Perchè si è mancini o destrimani?

Mauro Sartorio


Sul mancinismo si dicono le cose più disparate, ma i luoghi comuni non sono poi tanti: gli studi effettuati parlano di un fenomeno genetico ma non così determinato, che la proporzione sulla popolazione sia una costante nell'evoluzione umana, che si sviluppi nei primi anni di vita, che sia semplicemente una predisposizione a usare un lato del corpo piuttosto che l'altro.
I mancini vengono ritenuti avvantaggiati nei combattimenti e nello sport, a volte si parla di spiccata genialità, perfino di follia, giustificandole con quell'abusata distinzione tra cervello destro/sinistro, analitico/intuitivo, logico/creativo.
Abbiamo studiato e raccolto le informazioni più importanti su ciò che si conosce del mancinismo, mettendole in relazione con le 5 Leggi Biologiche e ne abbiamo pubblicato una ricerca monografica davvero speciale (clicca qui).

IL MANCINISMO NEL MODELLO DELLE 5 LEGGI BIOLOGICHE

Siamo abituati a ritenere che il mancino sia colui che scrive con la sinistra o che fa la maggioranza delle cose con quella mano, ma questo non è un elemento sufficiente per determinare il mancinismo. Il mancino ha in effetti una risposta cerebrale e ormonale differente, che non è quindi relativa a come la persona impara o viene educata a usare gli arti, ma è un carattere peculiare dell'organismo distribuito alla nascita dalla natura in proporzione costante, come lo è il genere sessuale.
Si ritiene che la proporzione tra mancini e destrimani nel mondo sia di 1 a 10, ma in effetti è molto probabile che i mancini siano decisamente più numerosi di quello che si crede: l'educazione che fino a pochi anni fa "correggeva" il mancinismo nei bambini, gli oggetti di uso comune disegnati per destrimani, e altri diversi motivi spingono spesso un mancino a preferire l'uso della mano destra.
Nella mia personale esperienza ho rilevato una numerosissima quota di mancini occulti, falsi destrimani che si sono sempre creduti tali per come scrivono.
(Quanti sono i falsi mancini e falsi destrimani? Guarda il nostro sondaggio)

Prova dell'applausoLa prova più efficace per verificare il mancinismo usata da Hamer stesso è la prova dell'applauso: la mano dominante è quella che si pone al di sopra dell'altra.
Ci sono altre diverse prove che si possono fare, ma questa è quella più accreditata.

Nel mondo delle leggi biologiche la lateralità del corpo è un fattore da tenere in grande considerazione.
Questa infatti influisce sulla risposta di tutti i tessuti a conduzione del neoencefalo (principalmente) verso quegli eventi inaspettati che ci troviamo ad affrontare nella vita.
In particolare varia la modalità di risposta rispetto al ruolo nel branco e nel proprio territorio, con differenze tra uomini e donne, mancini o destrimani.

È da questa intuizione che il dott.Hamer ha tratto la sua ipotesi: "Biologicamente deve avere un qualche senso il fatto che circa il 40% delle persone siano mancine. [...] Ho riflettuto a lungo su quale potesse essere questo senso, arrivando alla conclusione che i mancini rappresentano le "persone di riserva in caso di catastrofe".
Ovviamente dapprima questa supposizione non sembra essere niente più che una speculazione. Ma in natura nulla accade di insensato. 
[...] Non voglio fare delle profezie, ma il mancinismo è molto più significativo per la medicina futura di quanto abbiamo generalmente supposto sino ad ora."

LA DONNA MANCINA NELLA FILOGENESI

Per spiegare in modo più accessibile questo concetto, proviamo a concepire un racconto di fantasia, forse plausibile benché non dimostrabile, nel quale possiamo ipotizzare spiegazioni alle diverse funzioni evolutive degli individui mancini e destrimani.
Vedremo allora, in base all'assunto per cui niente avviene per caso ma ha tutto un senso evolutivo (5° legge), per quale motivo i mancini avrebbero una funzione determinante per la sopravvivenza della specie.

La prima differenziazione fu quella sessuale: l'essere vivente si specializzò con caratteristiche fisiche diverse per ottemperare ai compiti diversi all'interno del branco.
Il maschio si specializzava nella forza, nell'aggressività, ottimizzava insomma il suo corpo per uscire dalla caverna con lo scopo di trovare il nutrimento e difendere il territorio.

