Un virus è un'informazione in un sistema postale biologico

Eleonora Meloni
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UN VIRUS NON É UN ORGANISMO VIVENTE

Definizione di organismo/essere vivente: entità dotata di vita.
Definizione di entità: tutto quanto si componga di un'essenza e di una forma.
Quello che viene chiamato Virus non è un microrganismo, quindi non è un essere vivente.
Se proprio gli si volesse dare una identità sarebbe più opportuno definirlo una "entità".

UN VIRUS É UNA INFORMAZIONE DI UN "SISTEMA POSTALE BIOLOGICO"

Virus esosoma postino
Esso è un frammento di materiale genetico (molecola di DNA O RNA) contenente una SPECIFICA INFORMAZIONE e protetto da una capsula proteica indispensabile per il suo mantenimento molecolare, fintanto che non venga ad inserirsi, dopo opportune trasformazioni biochimiche, nel DNA di una cellula. 
Quando questo frammento si integra nel DNA cellulare diventa un gene "alieno" ossia esogeno di quel DNA (in quanto proveniente da un ambiente extra-cellulare)
A questo punto l'informazione che il frammento molecolare contiene in se viene espressa  con diverse possibilità :
- attiva o disattiva dei geni specifici del DNA cellulare 
oppure 
- viene tradotta in una nuova proteina con funzioni specifiche sulla struttura e sulla funzionalità delle cellule di uno specifico tessuto che compone un organo o un apparato. 

INFORMAZIONE BUONA O CATTIVA?

Ma questa informazione  "aliena"  al nostro DNA è buona o cattiva?
Siamo abituati a ragionare nella dualità che contraddistingue la percezione di noi esseri umani. Se seguiamo invece la logica della biologia ci rendiamo conto che niente è buono o cattivo, giusto o sbagliato, corretto o errore, bensì tutto è solo utile o non utile all'evoluzione della vita che, imperterrita, e per noi un po' spietata, prosegue con i suoi ritmi e forse con dei suoi progetti a noi sconosciuti.

ORIGINE E SCOPO DI QUESTO SISTEMA DI INFORMAZIONI

Ma da dove arrivano tali frammenti di informazioni?
Esse si trovano in grande quantità all'interno degli organismi stessi, quindi si tratta di informazione endogena ma ancora silente e, secondo recenti studi, si sono rilevati miliardi di frammenti di DNA e RNA nella biosfera del pianeta.
Sia quelli presenti nel corpo che quelli esterni restano silenti fino a quando alcune cellule di specifici tessuti/organi richiedono il loro intervento in risposta ad una esigenza cellulare per meglio adattare l'organismo a stimoli ambientali in continuo divenire. 

Ciò non vuol dire che l'adattamento sia sinonimo di benessere fisico da parte dell'organismo. 
Il fine di questo processo di integrazione e attivazione di materiale genetico è il mantenimento della vita e del benessere, ma per arrivarci l'essere vivente potrebbe attraversare fasi critiche di malessere chiamate "malattie". 
Quindi nessun errore, nulla di sbagliato: è solo il processo biologico per il mantenimento in vita dell'organismo.
Se i cambiamenti richiesti sono troppo intensi e di lunga durata, può accadere che la macchina biologica non sia in grado di sostenere tale intensa e continuativa variazione (recidive); quindi certi organi vitali possono compromettersi al punto da cedere definitivamente, inducendo la morte dell'essere vivente stesso.
Queste informazioni presenti in natura sono la chance che gli organismi viventi hanno per acquisire adattabilità... e, in caso di estinzione,  di permettere il ri-assemblamento della vita secondo i codici previsti dall'evoluzione... tanto è che, in base alla teoria evoluzionistica tutto è partito da micro frammenti di materiale genetico...

CORONAVIRUS COME INFORMAZIONE GENETICA

Occorre a questo punto precisare che le tecnologie biomolecolari sviluppate ad oggi sono in grado di modificare a piacimento tali frammenti molecolari di DNA e RNA, affinché contengano una informazione specifica e "desiderata", come nel caso della terapia genica.
Ecco perchè diventa plausibile chiedersi se certi virus, ossia informazioni genetiche, possano essere  preparate ad hoc in laboratorio con fini a noi ancora sconosciuti...
Tuttavia non è ancora verificato se e come essi possano trasferirsi da un organismo all'altro. 
Può essere invece che siano endogeni al corpo, inerti fino a quando alcuni processi fisiologici che si instaurano in determinati tessuti richiedano la loro attivazione e intervento.

A questo proposito è fondamentale leggere questo mio articolo sulle ultime proposte scientifiche riguardo l'identità dei virus in quanto "vescicole esosomiali": La ricerca sempre più vicina alla quarta legge biologica.


La ricerca del Dr. Andrew Kaufman mostra che il SarsCoV2 sarebbe un esosoma che esiste normalmente nei nostri polmoni.
"...gli esosomi sono qualcosa di naturale che si forma nel corpo. 
All’interno delle cellule ci sono delle vescicole. Gli organuli cellulari sono delimitati da membrane vescicolari di diverse forme e dimensioni. 
Tra queste strutture vescicolari ce ne sono alcune che hanno la membrana simile a quella della cellula ossia formata da un doppio strato lipidico e contengono diversi tipi di sostanze chimiche tra cui materiale genetico. 
Le cellule, in particolari condizioni, rilasciano queste vescicole, chiamati esosomi, verso l’esterno della cellula, nel fluido extracellulare e qui sono libere di circolare ed essere cosi distribuite in varie parti del corpo. Mentre all’interno delle cellula essi sono chiamati MVS che sta per Multi Vescicolar Esosom [...] 
Gli esosomi che lasciano la cellula hanno sulla loro superficie una proteina che è una chiave. Gli esosomi sono liberi di muoversi nel corpo attraverso la circolazione e in cerca della giusta serratura chiamata cellula target [...]
Si pensa che questi esosomi siano coinvolti nella comunicazione cellulare tra diverse parti del corpo e che abbiano molte funzioni in questa comunicazione cellulare. [...]
Non c'è differenza tra vescicola SarsCoV2 e vescicola esosomiale nel tessuto polmonare..."


La frase del dott. James Hildreth della Johns Hopkins University sintetizza la questione in modo molto semplice:
"Il virus è a tutti gli effetti un esosoma, in ogni senso della parola".
Fonte: Journal of Cell Biology (2003!)


Aggiornamento luglio 2022: è stato gettato un nuovo guanto di sfida alla virologia da un gruppo di medici e ricercatori, con la richiesta di dimostrare l'esistenza di ciò che è definito "virus" e, in particolare, del SarsCoV2.


Approfondisci l'argomento nel nostro articolo: La ricerca sempre più vicina alla quarta legge biologica - i virus.
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