Nuova frode scientifica nella ricerca sul cancro: un problema sistemico.

Mauro Sartorio
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Frode ricerca IEO, Humanitas, Istituto Nazionale dei Tumori
Avrete letto in queste ore di quella frode nella ricerca sul cancro, messa in atto dai centri di ricerca tra i più noti e premiati d'Italia, quali IEO, Humanitas, Istituto Nazionale dei Tumori, i cui ricercatori avrebbero taroccato i risultati degli studi con Photoshop, con lo scopo di ricevere ingenti finanziamenti.
Sarebbe coinvolta per conflitti di interesse anche l'AIRC.

Ricerca sul cancro, risultati ritoccati per ottenere milioni. Ma la Procura deve archiviare
Il vizietto di Photoshop. Scienziati impegnati nella ricerca sul cancro hanno manipolato le immagini dei loro studi, riuscendo così a ottenere successo, carriera, nuovi fondi per le loro ricerche.
Fonte: Il Fatto Quotidiano

La verità è che la ricerca medica è in un vicolo cieco, specialmente quella sul cancro.
Se i ricercatori potessero veramente scoprire qualcosa, non avrebbero nemmeno bisogno di sapere come si usa Photoshop: e invece pare un'abilità da mettere in curriculum.

Non avendo compreso nulla di questo mostro chiamato cancro e in generale delle malattie, la ricerca medica si muove bendata da decenni senza produrre risultati significativi.
Questo stato delle cose spinge i ricercatori a cercare stratagemmi "alternativi" sia per sostenersi finanziariamente, sia per procedere nella carriera, proprio come farebbe un cacciatore di mostri di Loch Ness che cercasse di tenere in vita la leggenda che gli dà da vivere.



Aggiornamento dicembre 2022: la maggioranza delle frodi scientifiche sono per definizione ancora occulte, tuttavia il 2022 ci ha offerto grandi conferme di un fenomeno a scala industriale.
Il caso più eclatante riguarda IOP, un editore nel campo delle scienze fisiche, che nel solo 2022 ha ritrattato ben 850 articoli dopo che Nick Wise, un ricercatore dell'Università di Cambridge che studia la dinamica dei fluidi, si è accorto che molti di essi contenevano frasi senza senso prodotte da programmi di intelligenza artificiale. Fonte: Retraction Watch

Sempre nel 2022 sono stati confermati casi di manipolazione organizzata su larga scala nel processo di peer-review: a ottobre, la rivista Thinking Skills and Creativity di Elsevier ha ritirato quasi 50 articoli per questo motivo. Fonte: Retraction Watch

Lo scorso settembre, l'editore Hindawi, una sussidiaria di Wiley, ha annunciato che ritirerà più di 500 articoli su 16 riviste, dopo che un'indagine durata mesi ha scoperto che reti di revisori ed editori manipolavano il processo di peer-review. Fonte: Retraction Watch

Ancora a settembre 2022, il premio Nobel 2019 per la medicina Gregg Semenza, ha dovuto ritrattare quattro articoli da lui pubblicati in serie su Pnas per la presenza di immagini manipolate. Fonte: Retraction Watch

Lo scorso luglio Nature ha ritrattato un articolo che è stato citato dal 2006 in circa 2300 lavori accademici sull'Alzheimer, più di ogni altro nel settore. 
L'articolo ha dato un forte impulso all’ipotesi secondo cui i grumi di beta-amiloide nel tessuto cerebrale, noti come placche, siano la causa primaria dell' Alzheimer. 
Nel lavoro i ricercatori iniettavano la proteina in giovani ratti, mostrando come questa causasse demenza. 
Ma i risultati erano prodotti con la falsificazione delle immagini di laboratorio.

Come si è scoperta la frode: nel 2021 Matthew Schrag, neuroscienziato e medico della Vanderbilt University, fu ingaggiato per indagare sul Simufilam, un farmaco sperimentale per il morbo di Alzheimer sviluppato da Cassava Sciences, che sarebbe stato dimostrato efficace nel bloccare i depositi cerebrali della proteina beta-amiloide.
L'ingaggio serviva a risolvere il sospetto che alcune ricerche relative al farmaco fossero manipolate.