La femmina sviluppava le caratteristiche utili all'accudimento del cucciolo, come la tenerezza e la dolcezza. Non le sarebbe mai stata utile l'aggressività, con la quale avrebbe potuto al limite uscire dalla caverna per aiutare il maschio nella difesa del territorio... eppure questo avrebbe significato di dover lasciare solo e in pericolo il cucciolo, e ciò non sarebbe stato evolutivamente coerente.
Quindi la femmina restava al riparo dai predatori nella grotta, sviluppando il bacino con quella forma a conchiglia adatta alla gestazione e all'accoglimento del cucciolo, e lasciandosi proteggere dalla forza fisica maschile.
Sviluppava maggiormente i seni con lo scopo di produrre latte per il nutrimento dei cuccioli.
- (Il maschio ne conserva comunque le vestigia atrofizzate del periodo pre-differenziazione.
Similmente, nella teoria che l'ontogenesi sia la ricapitolazione della filogenesi, a livello embrionale assistiamo alla differenziazione sessuale tra la 7° e la 12° settimana di gravidanza). –


La mamma accudiva e allattava praticamente per tutto il periodo fertile, per cui sostenere con un braccio il bambino al seno era un gesto continuativo. Quel braccio risultava impegnato e inutilizzabile per altri compiti, così con uno teneva, con l'altro lavorava.
Istintivamente una donna tende ad allattare sul seno sinistro, dove l'unione tra battito del cuore e nutrimento attira il bambino. Sovente capita che un bambino che allatta dal seno destro dopo poco tempo si lamenti perchè vuole andare dall'altra parte.

Il braccio sinistro diventava quello maggiormente impegnato a sostenere il figlio, il destro diventava il dominante per le altre attività.
Nelle condizioni di costante pericolo in cui si poteva trovare, la donna destrimane, se necessario, poteva uscire dalla caverna, soprattutto in assenza dell'uomo mentre era a caccia.
Ma almeno una donna doveva rimanere sempre ad accudire anche i piccoli degli altri, riparata in fondo alla caverna: la mancina.


Questo racconto ci aiuta a ricordare i ruoli del maschio e della femmina, della mancina e della destrimane.
In questa differenziazione degli individui, la natura ha escogitato un meccanismo cerebrale e ormonale con il fine della conservazione del branco, che funzionerebbe così: nel caso in cui le donne destrimani, a causa di un conflitto, aumentino i propri ormoni maschili bloccando il ciclo mestruale (amenorrea), le mancine nella medesima situazione reagiscono al contrario, ovvero con un aumento degli ormoni femminili, cosicché la fertilità del branco rimane intatta. 
È secondo questa logica che Hamer definisce i mancini "persone di riserva in caso di catastrofe", e in particolare la donna mancina sarebbe la donna di riserva posta a garanzia di procreazione.

Se desideri capir a fondo l'argomento, lo abbiamo trattato molto nelle nostre lezioni 5LB DEX sull'apparato genitale femminile e sulle costellazioni cerebrali.

ASPETTI DELLA DONNA MANCINA

Deduciamo alcuni aspetti della donna mancina dal suo ruolo biologico: ha un istinto materno, ma ancor più che nel fare figli ha un talento nel tenere quelli degli altri, e comunque se non ha figli inevitabilmente ha animali domestici.
Al giorno d'oggi capita spesso che faccia un lavoro che ha a che fare con i bambini.
La mancina attrae gli uomini, è molto fedele e difficilmente si separa, specialmente se ci sono figli piccoli.
Comanda lei in casa, guai a mettersi in mezzo nelle faccende domestiche.
A volte può avere disturbi nel prendere la pillola anticoncezionale, opponendosi questa alla "vocazione" biologica.
Può anticipare i cicli mestruali e quindi averne qualcuno in più all'anno, ed è più difficile che entri in amenorrea rispetto a una destrimane.
Quando va in menopausa tende a rimanere più femminile e meno matrona rispetto alla destrimane.

Queste sembrano regole, ma in realtà non lo possono essere perchè il livello ormonale in ogni individuo è diverso, unico e anche variabile: così possono esserci mancine anche molto testosteroniche come destrimani "più mancine" di una mancina.
Lo so che qui stiamo generalizzando, ma con un fine didattico.

