Una testimonianza di 'guarigione' da un'allergia

Carlo Pelliconi
La medicina definisce l'allergia come una reazione del sistema immunitario verso sostanze generalmente ritenute innocue, come ad esempio polline, molluschi, latte e derivati, polvere.
Sempre per la medicina, queste sostanze, dette allergeni, quando entrano in contatto con l'organismo per inalazione, ingestione o contatto, possono provocare per attivazione del sistema immunitario una o più reazioni concomitanti: generalmente si osservano starnuti, prurito, tosse, lacrimazione, eritemi, diarrea, ecc.

Ma come mai si attivano queste reazioni?
Perché l’organismo riconosce come estranea e dannosa una sostanza in realtà conosciuta e innocua fino al momento della reazione avversa?
Perché accade in un determinato momento della vita e non in un altro?
Come mai a volte i sintomi allergici scompaiono e si ripresentano in modo periodico?


LE ALLERGIE SECONDO LE 5 LEGGI BIOLOGICHE

Le leggi biologiche ci forniscono una spiegazione logica e sensata.
"Allergia" anzitutto è un termine che può includere svariati sintomi a carico di diversi distretti: per prima cosa occorre destrutturare “l’etichetta allergia” e scomporla in ogni specifico sintomo.
Questo ci permette di comprendere il senso biologico di ogni manifestazione.
Di fronte ad un evento spiazzante (DHS), il nostro organismo attiva un programma biologico e sensato per far fronte allo shock e e aumentare le nostre probabilità di sopravvivenza.

Nelle allergie possiamo incontrare manifestazioni a carico di tessuti di differente origine embrionale, con svariati tipi di sintomi, che possono essere attivati anche da diversi conflitti che la persona può vivere contemporaneamente. 
Vedremo ad esempio, nel caso specifico del video a fondo pagina, che l’organismo di Laura reagiva attivando dei sintomi a livello della laringe e della faringe. 
Gran parte della variabilità nelle manifestazioni sintomatiche dipende dal particolare modo di sentire e vivere interiormente l’evento, secondo la storia personale di ognuno di noi: ad uno stesso evento quindi una persona può reagire mostrando dei sintomi, mentre un'altra no.

Nelle allergie quindi possiamo avere attivazione, anche contemporanea, di tessuti di origine ectodermica, mesodermica ed endodermica:

• Nel caso dei tessuti ectodermici, i sintomi più ricorrenti sono starnuti, reazioni cutanee e arrossamenti, che sono in genere riconducibili a un sentito di "separazione" da qualcuno, e si manifestano a carico dei tessuti innervati dalla corteccia cerebrale, seguendo lo schema della cute esterna. 
Questo significa che nella Fase Attiva, che inizia con lo shock da noi percepito, abbiamo ulcere, in genere asintomatiche, necrosi o ipoestesia (diminuzione della sensibilità, ad esempio tattile, termica o al dolore) per riduzione di funzione a carico di quel tessuto; passando in PCL, attraversando quindi la risoluzione del conflitto, rispettivamente inizia il processo di riparazione delle ulcere e delle necrosi tramite la creazione di nuovo tessuto e si attiva il ripristino di funzione, con conseguente iperestesia. 

Se la persona vive un senso di separazione legato ad esempio alla perdita di un caro, di un partner o di un animale domestico, il suo organismo va “in protezione”: il senso biologico è quindi quello di non farci sentire il dolore di questa separazione. 
Questa riduzione della sensibilità tipica della Fase Attiva avviene in una parte del corpo in diretta correlazione con la persona che "manca", che abbiamo perduto o da cui ci siamo separati. È in genere nella fase successiva, la PCL, che sono ricorrenti gli edemi, i gonfiori e il prurito, proprio i sintomi che si ascrivono generalmente alle comuni allergie. 

Ad esempio la rinite allergica, molto comune tra i sintomi, è la fase riparativa del conflitto del "mi puzza, non me la conti giusta”. 
Questo è un sintomo che fa parte del sistema di ambientamento tipico del mammifero, che annusa per sentire che l'ambiente sia ospitale e libero da pericoli.

