Nuove soglie del colesterolo in drastico abbassamento (-47%): popolazione di 'malati' in drastica espansione.

Mauro Sartorio
Solo poche settimane fa (maggio 2016) pubblicavamo un articolo piuttosto schietto, dal titolo

L'apologia del colesterolo di una scienza volubile

nel quale è riportato: "30 anni di esortazioni ufficiali da parte delle istituzioni sanitarie, che hanno invitato le persone ad adottare diete a basso contenuto di grassi per ridurre il colesterolo, stanno avendo conseguenze disastrose", dice un rapporto del National Obesity Forum e del Public Health Collaboration britannico. Fonte: The Telegraph
E ancora: "il rapporto sostiene anche che i grassi saturi non abbiano alcuna correlazione causale con i disturbi cardiaci, anzi, addirittura sostiene che prodotti ricchi di grassi come latticini, formaggi e yogurt possono prevenirli". 


Oggi è partita quella che appare essere, a tutti gli effetti, una diametrale controffensiva dei cardiologi europei:

Dimezzato il limite massimo di colesterolo "cattivo", cardiologi: "Non deve superare quota 100"
La raccomandazione vale anche per i soggetti considerati "non a rischio".
Fonte: TGCom24 e ANSA

Riassumendo: la soglia che verrà considerata per ritenere un individuo "malato" sarà 100 mg/dl di colesterolo LDL, mentre fino a ieri la soglia era circa il doppio, 190.
Non solo: "Nel documento presentato al congresso di Roma [dei cardiologi, in corso in queste ore, NDR] si dice che più basso si va meglio è, e si chiede di dimezzare il livello del colesterolo se è eccessivo, anche andando sotto i limiti", ha sottolineato Alberico Catapano, dell'Università degli Studi di Milano. "Noi diciamo - ha aggiunto - che se hai un limite di 70, perché sei a rischio molto alto, e le tue Ldl sono 100, non ti devi accontentare di 70 ma devi diminuire almeno del 50%, quindi arrivare a 50".
"Fino ad ora le indicazioni variavano a seconda del rischio personale legato alla familiarità alle malattie cardiache e al proprio stato di salute." D'ora in avanti, invece, varrà in generale per tutti.
Cosa viene quindi consigliato?
"Alimentazione ed esercizio fisico, spiegano gli esperti, sono il primo intervento per abbassare il colesterolo "cattivo". In seconda battuta le statine restano una soluzione efficace per molti, mentre per i casi più difficili, a cominciare da chi ha una ipercolesterolemia familiare, un difetto genetico cioè che alza i valori fin dalla nascita, sono in arrivo gli anticorpi anti PCSK9, farmaci molto costosi ma dalle grandi potenzialità".

Non ho alcun dato per poter dire cosa significherà questo abbassamento della soglia ma, senza dubbio, si prospetta un drastico ampliamento della popolazione che sarà soggetta a cure, con tutti i rischi ben noti di sovra-diagnosi e sovra-trattamento.
E si riceverà indietro, questa è una opinione personale, un aggravamento della sfiducia nella medicina e nella comunità scientifica, la quale veicola troppo spesso una comunicazione sconnessa, che alimenta panico e il sospetto che sia mossa da interessi di categorie particolari.

Poichè il presidente della Società Italiana di Cardiologia dice: "Le nuove linee guida sanciscono che avere un target di colesterolo entro 70-100 è fondamentale, non ci sono più controversie su questo punto", è il caso di prenderci un po' di tempo per valutare su quali basi siano state stilate queste linee guida e quali siano gli studi che, di punto in bianco, giustifichino l'affermazione categorica "non ci sono più controversie" e tanta sicurezza nell'applicare un così aggressivo approccio al colesterolo
[Chiunque trovasse fonti affidabili a riguardo, può commentare qui sotto.]

Le indicazioni prodotte oggi sarebbero:
1- Giù il colesterolo, sempre e a prescindere dalle condizioni di salute
2- Ridurre i grassi alimentari e fare esercizio fisico
3- Assumere statine e sfruttare i nuovi farmaci in arrivo per raggiungere l'obiettivo.

Eppure abbiamo visto, negli ultimi mesi, che le evidenze scientifiche in questo campo stanno vertendo verso tutt'altra direzione: 
1- verso una naturale e benefica presenza del colesterolo nel sangue ("cattivo" o "buono" che sia), molto coerente con la prospettiva 5LB; 
2- verso un approccio molto più morbido all'alimentazione; 
3- verso un controllo moderato dell'uso di statine e altri farmaci.


