Fake news ed epidemia apparente di meningite

Mauro Sartorio
3 minuti di lettura
[Non hai tempo per leggere l'articolo o preferisci ascoltarlo? Ascolta il video-podcast (durata 7 minuti) e iscriviti al canale YouTube]




"Fake news" è un concetto che non ha fatto in tempo ad affiorare alla consapevolezza popolare, che è già un termine abusato e distorto dai generalismi.

TRE TIPI DI NOTIZIE FALSE

Allora possiamo essere più precisi e riconoscere almeno 3 tipi di "falsi":
Notizie False, cioè articoli che contengono intenzionalmente fatti falsi con lo scopo di ingannare e attrarre visualizzazioni. Esistono siti specializzati con lo scopo del business pubblicitario.
"Amplificatori Falsi", cioè attività coordinate da profili social non autentici, con l‘obiettivo di manipolare la discussione pubblica. Questa manipolazione organizzata avviene anche da parte di enti governativi, come ha svelato il recente report di facebook)
Disinformazione, cioè contenuti intenzionalmente inaccurati o manipolati

UNA SANA INFORMAZIONE ACCETTA DIVERSE VERITÀ

Oltre questi tre, c'è il livello naturale e largamente maggioritario di "informazione plurale", che esiste perchè la "verità" non ha mai una sola faccia, ed è contaminato variamente da diversi gradi di manipolazione intenzionale, intrinseca nel punto di vista parziale dell'autore.
In un botta e risposta costante tra le diverse parti che osservano e commentano un fenomeno, anche chi si erge al ruolo di "fact checker" mette necessariamente un'intenzione parziale.

LA DISTORSIONE TENDENZIOSA DELLA PROPAGANDA VACCINALE

Senza voler entrare troppo nel dettaglio, voglio portare l'attenzione sul tamburo che in questi giorni, e da diversi mesi, batte con costanza sui casi di meningite in Italia: infatti non c'è settimana in cui il tema non entri nelle pagine dei quotidiani.

Oggi
Milano, un caso di meningite a scuola: vaccino per mille studenti
Fonte: Repubblica

Settimana scorsa
Meningite, due bambini ricoverati
Fonte: Corriere del Veneto

Due settimane fa
Meningite, nuovo caso nel Pisano
Fonte: Corriere

E così via: una rapida ricerca in Google News può dare un'idea della persistenza.

In alcuni periodi si parla di "epidemia", in altri si segnalano le singole diagnosi, i ricoveri, i decessi.
A parità di condizioni, negli anni passati non c'è stata una tale copertura mediatica sui singoli casi (addirittura spesso è sufficiente il sospetto non certificato a fare notizia) ma, è evidente, la polemica sui vaccini obbligatori tiene alta l'attenzione. 
La sola anomalia di una copertura mediatica assidua e a tappeto intorno a fatti del tutto ordinari, sostenuta da fonti ritenute affidabili, produce il risultato di un'informazione che, volente o nolente, passa sotto pelle sbilanciando in modo molto netto la percezione della realtà. 
Diciamo sbilanciando, ma in questo caso possiamo dire tranquillamente distorcendo.

Infatti, proprio rispetto all'apparente epidemia di meningite, circa 3 mesi fa abbiamo proposto il nostro "fact checking", attraverso il quale si comprende quanto sia necessario che l'informazione sia e resti plurale, che non sia sufficiente un "marchio di affidabilità" (per quanto possa aiutare) e che un certo grado di intenzionalità manipolatoria è connaturato ad ogni livello della comunicazione.

Di 5LB Magazine


Aggiornamento gennaio 2020: in questi giorni, in seguito a 4 casi di meningite, una notizia su tutti i giornali ha terrorizzato un'intera regione.
Meningite, caccia al portatore sano di meningococco C
Fonte: Leggo

Questo è un esempio di come a volte la distorsione tendenziosa dei fatti travalichi nel dominio vero e proprio delle fake news.
Seriamente, la caccia all'untore??
I giornalisti hanno fatto rimbalzare per ore la notizia su tutti i quotidiani, senza che nessuno ne verificasse la fonte. 
Ad un certo punto le istituzioni hanno dovuto smentire la bufala. 

LA VERITÀ COME SOMMA DI PUNTI DI VISTA

Fake News meningite
Non a caso, quando le notizie si prendevano esclusivamente dai giornali, ci si portava al bar almeno due o tre diverse testate giornalistiche con l'esplicito obiettivo di leggere numerosi punti di vista e farsi l'idea più ampia possibile sui fatti.

Oggi l'informazione è estremamente plurale, più di allora, ma paradossalmente è anche più omologata.
Inoltre in questo particolare periodo è necessario fare molta attenzione agli algoritmi dei nostri servizi digitali (reti sociali, assistenti personali, motori di ricerca...), perchè tendono a proporre un'informazione cucita sui propri gusti e opinioni e, di conseguenza, con una visione sempre più ridotta e limitata.

Il nostro punto di vista?
"Malattia infettiva" e "untore" sono concetti medievali che dobbiamo lasciarci alle spalle