• Nel caso di attivazione di tessuti di origine mesodermica, ad esempio il tessuto connettivo, un sintomo caratteristico è la spossatezza, che risponde a un sentito di svalutazione personale, più o meno intensa. Per i tessuti di questo foglietto possiamo avere anche casi di edema e dolore.

• Infine l’allergia può essere caratterizzata dall’attivazione di tessuti di origine endodermica, che si manifestano ad esempio con dissenterie o problemi addominali, che rispondono a conflitti legati al boccone: quando la persona ha la percezione di introdurre cibi velenosi o pericolosi, o vive una contrarietà indigesta, possono attivarsi diversi tratti dell’apparato digerente.

Tutte le manifestazioni sopra elencate possono presentarsi contemporaneamente, rendendo il quadro anche abbastanza complesso. Scomponendolo però nei singoli sintomi elementari è possibile distinguere e “ascoltare” le attivazioni una per volta.

I sintomi non dipendono necessariamente da eventi shockanti e spiazzanti vissuti nell’immediato passato, ma potrebbero risalire anche a molto tempo prima, se gli avvenimenti non sono stati completamente integrati.
Queste manifestazioni possono infatti presentarsi nella forma di cosiddetti "binari", che sono collegamenti indiretti alla DHS: situazioni ad esempio che ricorrono sempre nello stesso periodo dell'anno o associazioni a eventi, persone, oggetti e alimenti.

UN ESEMPIO DI BINARIO

Diciamo che un bambino manifesta sintomi di allergia al pomodoro.
Indagando, si scopre che l'evento scatenate è stato una lite tra i genitori, mentre il bambino stava mangiando proprio pomodori, che ha portato uno dei due ad allontanarsi da casa.
In questo caso il cervello ha associato il pomodoro alla separazione da un genitore e, ad ogni nuovo contatto coi pomodori, l'organismo manifesta quell'insieme di sintomi definiti come "allergia".

L'attivazione infatti è sempre sincronica sui tre livelli psiche-cervello-organo, e basta che noi rientriamo in contatto con qualcosa che ci richiama quella memoria traumatica per attivare una risposta fisica.
Occorre precisare che se c'è un sintomo, c'è sempre una causa (DHS) che lo ha attivato, in quella specifica persona, col suo proprio sentito e vissuto personale.
Non possiamo invece affermare che un evento o un'esperienza, anche se apparentemente traumatici, producano in noi dei sintomi.

C’è da sottolineare che al binario è stata attribuita una connotazione negativa dalla nostra società, ma ha anch’esso, ovviamente, un suo senso biologico. Per un animale libero, il binario inteso come l’attivazione di una risposta fisica è una risorsa in più, molto sensata, per evitare un possibile problema o futuro pericolo.


UN ESEMPIO DI INTERVENTO SU UN'ALLERGIA

Nel video allegato più sotto, Laura racconta come ha superato la sua allergia alle melanzane grazie alle Biocostellazioni®.

Attraverso questo metodo i sintomi possono essere messi in scena tramite dei rappresentanti, che grazie al campo morfogenetico ci permettono di vedere le cause profonde da cui ha preso origine il sentito di separazione.
Osservando questa rappresentazione e i movimenti che in essa si manifestano, si riconosce come il senso bio-logico del sintomo sia una risposta di adattamento a una relazione interrotta o sospesa.
Rientrando in contatto con le emozioni che lo collegano a quella esperienza, la persona allergica ha l'opportunità di scegliere di recuperare la separazione, attraverso un movimento dell'anima, e riscrivere così la memoria cellulare relativa all'evento traumatico.

Questo modo di rivivere l'evento spiazzante originario, quindi, si manifesta come un cambiamento di posizione sulla curva bifasica, perché quel movimento dell’anima permette di agire direttamente sul collegamento psiche-cervello-organo.

Quando questo succede, come nella testimonianza di Laura con le Biocostellazioni®, i sintomi dell'allergia non saranno più necessari per rappresentare alcuna separazione o ricordare qualcuno, perché avremo finalmente integrato l'esperienza e ridato alla persona "perduta" il suo posto nel nostro cuore.