L'importanza dei microbi in Permacultura e 4° Legge Biologica

Mauro Sartorio
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Tutto ciò che è coerente con i valori delle 5 Leggi Biologiche agisce su di me come una calamita.
Penso che accada a molti che sono affascinati da queste conoscenze.
Mi attira tutto ciò che approccia le cose in modo sistemico, portando il rispetto per una natura complessa ma in fondo governata da leggi essenziali.
Rifiuto l'arroganza di un riduzionismo accecato che finisce per devastare gli eco-sistemi che pretende di curare.

La Permacultura è qualcosa di altamente risonante con questo e con la concezione di salute che emerge dalle 5 Leggi Biologiche: ecco perché qualche tempo fa ho scelto di introdurmi in questo mondo sotto la guida di Pietro Zucchetti, presidente dell'Istituto Italiano di Permacultura.

Mentre lo assisto in un progetto di rigenerazione sul territorio croato, approfitto per parlare con lui dei numerosi punti di contatto tra la Permacultura e le 5 Leggi Biologiche.
Si tratta di un primo avvicinamento che facciamo a partire dalla 4° Legge Biologica perché, a differenza delle odierne consuetudini agricole che prevedono ampio uso di anti-parassitari e antibiotici, che impoveriscono la biodiversità e sopprimono ciò che si crede "superfluo", in Permacultura i microbi e la biodiversità sono invece l'elemento portante di tutto il sistema, tanto che batteri e funghi si coltivano e si distribuiscono sulle piante e nel suolo al posto dei comuni concimi e prodotti industriali.
Prevedo che con Pietro approfondiremo altri argomenti a contatto tra i due mondi.

L'intervista nel video:


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Aggiornamento maggio 2023: La FDA approva "il primo farmaco a base di feci" che in sostanza è un "the di compost umano" che arricchisce la biodiversità dell'intestino ripristinandola dopo l'uso di antibiotici. Chiamato Vowst,
"si propone di offrire un nuovo approccio per prevenire le recidive nei pazienti che si riprendono da 'Clostridioides difficile'. Il merito è del microbiota sano che la pillola veicola nel corpo di chi ha contratto l'infezione. "La disponibilità di un prodotto a base di microbiota fecale che può essere assunto per via orale è un significativo passo avanti nel progresso della cura del paziente e dell'accessibilità per le persone che hanno sperimentato questa malattia potenzialmente pericolosa per la vita", spiega il dottor Peter Marks". 

 

In realtà esistono numerose cure che definiremmo "hameriane" perché si dimostrano efficaci somministrando batteri.
A titolo di esempio: dall'omologo trapianto fecale fino alla iniezione di bacillo Calmette-Guerin per la cura del tumore della vescica.