IL MASCHIO DESTRIMANE NELLA FILOGENESI

Anche il maschio mancino a livello cerebrale e ormonale agisce da animale di riserva per la salvezza del branco.
Branco di lupi mancini e destri
Prendiamo un branco di lupi ad esempio, dove c'è un lupo alfa al comando. La sua funzione è quella di mantenere unito il gruppo.
Il lupo alfa è quello che si è saputo dimostrare più forte, e per questo motivo gli è dato il diritto di guidare gli altri lupi.
Essendo il più forte, ha anche il diritto di fecondare le femmine, che si accoppieranno esclusivamente con lui con lo scopo di migliorare la specie.
Gli altri lupi beta "sconfitti" attivano un abbassamento degli ormoni maschili entrando in uno stato depressivo, condizione biologica che è utile al mantenimento delle posizioni e degli equilibri nel branco.
I lupi beta istintivamente restano a "orecchie basse" e lasciano il lupo alfa fecondare le femmine.

Quando però il territorio è attaccato da un altro lupo, o il lupo alfa perde le forze per qualche motivo, entra in gioco il lupo mancino perchè, al contrario degli altri beta depressi, il mancino aumenta gli ormoni maschili diventando iperattivo. 
Il lupo mancino avrebbe quindi la funzione di sostituirsi al capobranco in caso di defaillance, con il fine di mantenere il branco unito.

ASPETTI DELL'UOMO DESTRIMANE

Così l'uomo mancino più è in conflitto di territorio e più è reattivo (e non depresso come gli altri), più gli dai addosso e più non lo fermi, è sempre pronto a combattere, pronto a tenere testa alla situazione.
Mentre il maschio destrimane è capobranco di natura, quindi determinato a imporre la sua persona e a diventare un capo, il mancino persegue un obiettivo con determinazione inamovibile senza badare al riconoscimento del gruppo.
Può essere molto "territoriale" anche con le piccole cose, con i suoi oggetti personali.
Quando un destrimane stringe la mano a un altro lo fa con un'attitudine del tipo "vediamo chi è il più forte"; quando lo fa un mancino lo fa invece come "vediamo se sei dalla mia parte".
Sono sfumature, ma modi diversi di percepire la realtà che agiscono sulla biologia e sul comportamento in modi specifici.

Come nel caso delle donne mancine, anche queste non sono etichette da appiccicare sulle persone, poichè ognuno ha la sua particolare e unica "bilancia ormonale". Sono tracce, utili nel momento in cui si osservano i processi tra psiche, cervello e organo e dalle quali si possono trarre informazioni molto rilevanti.
Nei nostri corsi di formazione sulle 5 Leggi Biologiche insegniamo proprio a cogliere queste informazioni, riconoscendo nel contempo la persona come un universo sconosciuto, evitando ricette, omologazioni e conclusioni che ostacolerebbero la conoscenza autentica dell'animo umano.

Rivista mancini Androgyne
Questo articolo è una utile introduzione teorica alla lateralità, che alla luce delle leggi biologiche assume un'importanza così tanto al di sopra dell'abituale che abbiamo voluto farne la già citata monografia che abbiamo chiamato AndroGyne, che ti consiglio perchè è un'opera più unica che rara per noi molto sfidante.
È consigliata anche se non conosci per nulla le 5 Leggi Biologiche, anzi forse è un'ottima porta di ingresso. 
Altrimenti per cominciare guarda le nostre conferenze gratuite: prenditi un po' di tempo per approfondire la materia, ne vale la pena.

Se invece hai già una infarinatura, spieghiamo come applicare i principi del mancinismo nelle lezioni di base di 5LB DEX e più approfonditamente nel corso sulle costellazioni cerebrali.

Continua a seguire questo sito e avrai le idee sempre più chiare... trovi i modi per restare aggiornato nel quadrato blu a fondo pagina.


P.S. Alcuni di voi ci hanno scritto di sentirsi spaesati perché i divulgatori di 5LB hanno teorie diverse e contrastanti intorno alle caratteristiche dei mancini.
Va compreso che il senso e le conseguenze del mancinismo sono una intuizione del dott. Hamer che ha risvolti poco verificabili e dimostrabili, e anche lui nei suoi testi usa molti condizionali e "non voglio fare profezie".
Oggi le scuole di osservatori sul fenomeno sono così tante e tanto variegate che, in un fiorire di intuizioni, càpita si contraddicano.
Per quanto mi riguarda (quindi nel mio personalissimo approccio) non do molto peso alla questione, perché per quanto sia interessante e curiosa sul piano tecnico e didattico, a causa delle numerose variabili soggettive nell'esperienza assume spesso una importanza relativa.

Ma come si può fare scienza a colpi di intuizione??
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