1- IL COLESTEROLO NON HA RELAZIONE CAUSALE CON LE CARDIOPATIE

Colesterolo, uno studio rivaluta quello cattivo: "Nessun rischio per il cuore degli over 60"
Fonte: TGCom24

La revisione originale sul British Medical Journal (BMJ) mostra addirittura un effetto protettivo anti-cancro per il colesterolo ex-"cattivo".

D'altronde abbiamo già appurato quanto la tecnologia stia costruendo, ipso facto, "malattie" nuove che non avrebbero in effetti rilevanza clinica: "tutto ciò che è misurabile o manipolabile tende inevitabilmente a diventare malattia (es. ipertensione e colesterolemia non sarebbero rilevanti da un punto di vista clinico se non fosse possibile misurarle o manipolarle). 
Di conseguenza, l’espansione della tecnologia estende enormemente, nel bene e nel male, la nostra idea di malattia." Fonte: rivista Evidence 2015;7(7): e1000116 doi: 10.4470/E1000116

Inoltre la notizia, così come è divulgata (sappiamo che si crea spesso un grosso gap tra l'informazione e il modo in cui i media la riportano), sembra suggerire che le nuove linee guida non prendano in considerazione la "predisposizione" e i rischi soggettivi del paziente: questo è un elemento molto strano che stride con qualsiasi indicazione, in particolare con le recenti linee guida del NICE (2015).

Aggiornamento aprile 2019: tra le quotidiane notizie in totale contraddizione una con l'altra, segnaliamo quella di oggi in cui uno studio avrebbe rilevato che "Il colesterolo cattivo, anche a livelli troppo bassi [intorno a 70 e meno], fa male almeno nelle donne poiché raddoppia il loro rischio di ictus emorragico". Fonte: ANSA
I giochi fatti con le correlazioni statistiche provocano danni quotidiani di cui sembra proprio che non ci rendiamo conto.


2- MANGIARE GRASSI SATURI E COLESTEROLO NON FA MALE

È risaputo che solo il 10% del colesterolo nell'organismo viene fornito con l'alimentazione, mentre il 90% è endogeno, cioè prodotto dal corpo stesso. 
Nella prospettiva delle 5LB appare chiaro che esso sia un effetto sensato di un processo biologico, e non una causa.

Ma finalmente, poche settimane fa sono giunte le conclusioni dell'ultimo National Obesity Forum britannico:
"Le nostre popolazioni per quasi 40 anni sono state sottoposte ad un esperimento globale incontrollato che è stato drasticamente sbagliato"."Il messaggio sulle diete a basso contenuto di colesterolo è costruito sulle basi di una scienza imperfetta.". Questo "aggiornamento del modello nutrizionale è stato condotto apertamente con robusti approcci scientifici".

Così, sulla stessa linea e solo pochi mesi fa (maggio 2015):
Colesterolo, altro che nemico. Le nuove linee guida Usa promuovono i grassi saturi e bocciano gli zuccheri

"Deve essere sfatato il mito del grasso saturo come causa diretta di malattie cardiache."


3- INTERVENTI FARMACOLOGICI DA SOMMINISTRARE CON MODERAZIONE

L'uso delle statine (principali farmaci anti-colesterolo) è controverso. Certamente la persona a cui vengono prescritte deve essere prima informata dei benefici e dei rischi, secondo linee guida NICE
"La decisione sull’opportunità di avviare il trattamento con statine deve essere presa dopo un colloquio informativo tra medico e paziente sui rischi e benefici del trattamento, tenendo conto dei possibili effetti positivi di modifiche dello stile di vita, delle preferenze informate del paziente, di comorbilità, politerapia, stato di fragilità e aspettativa di vita."

Infatti le recenti revisioni eseguite da Cochrane evidenziano che la riduzione farmacologica del colesterolo con il fine della prevenzione non ha alcuna utilità e, anzi, gli effetti collaterali sono decisamente superiori ai benefici.

Per approfondire il tema dell'intervento farmacologico e il problema degli studi eseguiti su "traguardi surrogati", leggi l'articolo dedicato Efficacia dei farmaci anti-colesterolo.



Questa raccolta di informazioni può essere consultata nel momento in cui si volesse chiedere un consiglio condiviso al proprio medico, per esercitare una scelta informata per la propria salute.
Poichè la notizia è stata buttata sui quotidiani in modo approssimativo e allarmistico senza fonti di riferimento, ci riserviamo di aggiustare questo articolo se ci dovessero essere precisazioni.