I denti: la causa di carie, gengiviti e parodontiti.

Mauro Sartorio
Premessa: questa pagina tratta di un modello eziologico che spiega le cause psichiche delle cosiddette malattie. 
Per seguire questo approccio è fondamentale avere dimestichezza con la funzione biologica dei tessuti coinvolti e sapere riconoscere le fasi del processo.
Un modo di procedere che adotta il grado di dettaglio acquisito dalla Formazione Professionale 5LB, che in sè non è la dimostrazione di qualcosa (non in questo contesto) ma fornisce strumenti precisi per permettere a chiunque di verificare questi fenomeni di persona.
Per i principianti sarà necessario leggere almeno la nostra introduzione alle 5 Leggi Biologiche.




Abbiamo scoperto l'acqua calda: i denti servono per mordere! Ma non solo per masticare il cibo: se osserviamo gli animali, sono utensili multiuso per scavare, trattenere qualcosa, attaccare un nemico...
Crediamo davvero di essere diversi, noi umani?

LE CAUSE 'PSICOSOMATICHE' DELLE CARIE

Iniziamo a osservare le varie funzioni dei tessuti che costituiscono i denti.

Causa delle carie, parodontiti e gengiviti
Il dente è rivestito dallo smalto, una specie di pelle che lo ricopre: diretto dalla corteccia cerebrale, è il tessuto più duro e calcificato dell'organismo.
Come tutti i tessuti ectodermici, nella Fase Attiva della curva bifasica lo smalto riduce la sua funzione, ovvero decalcifica.
La decalcificazione dello smalto si manifesta come macchie biancastre, che possono scurirsi a marroni o nere assorbendo sostanze coloranti come il fumo o il caffè.
Chiamiamo questo sintomo carie dello smalto.
L'organismo che reagisce con la decalcificazione dello smalto si trova nella percezione di "non avere il diritto di mordere" o anche "essere impedito a mordere", sia una cosa buona, sia per aggredire qualcuno.

Come sempre, quando un sintomo è forte, non si tratta della reazione a un singolo evento: una persona con una carie evidente si troverà in una routine di recidive continue, nella percezione di "essere impedito a mordere".
In fase di soluzione PCL nella maggioranza dei casi lo smalto non si ripara, non essendoci in esso cellule attive.

Sotto lo smalto troviamo la dentina, la struttura del dente, meno resistente dello smalto ma più del cemento.
È tessuto osseo mesodermico condotto dalla sostanza bianca cerebrale, quindi in Fase Attiva anch'esso riduce la funzione (di struttura) facendo necrosi, che è esattamente la carie della dentina.
In PCL-A il tessuto ripara dolorosamente e ricalcifica con abbondanza e maggiore durezza, creando uno strato in più detto dentina secondaria, del tutto simile a un callo osseo.
La percezione biologica dell'organismo in Fase Attiva è "non essere adeguato a mordere", un senso di svalutazione di non essere all'altezza per poterlo fare.
Il senso biologico di questo processo si trova nella fase di soluzione, dove la dentina, ipercalcificandosi, si prepara per affrontare con maggiore resistenza lo stesso conflitto in futuro.
Anche in questo caso, come sempre, per fare sintomi perduranti è necessario fare lunghe recidive.

Per comprendere meglio la diversa sfumatura delle due percezioni sopra citate, si pensi a due cani: un lupo grande e grosso trattenuto al palo dal guinzaglio e che è impedito a mordere il piccolo barboncino (processo ectodermico sullo smalto), e lo stesso barboncino che vorrebbe ma non si sente abbastanza forte per mordere il grosso lupo (processo mesodermico sulla dentina).

LE CAUSE 'PSICOSOMATICHE' DELLE PARODONTITI

Il cemento è il tessuto che tiene il dente unito all'osso. Ha una struttura del tutto simile all'osso stesso, ed è innervato anch'esso dalla sostanza bianca.
Si comporta quindi allo stesso modo della dentina con necrosi in Fase Attiva, rispondendo a un vissuto di svalutazione per "non essere adeguato a mordere".
I sintomi della PCL sono quelli della parodontite.

LE CAUSE 'PSICOSOMATICHE' DELLE GENGIVITI

Il tessuto della gengiva che ricopre il colletto è ectodermico, a conduzione dalla corteccia, quindi riduce la funzione in Fase Attiva e gonfia in soluzione: questo significa che le gengiviti e le gengive sanguinanti sono sicuramente in fase PCL, in seguito a una percezione di "sono riuscito a mordere e prima mi era impedito" (CL).

Vediamo come, rispetto ai processi sui denti, la percezione dominante della persona sia di non potere o non riuscire a mordere, molto spesso chiusa in routine di comportamenti che mantengono l'organismo in recidive e ripetizioni sospese.
Per aumentare la precisione, consideriamo la funzione dei denti anteriori adibiti ad azzannare (per aggredire o per affondarli in qualcosa di buono), e dei posteriori adibiti a trattenere qualcuno o qualcosa.
E per questi tessuti, come tutti quelli innervati dal neoencefalo, è sempre valida la lateralità: per il lato dominante in senso orizzontale e paritario (papà/partner/resto del mondo), sul lato non-dominante in senso verticale in relazione all'ascendenza (madre) o discendenza (figlio).

Il dolore (di una parodontite, un ascesso...)Curva bifasica sintomi dei denti si presenta quindi in PCL-A, poche ore dopo essere riusciti ad azzannare, trattenere, o comunque dopo che si è lasciata la presa perché ci si è messi il cuore in pace.

Sia chiaro che non c'è niente di simbolico, fino a pochi anni fa (migliaia e milioni) trattenevamo davvero le cose importanti con i denti!
E la biologia oggi non è affatto cambiata.


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Per applicare queste conoscenze nel concreto è categorica la precisione, così è importante non farsi autodiagnosi e non modificare alcun trattamento medico ma, nei limiti di queste informazioni che non pretendono di essere complete, osservare i processi così come sono con soli fini didattici.
Le 5 Leggi Biologiche non sono una terapia ma una precisa mappa di lettura che può essere consultata in qualsiasi ambito disciplinare: per la pluralità delle variabili è impossibile, oltre che irrispettoso per la persona coinvolta, fare online analisi di casi personali, anche in presenza del miglior medico o esperto nel campo. Puoi comprendere il perchè seguendo il nostro percorso protetto.
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