Così Schrag ha esaminato numerosi studi alla base dell’efficacia del farmaco, scovando immagini apparentemente alterate e riportate in dozzine di articoli scientifici, compreso quello originario su Nature del 2006 sulla proteina betamiloide.

A raccontare la vicenda su Science è Charles Piller, giornalista investigativo. 
La stessa rivista ha condotto un’indagine parallela di sei mesi, chiedendo consulenza ad un importante analista di immagini e a diversi ricercatori sull’Alzheimer, i quali hanno esaminato i dati raccolti da Schrag concordando con le sue conclusioni, e mettendo in dubbio centinaia di immagini (più di 70 sono solo nella ricerca del 2006). 
Donna Wilcock, esperta di Alzheimer presso l’Università del Kentucky ha affermato: “Alcuni sembrano esempi sorprendentemente evidenti di manomissione delle immagini. Gli autori sembravano aver composto figure mettendo insieme parti di foto di diversi esperimenti”.

Aggiornamento febbraio 2024
: chi lo avrebbe mai detto?
Un farmaco che bersaglia le placche di beta amiloide, approvato nel 2021 con procedura accelerata, viene ritirato dal mercato nel 2024. 
E le notizie insistono: è un caso isolato ne arriveranno molti altri della stessa categoria. Fonte: FanPage
Qualcuno avvisi l'industria che la ricerca nel settore è un castello di carte.


Per avere una indicazione di massima del fenomeno, è significativa la meta-analisi del 2009 di Daniele Fanelli, ricercatore alla Stanford University e membro della Commissione Etica del Cnr. 
Ne è emerso che il 14,12% dei ricercatori ha ammesso di avere assistito a falsificazioni e fino al 72% a pratiche di ricerca discutibili. “Una stima inferiore alla realtà, visto che, come si può immaginare, sono pochi i ricercatori che ammettono apertamente simili comportamenti – sia pure in forma anonima” commenta Enrico Bucci nel suo libro.

Aggiornamento dicembre 2023
: il fenomeno è in ascesa e quest'anno ha battuto ogni record con 10.000 articoli ritirati e con Hindawi che ha chiuso definitivamente, rimuovendo centinaia di ricercatori e accademici. Fonte: Il Foglio

Aggiornamento aprile 2021: in questo quadro, di cui è necessario essere ben consci, le pressioni del  sistema finanziario sono un fattore pesantissimo. 
Frodi e infiltrazioni mafiose sono alla base, anzi sono il metodo, dell'odierno sistema finanziario - come sosteneva William Black da membro dell’autorità di vigilanza del settore bancario negli Stati uniti, fondando il concetto di "control fraud", cioè quando la frode è perpetrata da chi dovrebbe controllare per impedirla.
Il sistema mercantile corrompe allo stesso modo l'ambito sanitario.

La storia recente è costellata di frodi che sono venute alla luce (certamente la minoranza di quelle effettive), e non ci sono dubbi che emergenze come Covid19 siano il terreno più fertile possibile.



È così che il problema della ricerca medica è da molti anni divenuto sistemico, e va ben oltre gli aneddoti di frode, per quanto frequenti.
La situazione è tanto deteriorata che si ritiene che l'85% dei soldi investiti oggi sia sperperato, con una tendenza al peggioramento.

Dobbiamo essere coscienti che il modo fideistico e persino surreale con cui oggi si cerca di vendere "la scienza" a livello popolare, specialmente in medicina, nasconde senz'altro interessi economici, di carriera, politici e chissà cos'altro, ma anche un panico inconfessato, cioè il fatto che la medicina arranca nell'ottenere risultati, non riesce più a soddisfare aspettative sproporzionate (gonfiate dal BioHype), e che si trova oggi, al contrario di ciò che si ostenta, in una condizione estremamente precaria.

Già il British Medical Journal alcuni anni fa ce ne aveva illustrato i problemi strutturali, in un articolo dal titolo:


Le 5 Leggi Biologiche sono la migliore arma di difesa da una manipolazione pervasiva della salute, lo strumento per conquistare il più possibile una propria sovranità sanitaria: lo avevamo notato leggendo queste notizie nel 2019 (video commento allegato), lo sperimentiamo ancora oggi e lo sarà sempre più nel futuro.
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