Il binario: riflesso condizionato di un conflitto biologico (Pavlov e dintorni)

Mauro Sartorio
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Quando parliamo di shock biologici, DHS, binari... le persone in genere ci guardano storto, come se si trattasse di fantasie campate per aria, frutto di delirio.
Invece sono cose studiate nella ricerca scientifica e, te ne accorgerai alla fine di questo articolo, sono persino scontate, le sperimentiamo tutti quotidianamente.
Solo che finora erano chiamate con parole diverse.

Stiamo parlando di stimoli sensoriali improvvisi che muovono forti emozioni e provocano una risposta biologica sensata negli organismi viventi.
Stimoli sensoriali che provocano risposte nel vivente.

Il famoso esperimento di Pavlov con i cani dimostrava questo: 
si misura che un cane a cui viene presentato del cibo risponde con un aumento immediato della salivazione.
Chiunque abbia in casa un cane sa di cosa parlo: le ghiandole salivari, di origine endodermica, rispondono con un aumento funzionale, sensato: si preparano ad acquisire il boccone.
Pavlov chiamava questa una risposta incondizionata, o naturale, allo stimolo.

L'esperimento prosegue: se prima di mostrare il cibo si fa suonare un campanello, il cane comincia ad associare quel suono al cibo e si mette a salivare.
Pavlov si accorse che, dopo una serie di volte in cui gli stimoli campanello e cibo venivano insieme, il cane cominciava a salivare anche quando non gli fosse più offerto cibo, ma con la sola percezione del campanello.
Cosa significa? Che il cane reagisce con una risposta biologica ad uno stimolo che in precedenza non era in grado di attivarla.
Pavlov chiamava questo processo di acquisizione del condizionamento e la risposta al campanello una risposta condizionata o acquisita.

Quindi Pavlov distingueva le risposte che si attuano in modo spontaneo da quelle acquisite con un addestramento.
Aveva anche notato che il cane, accorgendosi che dopo la campanella il cibo non arrivava più, salivava sempre meno. Pavlov lo chiamò processo di estinzione, quando la risposta condizionata gradualmente scompare. Ma non del tutto, ne resta memoria perché si verifica che il condizionamento può essere riacquisito molto rapidamente.

Pavlov comprendeva che il processo di condizionamento è molto importante per gli esseri viventi, perché consente, attraverso schemi comportamentali, di ottimizzare le risorse.
Tutti coloro che hanno in casa un animale sanno che il loro amico impara velocemente ad associare qualunque stimolo sensoriale all'arrivo del cibo, che sia il cigolio di una porta o lo sciacquone del bagno appena alzati, e a farne un tenace schema comportamentale.
È qualcosa che ha a che fare con la sopravvivenza, non solo con il fine di procurarsi il cibo perché avere associato il suono del clacson ad un pericolo imminente consente ogni giorno a innumerevoli pedoni di fermarsi sul marciapiede e salvarsi.
Stiamo parlando molto semplicemente del processo di apprendimento che l'essere vivente costruisce attraverso stimoli sensoriali ed emozioni.

Ora le 5 Leggi Biologiche ci confermano né più né meno proprio questo: che uno stimolo sensoriale emotivamente molto intenso, o meglio uno shock biologico, provoca nell'organismo una reazione sensata per la sopravvivenza e che da questa esperienza si apprende uno schema che aiuterà a rispondere a circostanze future simili.
Nel nostro gergo chiamiamo lo schema "binario".

John B. Watson, psicologo dei primi del 900, prendendo a riferimento il fisiologo russo Pavlov, volle rinforzare le prove intorno al condizionamento, dimostrando che fosse comune a tutti i viventi umani compresi, e lo fece con il famoso e controverso esperimento del bambino Albert.
Nella prima fase dell’esperimento Watson verificò che questo bambino di 8 mesi provava paura per poche cose, ma in particolare si spaventava in presenza di forti rumori.
L'obiettivo dell’esperimento era dunque indurre una reazione di paura attraverso il condizionamento. 
Al neonato fu mostrato un ratto bianco: il bambino non ne aveva paura ma, al contrario, ci voleva giocare. 
Ad un certo punto, ogni volta che il bambino tentava di giocare con l’animale, Watson produceva un rumore fortissimo che lo spaventava. Dopo una serie di ripetizioni, il bambino aveva acquisito la paura del ratto. 

Così come i cani di Pavlov associavano a quel suono il significato di cibo e reagivano con la salivazione, allo stesso modo il bambino Albert ora associava al ratto il significato di rumore spaventoso, reagendo con pianto, grida, tensioni muscolari, scariche ormonali e tutto il resto.
Ma la cosa per noi ancora più interessante di questo esperimento è che Albert da lì in poi rispondeva biologicamente non solo al ratto, ma anche ai conigli, ai peluche, ai cappotti fatti di pelliccia, ad una maschera barbuta di Babbo Natale... in sostanza Albert aveva acquisito il binario del pelo ovvero, si direbbe oggi, ne era diventato "allergico".
Infatti la prima Legge Biologica ci insegna che nell'istante di uno shock biologico (DHS) l'organismo scatta una "fotografia sensoriale" dell'ambiente alla quale, da lì in poi, assocerà la forte emozione vissuta.
Le DHS producono sempre, in qualche misura, un condizionamento. Ma detto anche più semplicemente: qualunque esperienza di vita produce, in maniera più o meno intensa, un qualche condizionamento.
Non è un caso che in 5LB Magazine diciamo spesso: la maggioranza delle DHS si fa nei primi mesi di vita, quando tutto è vissuto e impresso con grande intensità; allora le reazioni biologiche che si hanno da adulti non possono essere esperienze avulse dalla storia personale, ma sono ripetizioni che mettono radici in antiche percezioni.
Allora quella tua manifestazione "allergica" al pelo del gatto avrà origine da un qualche shock condizionato alla presenza di un gatto, non tanto diverso da quello vissuto dal piccolo Albert.
La ricerca psicosomatica studia da almeno un secolo le reazioni fisiologiche e comportamentali agli stressor emozionali in condizioni di emergenza, descrivendo una fisiologia speciale finora abbastanza "aspecifica".
Per questo possiamo guardare alle scoperte del dott. Hamer come alla declinazione di questi noti meccanismi del condizionamento e dello stress, però con l'apporto di una precisissima e specifica correlazione tra evento sensoriale, shock biologico-emozionale, risposta corporea.
Risposta corporea che, soprattutto quando ripetuta indefinitamente, si tradurrà in un qualche sintomo permanente che qualcuno vorrà chiamare "malattia".

L’esperimento con il piccolo Albert durò circa un anno, alla fine del quale il neonato era passato dall’essere estremamente tranquillo a vivere in uno stato di ansia perenne. È evidente che si tratta di un esperimento tragico dal punto di vista etico, e già al tempo, nel 1920, fu contestato contribuendo ad espellere Watson dall'università.
Watson aveva previsto una seconda fase dell’esperimento con la quale voleva provare ad annullare il condizionamento, ma non fu mai realizzata.

La nostra vita è costruita su una costellazione di condizionamenti, che si accumulano e si sciolgono più o meno gradualmente.
Alcuni saranno estremamente incistati, faticosi, limitanti e sintomatici.
Se ne sei cosciente, puoi avere un qualche margine di manovra per agevolare il tuo decondizionamento.
Le 5 Leggi Biologiche ti insegnano proprio questo: avere coscienza di te, dei tuoi schemi e poter scegliere "ora che lo so, sono disposto a farci qualcosa?".

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