Vaccino Covid-19: non è un problema di scienza ma di trasparenza

Mauro Sartorio
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Crisanti
In queste ore si è sollevato il "caso Crisanti": un dibattito importantissimo, perchè ha fatto emergere una delle più importanti contraddizioni del mondo farmaceutico.
Il cittadino medio non conosce questi argomenti, e su questa ignoranza confidano spesso media e istituzioni che, in un goffo tentativo di proteggere compliance e consenso della popolazione, nascondono le criticità del sistema di regolamentazione dei farmaci schermandole con il paravento della "scienza".

Ma la questione non riguarda scienza e metodo scientifico, bensì la politica, la burocrazia e spesso la magistratura.
È su questi campi che anche i movimenti per la libera scelta vaccinale dovrebbero concentrare i propri sforzi.

Ti spiego tutto nel video, anche oggi registrato a braccio per la necessità di stare al passo con la cronaca.
Ti rimando alle fonti di ciò che dico nei link a fondo pagina.


- Aggiornamento luglio 2021: alla fine gli enti regolatori hanno autorizzato in emergenza un farmaco che non ha mai concluso (e mai lo farà) gli studi clinici.
Ciò significa che i famosi dati, di cui parlava Crisanti, non sono e non saranno mai disponibili.
Sei (6) miliardi le dosi somministrate in tutto il mondo, senza prove.
Nonostante ciò, lo stesso Crisanti a distanza di giorni ha ceduto alle pressioni e ha cominciato a sponsorizzare questi "vaccini" senza se e senza ma.
Il commento di Peter Doshi sulla totale assenza di dati a supporto della somministrazione di massa: I vaccini Covid19 sono sperimentali? Sono efficaci e sicuri? Quello che si sa, senza propaganda.

- Aggiornamento dicembre 2022: i famosi dati che la "comunità scientifica" avrebbe dovuto validare continuano (ovviamente) ad essere indisponibili.
Per di più la cosa ancora più grave è il fatto che tutta la politica fondata sul totalitarismo del Green Pass non ha mai avuto alcun razionale scientifico, perché gli studi clinici NON erano progettati per valutare l'efficacia nel contenimento del contagio: Peter Doshi, questa non è scienza - seconda puntata.


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