Stefan Lanka e il virus del morbillo che non esiste. Nuovi scenari in biologia?

Mauro Sartorio
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In un'intervista tenuta da Mark Pfister (Formazione Professionale 5LB), il biologo Stefan Lanka in persona racconta del capovolgimento della sentenza che, nel 2015, gli imponeva di pagare 100.000€ ad uno studente di medicina.

I media ai tempi non hanno lesinato nel farsi beffe:
L’epic fail dell’anti-vaccino tedesco che nega l’esistenza del virus del morbillo
Fonte: Giornalettismo

Quello che diceva che il morbillo non esiste ha fatto una brutta fine
Fonte: NextQuotidiano

Oggi la sentenza è ribaltata, ma della notizia non si trovano tracce se non in lingua tedesca.


Riassumiamo rapidamente gli eventi:

- nel 2011 Stefan Lanka offriva pubblicamente 100.000€ a chiunque avesse portato la prova scientifica dell'esistenza del virus del morbillo, del quale si sarebbe dovuto misurare il diametro. Non sarebbero stati accettati modelli o disegni.
- si presenta quindi uno studente di medicina, che invia 6 articoli scientifici e il numero di conto corrente per il versamento
- Lanka oppone il fatto che questi studi non fossero stati eseguiti con il rigore scientifico necessario, e quindi che i risultati fossero falsati
- nel 2015 la corte di Ravensburg dà ragione allo studente che avrebbe rispettato le richieste del bando pubblico, e impone a Lanka di pagare la ricompensa promessa
- nel 2016 la Corte d'appello di Stoccarda respinge la sentenza del 2015, sollevando Lanka dal pagamento.
- nel gennaio 2017 la Cassazione chiude il contenzioso confermando la decisione di sollevare Lanka dal pagamento della ricompensa.

Dalle perizie sui sei articoli scientifici si rileva che non ce ne fosse uno specifico che fosse in grado di fornire tutte le richieste di Lanka ma, nel complesso in una visione sinottica, le prove dell'esistenza del virus apparivano sufficienti.
Lanka però richiede alcuni rigidi requisiti di scientificità (formulati dalla Fondazione Tedesca per la Ricerca nel 1998), che non sarebbero stati rispettati in nessuno dei 6 studi.

Un lungo tira e molla tra interpretazioni del bando per la ricompensa, vizi di forma nella procedura processuale e questioni profondamente tecniche riferite a standard scientifici, non permette ai giudici di sbrogliare la matassa e, in fondo, la disputa pare finire in un nulla di fatto che non risponde in modo definitivo alla domanda "esiste il virus del morbillo?": poichè Lanka richiedeva UN UNICO studio e non NUMEROSI studi, lo studente non può essere pagato.

Fonte: archivio della giurisprudenza della regione di Baden-Wurttemberg (Stoccarda)

Al di là di questa conclusione inconcludente dal punto di vista scientifico, quali sono le mancanze che Lanka imputa ai 6 studi portati come prova dell' "esistenza del virus"?
Per essere chiari, Lanka non sostiene che il virus del morbillo "non esiste", ma sostiene che non ce n'è prova perchè ciò che è sempre stato visto e considerato "virus", in realtà sarebbero probabilmente parti residue di cellule morte, cioè artefatti causati dallo stesso metodo sperimentale in vitro.
E osserva che quegli studi non avrebbero rispettato standard scientifici sufficienti, per esempio poichè sono stati eseguiti senza esperimenti su campioni di controllo.
Errori alla base della virologia, che avrebbero minato la veridicità degli studi successivi.

Nell'intervista di Mark Pfister qui di seguito, la spiegazione dettagliata dalle parole dello stesso Stefan Lanka, che dà le sue picconate alla radice della virologia, in quell'eterna alternanza di prove e confutazioni che è propria dell'evoluzione scientifica.