L'inefficacia di un vaccino mette in discussione le cause delle malattie

Mauro Sartorio
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Qui in 5LB Magazine mi permetto spesso previsioni sul futuro, con azzardo e senza remore, perchè d'altra parte la comunità 5LB sta battendo strade ignote che corrono in territori completamente inesplorati, quindi ritengo che sia nostro dovere provare a immaginare il mondo come sarà.


Allora qualche anno fa mi domandavo: 
I farmaci di nuova generazione apriranno la strada alla quarta legge biologica?
La medicina del futuro
In sintesi: se certi "superfarmaci" saranno in grado di fare piazza pulita di certi virus e ciononostante l'incidenza delle "malattie" non dovesse cambiare...dovremo forse pensare che l'ipotesi che il virus sia patogeno, cioè causa della malattia, fosse errata all'origine? (tutto sulla 4° legge)


LE RECENTI ACQUISIZIONI SUI VACCINI ANTI-INFLUENZALI

Oggi possiamo pensare che non solo l'efficacia dei farmaci di nuova generazione, ma anche l'inefficacia di quelli di "vecchia generazione" aprirà a quei dubbi che sono necessari a ribaltare l'odierno paradigma della salute che, con il passare dei decenni, continua ad arrancare senza riuscire a fornire risposte soddisfacenti.

Infatti, all'inizio di quest'anno (2018) l'organizzazione di ricerca Cochrane ha ritenuto di dover "stabilizzare" gli studi sui vaccini anti-influenzali.
Stabilizzare una revisione significa che le conclusioni intorno ad una prestazione clinica si ritengono pressochè definitive, perchè appare improbabile che studi futuri siano in grado di cambiare il giudizio sul trattamento studiato.
Ma per i vaccini anti-influenzali la situazione è anomala, perchè dopo 20 anni di revisioni sistematiche ci si è resi conto che le nostre conoscenze sul funzionamento degli stessi sono costantemente lacunose.
Così i ricercatori hanno deciso di "stabilizzare" le evidenze su queste lacune, mantenendo una riserva che riaprirebbe la ricerca a queste tre condizioni:

1) vengano eseguiti studi RCT rilevanti, che nel panorama farmaceutico ora sembrano improbabili;

2) siano introdotte nuove tecnologie vaccinali (come quelle specifiche per gli "steli" degli antigeni);

3) SIA SVILUPPATO UN NUOVO PARADIGMA EZIOLOGICO

Scrivono gli stessi ricercatori: lo sviluppo di un nuovo paradigma delle cause dell'influenza e dei sintomi parainfluenzali. 
Virus influenza
Attualmente sono necessari enormi macchinari per produrre ogni anno nuovi vaccini, affrontando i cambiamenti degli antigeni virali e la scarsa persistenza della risposta anticorpale negli individui. Tuttavia, i programmi di selezione e produzione di vaccini sono basati su ipotesi eziologiche che non spiegano né possono fare previsioni, come è mostrato nelle nostre revisioni. 
Complessivamente, il più grande insieme di dati finora accumulato proviene da studi condotti nella popolazione meno propensa a beneficiare dei vaccini, ma con maggiori probabilità di produrre immunità: gli adulti sani. 
Negli studi sugli adulti sani, un'elevata risposta sierologica è accompagnata da un effetto clinico molto piccolo (71 adulti sani devono essere vaccinati per evitare che uno di loro soffra di influenza). 
Questo debole risultato non può essere spiegato semplicemente dalla mancata corrispondenza tra antigeni vaccinali e virus selvatici. 

In sintesi, l'effetto del farmaco che vediamo in laboratorio (la capacità del vaccino di innescare una risposta anticorpale sierologica) non corrisponde all'abbattimento dei sintomi che ci aspetteremmo di vedere nella realtà.

Per di più, l'ipotesi di fondo che la vaccinazione anti-influenzale non aumenti il rischio di sintomi non-influenzali è contraddetta dai dati sperimentali.
Cioè, non so se è chiaro: chi si vaccina si ammala comunque, ma siccome si dà per scontato che il vaccino elimini un certo virus, allora ai sintomi del tratto respiratorio vengono dati altri nomi che non sono più "influenza".

Il paradigma di fondo non quadra.

L'incertezza sulla eziologia dell'influenza, la sua natura capricciosa e la debole correlazione tra immunità [di laboratorio] e protezione [reale], indica altri possibili e concomitanti fattori causali nella genesi dell'influenza.
In altre parole, la positività al virus potrebbe essere solo uno dei fattori che fanno manifestare l'influenza.
Attendiamo di vedere se qualcuno avrà l'interesse o il coraggio di sviluppare metodi efficaci per controllare le sindromi virali delle vie respiratorie
Nel frattempo le nostre revisioni resteranno a testimonianza del fallimento scientifico dell'industria e dei governi nel raggiungere i più importanti risultati per i pazienti.

Fonte: Tom Jefferson, Alessandro Rivetti, Vittorio Demicheli su Cochrane


È chiaro che, nella nostra particolare interpretazione dei fenomeni, ci aspettiamo che i capisaldi di questo modello riduzionistico crollino proprio così, uno dopo l'altro.
Quando accadrà, è probabile che la conoscenza del ruolo della psiche si sarà tanto sviluppata che non sarà più possibile voltarsi dall'altra parte.