Il locus of control delle malattie - errore fondamentale di attribuzione

Mauro Sartorio
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In psicologia sociale il locus of control è un concetto introdotto nel 1966 da Rotter e indica la tendenza di una persona ad attribuire la causa di un evento alle proprie azioni personali (si dice locus interno) oppure a condizioni situazionali e ambientali (locus esterno).

Per esempio uno studente che prende un brutto voto ad un esame può attribuire la causa dell'insuccesso alla sua preparazione non sufficiente, perché non ha studiato abbastanza, e si direbbe che lo studente applica un locus of control interno; oppure potrebbe attribuire la causa dell'insuccesso all'ostilità del professore, o anche alla sfortuna, e allora si direbbe che ha applicato un locus of control esterno.

Poiché il modello delle 5 Leggi Biologiche introduce numerosi elementi di novità nella scienza e nella cultura del nostro secolo, possiamo oggi fare una revisione del concetto fornendogli una accezione nuova e applicata all'ambito della salute.

Finora la cosiddetta "malattia" era un male che dapprima si pensava inviato dalla malasorte o come punizione dagli dei, poi si pensava provocato dalla malignità di certi organismi microscopici e invisibili, poi da un malfunzionamento della macchina biologica, poi da un "difetto di fabbrica" genetico ereditato.
Finora, quindi, il "male" è sempre venuto da fuori, poteva essere controllato solo proteggendosi da esso con strategie belliche, dunque il locus of control della malattia è sempre stato esterno senza eccezioni.

Ora il paradigma 5LB impone un ribaltamento prospettico: prima di tutto la "malattia" non è un male ma la manifestazione di un programma biologico sensato; in secondo luogo i sintomi sono risposte dell'organismo alla percezione che esso ha di situazioni ambientali.
Da ora in poi la "malattia" non è più qualcosa fuori controllo da cui difendersi, ma ha a che fare con un conflitto tra percezione interiore e condizione situazionale, e ciò sposta completamente il baricentro della concezione di salute.

Se è pur vero che l'elemento ambientale improvviso e inaspettato, quindi esterno, è essenziale ad attivare il processo, esso prende il significato di traumatico e scioccante solo per una disposizione percettiva interiore del soggetto.
Infatti non è vero, per esempio, che tutte le persone avranno un tumore a causa di una separazione da un proprio caro; è vero invece che la risposta tumorale si innesca quando la separazione è percepita drammaticamente con un significato soggettivo specifico, il quale attiva la risposta sensata di un organo altrettanto specifico per la situazione.

Ecco dunque che dalla scoperta delle 5 Leggi Biologiche il locus of control della malattia si sposta per la prima volta e inderogabilmente all'interno.
Poiché siamo a cavallo di una importante rottura epistemologica nell'evoluzione scientifica, è ovvio e comprensibile che oggi le procedure sanitarie procedano per inerzia e necessità con un locus totalmente esterno, nella lotta contro virus e batteri, contro il cancro, contro certi stili di vita, contro danni e difetti genetici.

Dal nostro punto di vista questa tendenza inerziale all'attribuzione esterna delle cause delle malattie è a tutti gli effetti un bias cognitivo che battezziamo - prendendo ancora in prestito terminologia dalla psicologia sociale (ma invertendone la polarità) - errore fondamentale di attribuzione.
L'errore fondamentale di attribuzione applicato al paradigma 5LB si ha dunque in quella circostanza in cui ad un sintomo si attribuiscono cause esclusivamente esterne, e si cercano ossessivamente solo quelle, ignorando completamente gli aspetti interiori della risposta psiche-corpo.

Per conseguenza, l'errore fondamentale di attribuzione si pone per la "malattia" ma anche per la "guarigione" (link articolo testimonianze).

Invito il lettore a cominciare a usare questi concetti di locus of control e di bias di attribuzione nell'accezione rivista e adattata al paradigma 5LB, perché forgiare categorie di pensiero dedicate, parole specifiche e precise per ciò che dobbiamo pensare e comunicare, è essenziale a perfezionare i nostri processi cognitivi e costruire l'ossatura culturale adatta e necessaria ad una nuova visione del mondo.


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