Una nuova biologia, pilastro di una rivoluzione umanista.

Mauro Sartorio
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Stiamo assistendo dall’interno ad una rivoluzione culturale.
Una rivoluzione umanista che vuole riportare il singolo essere umano, unico e irripetibile, al centro dell’attenzione.
Un nuovo paradigma di "scienza in prima persona" che rompe numerosi schemi con il passato, ribalta i valori e fornisce risposte a domande che, finora, non ne hanno avute.
Gli scenari futuri che si aprono a livello sociale, interpersonale e individuale possono già essere immaginati e, a tratti, li stiamo già vivendo.
Una trasformazione che sta imprimendo pressioni in diversi ambiti, dall' economia, alla tecnologia, alla salute.

Proprio dall'ambito della salute, 5LB Magazine vuole portare testimonianza diretta di queste esperienze rinnovatrici.
La trasformazione di cui parliamo prende origine da un cambio di paradigma nella biologia, un trasferimento ad un nuovo modello di definizione dei processi che governano ed espandono la vita, un cambio così radicale da produrre nuove categorie di pensiero.
Il primo e più importante ribaltamento di prospettiva si sintetizza in questa frase:

Alla luce della storia dell’evoluzione, ogni reazione di un organismo vivente è Sensata in termini bio-logici (logici per la vita).

Cioè: ogni reazione del corpo è parte di un programma biologico generato e consolidato lungo il percorso evolutivo, che trova il suo senso nella pulsione verso la conservazione e l’espansione della vita.
Potrà apparire un fatto scontato e qualcuno lo chiamerà “istinto di sopravvivenza”.
Eppure non potremmo concepire tale istinto in riferimento alle malattie, al dolore e alla sofferenza che possono sopraffare l’essere umano: a questi non accettiamo di associare un “senso”.
Come può avere un senso la sofferenza? Come può averlo la malattia?

Nel paradigma di cui parliamo anche le malattie, il dolore e la sofferenza perdono la matrice morale che oggi li permea e li alimenta.
Ciò è radicalmente rivoluzionario, perchè trasforma concretamente il nostro vivere e la percezione delle cose.
Scopriamo profonde radici biologiche nei fenomeni dell'uomo, che rivelano un senso anche per ciò che apparentemente sembra non averlo.
Lì dove tutto acquisisce significato per la vita, giudizio e pregiudizio si svuotano di valore, sia sintattico che ontologico, trasmutando in compassione e riconciliazione.

È in questo nuovo campo che anche la violenza ha la possibilità di essere accolta e affrontata nella profondità delle sue radici biologiche.
L’essere umano tra una difficoltà e l'altra ha dimostrato doti straordinarie nell'organizzare strategie per strutturarsi socialmente e scrivere la propria storia di "animale storico": testimoni ne sono quei personaggi che si sono distinti nello sviluppo di una cultura della nonviolenza, da Gandhi, a Martin Luther King a Silo. 
Noi riteniamo che oggi, a queste strategie sociali, sia necessario affiancare un tassello: la coscienza di un piano biologico alla base, un terreno nel quale radici che non si vedono traggono linfa verso tutti i piani superiori e spirituali che non solo non ne sono separati, ma ne dipendono strettamente.

La consapevolezza di una necessità e di un valore biologici per il dolore, per la malattia e per qualsiasi comportamento, in assenza di giudizio e pregiudizio, amplia drasticamente il ventaglio di scelta e possibilità per l'essere umano, sia a livello individuale nella propria evoluzione personale, sia nella costruzione di una società inclusiva, integrata, umana e universale.

Le 5 Leggi Biologiche per noi sono un pilastro fondamentale in questo quadro più ampio di rivoluzione umanista che preme per emergere.
Non è un caso, infatti, che 5LB Magazine si distingua per una comunicazione nonviolenta fondata su principi umanistici.

La registrazione originale del 1969
del discorso di Silo
Oggi non è un giorno qualsiasi per scrivere queste righe: è infatti il 50° anniversario  (4 maggio 1969) del più famoso discorso pubblico di Silo, un pensatore argentino che ha dato un forte impulso all'umanesimo contemporaneo, generando una corrente di pensiero chiamata Umanesimo Universalista.



I principi fondamentali dell'umanesimo universalista:


1- Porre l'essere umano come valore ed interesse centrale, nel senso che niente è al di sopra dell'essere umano e nessun essere umano è al di sopra di un altro.
2- Affermare l'uguaglianza di tutti gli esseri umani.
3- Riconoscere la diversità personale e culturale, affermando le caratteristiche di ciascun gruppo umano e condannando la discriminazione, causata da differenze economiche, razziali, etniche o culturali.
4- Sviluppare conoscenze al di là dei limiti imposti da pregiudizi accettati come verità assolute ed immutabili.
5- Affermare la libertà di idee e credenze.
6- Ripudiare la violenza in tutte le sue forme.


Per ognuno di questi punti, il contributo delle 5 Leggi Biologiche potrà essere molto significativo.



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