Sondaggio: il tampone ti ha tolto l'olfatto? I risultati

Mauro Sartorio
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Qualche tempo fa abbiamo azzardato un'ipotesi:

Vista la prepotente invasione di uno strumento di screening di massa, quale è il "tampone" (test PCR), che si esegue con una certa invasività inserendo lo strumento fin nella profondità delle cavità nasali: è possibile che questa variabile stia provocando una diffusa perdita di sensibilità olfattiva, che invece la diagnosi vorrebbe attribuire al virus SarsCov2?

L'ipotesi nasce dalla consapevolezza che le mucose dell'olfatto recente hanno origine embrionale ectodermica e, quindi, reagiscono al contatto e alla perdita di contatto.
Potrebbe quindi una paura massificata per il contatto con il tampone, spingere in Conflitto Attivo locale le mucose "anestetizzandole"?

Per provare a rispondere a questo quesito, settimana scorsa abbiamo raccolto alcuni dati da un campione di 219 persone.
Abbiamo chiesto in modo neutro, evitando di interferire anteponendo la nostra ipotesi:

1- Hai perso la sensibilità agli odori e/o sapori?


2- Hai paura o fastidio di fare il tampone (test PCR, che si inserisce nel naso)?
Ne hai già fatto uno?

Chi NON ha perso sensibilità:




Chi invece ha perso la sensibilità all'olfatto:




3- Quando hai notato di non sentire gli odori?



CONCLUSIONI

I dati ci fanno interpretare che non c'è alcuna differenza significativa nel fastidio/paura tra i due gruppi, quello che ha perso l'olfatto e quello che non lo ha perso (entrambi preoccupati del tampone al 50%).
Diremmo quindi che 

NO, il tampone non starebbe provocando una reazione epidemica delle mucose nasali.

Durante lo svolgimento del sondaggio, alcuni dati preliminari ci avevano fatto pensare esattamente il contrario: sembrava che chi aveva perso l'olfatto fosse spaventato in misura doppia rispetto a chi sentiva gli odori normalmente.
Questo è un tipico bias che accade anche negli studi scientifici, quando si rendono pubblici dati preliminari troppo presto, o quando addirittura si interrompe lo studio su un campione molto piccolo e se ne traggono conclusioni (affrettate e spesso interessate).
Un'altra deformazione, tra le più importanti nel mondo della ricerca, è l'occultamento dei risultati che negano ciò che lo studio voleva dimostrare. Come è accaduto nel nostro caso.
Il publication bias è infatti il principale campo di battaglia della campagna AllTrials, perchè più della metà degli studi clinici restano occultati.

Allora dobbiamo immaginare che la perdita di sensibilità di questo 14,6% di popolazione potrebbe avere a che fare NON con lo screening di massa "tampone", piuttosto con una "ansia per il futuro" che tiene in allerta (Fase Attiva) le mucose.
E, per sapere se sia una percentuale anomala o del tutto normale, dovremmo ripetere l'esperimento più volte nello stesso periodo negli anni successivi.

CRITICITÀ

Attenzione: questo non esclude che per qualche singolo soggetto lo strumento tampone sia tanto fastidioso da provocare una reazione biologica speciale, anche al solo pensiero.
Inoltre dobbiamo dare per scontato che la risposta razionale al sondaggio sia rispondente alla percezione biologica animale, cioè che "mi dà fastidio" corrisponda ad un percepito viscerale e non ad una credenza mentale, e così anche "non mi spaventa": una divergenza molto frequente, ma sui grandi numeri potrebbe assottigliarsi. 
Comunque, lo sappiamo fin troppo bene, il problema centrale delle scienze umane è che chiudere la psiche dentro un laboratorio è al limite dell'impossibile.

Se avete altre considerazioni da fare su questi dati, cose magari che ci sono sfuggite, scrivetele nei commenti.
Grazie per avere partecipato!


Aggiornamento gennaio 2021: quindi, esclusi i tamponi e verificati alcuni casi reali, ora possiamo fare una congettura a più ampio spettro: ecco perchè, probabilmente, molte persone hanno perso l'olfatto in Covid19.

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