stato un anno tragico in Sierra Leone e in altri paesi africani, tanto che il panico per "ebola" ha attanagliato il mondo intero.
In quel periodo di immersione nell'aggressiva atmosfera mediatica, ne avevo scritto un articolo piuttosto "dietrologico".
Nello stesso articolo riportavo alcuni famosi dati su quell'errore prospettico che può far credere che un solo farmaco vaccinale sia in grado di eliminare una cosiddetta "malattia", sull'esempio del vaccino per il morbillo.
Il caso "ebola", sfortunatamente a noi contemporaneo, ci mostra qui e ora in modo diretto quanti numerosi altri fattori entrino in gioco, ponendo un limite a quell'assolutismo positivistico, antropocentrico e di fatto irreale, che tende ad accreditare in toto alla tecnologia farmaceutica il potere del controllo sui fenomeni epidemici.
Poi, improvvisamente, da gennaio 2015 osserviamo "un miglioramento della situazione con i casi che diminuiscono drasticamente per arrivare agli ultimi mesi di quest’anno con una media di 25 casi a settimana.
È difficile identificare un’unica ragione alla base di questo netto miglioramento registrato dall’inizio dell’anno corrente ma, da epidemiologo che ha seguito sul campo tutta l’evoluzione dell’epidemia dall’inizio, sottolinerei la fondamentale, anche se tardiva, responsabilizzazione delle autorità locali insieme all’aumento significativo del personale tecnico a supporto degli operatori locali."
Le citazioni in corsivo sono di un epidemiologo di Medici Senza Frontiere da La Stampa.
Se il vaccino avrà una qualche efficacia sarà certamente di aiuto in futuro, tuttavia non possiamo oggi ringraziare il medicinale, con grande fiato alle trombe del progresso, semplicemente perchè il medicinale non ha fatto in tempo ad intervenire.
Ma se, allo stesso tempo, lasciamo completamente in ombra l'altro lato della medaglia, perdiamo l'informazione più significativa: con o senza vaccino, prendersi cura di una comunità in gravi condizioni è stato un intervento di per sé efficace e sufficiente.
Un principio che è universalmente valido, lo sappiamo bene nel modello delle 5 Leggi Biologiche, perchè è sempre vero anche nei confronti del singolo individuo.
L'autorizzazione è condizionata, perchè si tratta di un tipo di approvazione eseguita "di fretta", riservata cioè a nuovi farmaci che si rivolgono a esigenze mediche non soddisfatte e permette, quindi, una approvazione molto più rapida sebbene i dati non siano ancora completi.
Tuttavia i dati disponibili suggeriscono che il rapporto rischi/benefici del farmaco sia favorevole.
L'Oms approva il primo vaccino mondiale contro il virus Ebola.
L'OMS dichiara la fine dell'epidemia di Ebola in Africa.
Fonte: Repubblica
Il 2014 è stato un anno tragico in Sierra Leone e in altri paesi africani, tanto che il panico per "ebola" ha attanagliato il mondo intero.
In quel periodo di immersione nell'aggressiva atmosfera mediatica, ne avevo scritto un articolo piuttosto "dietrologico".
Nello stesso articolo riportavo alcuni famosi dati su quell'errore prospettico che può far credere che un solo farmaco vaccinale sia in grado di eliminare una cosiddetta "malattia", sull'esempio del vaccino per il morbillo.
Il caso "ebola", sfortunatamente a noi contemporaneo, ci mostra qui e ora in modo diretto quanti numerosi altri fattori entrino in gioco, ponendo un limite a quell'assolutismo positivistico, antropocentrico e di fatto irreale, che tende ad accreditare in toto alla tecnologia farmaceutica il potere del controllo sui fenomeni epidemici.
CHI HA SCONFITTO EBOLA?
Tra ottobre e dicembre 2014 in Sierra Leone l'incidenza dei nuovi casi di ebola era di 500 a settimana.Poi, improvvisamente, da gennaio 2015 osserviamo "un miglioramento della situazione con i casi che diminuiscono drasticamente per arrivare agli ultimi mesi di quest’anno con una media di 25 casi a settimana.
È difficile identificare un’unica ragione alla base di questo netto miglioramento registrato dall’inizio dell’anno corrente ma, da epidemiologo che ha seguito sul campo tutta l’evoluzione dell’epidemia dall’inizio, sottolinerei la fondamentale, anche se tardiva, responsabilizzazione delle autorità locali insieme all’aumento significativo del personale tecnico a supporto degli operatori locali."
0% È IL CONTRIBUTO DEL VACCINO
Oggi, gennaio 2016, il vaccino per l'ebola ancora non è distribuito perchè è in fase di test, eppure già da un anno l'incidenza dei sintomi fra la popolazione è crollata drasticamente fino ad essere ormai del tutto assente, grazie alla ripresa del controllo sanitario all'interno di una comunità allo sbando, con l'utilizzo di quelle "misure di salute pubblica fin qui adoperate, ovvero la ricostruzione dettagliata dei contatti, la sensibilizzazione nelle comunità, le sepolture sicure, il supporto psico-sociale oltre, ovviamente, all’isolamento e trattamento dei casi."Le citazioni in corsivo sono di un epidemiologo di Medici Senza Frontiere da La Stampa.
Se il vaccino avrà una qualche efficacia sarà certamente di aiuto in futuro, tuttavia non possiamo oggi ringraziare il medicinale, con grande fiato alle trombe del progresso, semplicemente perchè il medicinale non ha fatto in tempo ad intervenire.
Ma se, allo stesso tempo, lasciamo completamente in ombra l'altro lato della medaglia, perdiamo l'informazione più significativa: con o senza vaccino, prendersi cura di una comunità in gravi condizioni è stato un intervento di per sé efficace e sufficiente.
Un principio che è universalmente valido, lo sappiamo bene nel modello delle 5 Leggi Biologiche, perchè è sempre vero anche nei confronti del singolo individuo.
DA OGGI IN POI
Aggiornamento 13 novembre 2019: è oggi che viene approvato dalla EMA il primo vaccino certificato, che sarà comunque disponibile dal prossimo anno.L'autorizzazione è condizionata, perchè si tratta di un tipo di approvazione eseguita "di fretta", riservata cioè a nuovi farmaci che si rivolgono a esigenze mediche non soddisfatte e permette, quindi, una approvazione molto più rapida sebbene i dati non siano ancora completi.
Tuttavia i dati disponibili suggeriscono che il rapporto rischi/benefici del farmaco sia favorevole.
L'Oms approva il primo vaccino mondiale contro il virus Ebola.
Fonte: Repubblica
Da oggi in poi sospettiamo che ci si dimenticherà del tutto dei fattori igienici e psico-sociali, perchè non ci saranno dubbi: se ebola resterà sotto controllo, ringrazieremo senza riserve la grande efficacia della tecnologia farmaceutica.
Invece in caso di nuovi focolai, si tratterà di un problema di dosi vaccinali quantitativamente non sufficienti, che andranno di conseguenza rinforzate.
Da oggi in poi sospettiamo che ci si dimenticherà del tutto dei fattori igienici e psico-sociali, perchè non ci saranno dubbi: se ebola resterà sotto controllo, ringrazieremo senza riserve la grande efficacia della tecnologia farmaceutica.
Invece in caso di nuovi focolai, si tratterà di un problema di dosi vaccinali quantitativamente non sufficienti, che andranno di conseguenza rinforzate.