Questa è la seconda parte dell'articolo introduttivo: Affaticamento digitale e malesseri da tecnologia
Così come ho spiegato nella prima parte, gli escamotage tecnologici che simulano il fronte percettivo, per esempio riproducendo i suoni di un concerto in via digitale, stimolano i nostri sensi con trucchi psicosensoriali che richiedono all’organismo uno sforzo occulto, tale da indurre affaticamento e in certi casi malesseri veri e propri. Siccome sono fenomeni poco noti, la maggioranza delle persone non sa spiegarsi perché a volte si sente male.
La questione detta in modo semplice è questa: gli stimoli che sentiamo o vediamo uscire da un dispositivo di riproduzione multimediale (un lettore di musica, un TV…) sono molto impoveriti rispetto a quelli che riceveremmo se fossimo nel mondo reale ad ascoltare e guardare.Il nostro cervello sa processare questi segnali in modo da ricostruire la scena, colmando la distanza tra finto e reale, ma questo comporta un lavoro da parte della psiche di cui non ci rendiamo conto, e più gli stimoli digitali sono deteriorati dalla compressione, più il lavoro mentale sarà percepito come faticoso.
LA TECNOLOGIA 3D
Intorno al 2009 arrivavano sul mercato i primi televisori 3D, io lavoravo per uno dei più importanti produttori (SONY), testavo tutte queste nuove tecnologie e facevo poi formazione ai venditori.Con questi oggetti si voleva esplicitamente ingannare il cervello, in modo da fargli credere che le immagini uscissero dallo schermo.
Molti ricorderanno che si vendevano gli occhialini per la TV, e di quelli esisteva una tecnologia passiva e una attiva. Senza entrare troppo nel dettaglio, la tecnologia attiva funziona così: siccome per avere un effetto 3D io devo vedere due immagini diverse, quella che vedrebbe l’occhio destro dalla sua angolazione e l’altra il sinistro, la TV proietta ogni 50esimo di secondo l’immagine destra alternata a quella sinistra; in modo sincronizzato le lenti degli occhiali si oscurano alternativamente, cosicché quando il TV proietta l’immagine destra è aperta solo la lente destra e viceversa.
In sostanza agli occhi arriva una confusione di stimoli di buio/luce, immagine spostata di qua e di là. L’effetto percettivo è quello delle immagini che escono dallo schermo, ma il lavoro che il cervello deve fare per ricostruire questo pandemonio è mostruoso… se consideriamo che si sovrappone già all’illusione del cinematografo e pure alla compressione digitale!
E infatti, non a caso, per molte persone era sufficiente indossare per mezz’ora questi occhiali per cominciare ad avere nausea e mal di testa, cioè: devo rigurgitare questa esperienza indigeribile e non riesco a tenere sotto controllo le cose! (percezioni biologiche)
Parlo al passato perché fortunatamente queste tecnologie non hanno avuto successo e sono sparite dal mercato.
Tuttavia questo vizietto di forzare l’occhio con l'inganno, sottoponendolo a lampeggii di immagini velocissime, rientra oggi dalla finestra, e ne siamo tutti vittime inconsapevoli.
Il fatto è che, quando vuoi attenuare la luminosità dello schermo dal 100%, piuttosto che ridurre l’intensità dei pixel (per ragioni tecniche) conviene iniziare a farli lampeggiare… così, facendo crescere il tempo che restano spenti in proporzione al tempo che restano accesi, la psiche avrà la percezione di un’immagine meno luminosa.
Ora, puoi immaginare che questo bombardamento di immagini accese/spente sia gratuito per il cervello?
Con tutto il tempo che passiamo oggi a guardare gli schermi dei dispositivi, che sia per lavoro, per svago, per fare commissioni o burocrazia (ormai tutto passa di lì), i malesseri sono crescenti e debilitanti ma la quasi totalità dei cittadini questo non può saperlo.
Si accorge che qualcosa non va, ma non sa perché.
Il problema è sempre più vasto perché l’industria ha scelto di rendere obsoleta la tecnologia LCD (che non ha questi problemi) portando Oled (che certamente ha altri vantaggi) sulla totalità dei telefoni anche di fascia più economica.
Chi sta cercando di ripararsi nella tecnologia LCD (come fanno gli audiofili nei vinili) non trova più niente sul mercato.
Allora, ti capita di avere un grave affaticamento agli occhi dopo qualche minuto/ore che stai sul telefono? Ti capita di avere poi mal di testa?
Non è perché stai invecchiando o perché ti è calata la vista… nemmeno perché guardi tanto il computer (probabilmente lo facevi comunque qualche anno fa): invece siamo vittime di una tecnologia che è stata sviluppata senza considerazione per gli effetti collaterali, e siccome ormai ha soppiantato tutte le altre, siamo costretti a subirla.
Molti ricorderanno che si vendevano gli occhialini per la TV, e di quelli esisteva una tecnologia passiva e una attiva. Senza entrare troppo nel dettaglio, la tecnologia attiva funziona così: siccome per avere un effetto 3D io devo vedere due immagini diverse, quella che vedrebbe l’occhio destro dalla sua angolazione e l’altra il sinistro, la TV proietta ogni 50esimo di secondo l’immagine destra alternata a quella sinistra; in modo sincronizzato le lenti degli occhiali si oscurano alternativamente, cosicché quando il TV proietta l’immagine destra è aperta solo la lente destra e viceversa.
In sostanza agli occhi arriva una confusione di stimoli di buio/luce, immagine spostata di qua e di là. L’effetto percettivo è quello delle immagini che escono dallo schermo, ma il lavoro che il cervello deve fare per ricostruire questo pandemonio è mostruoso… se consideriamo che si sovrappone già all’illusione del cinematografo e pure alla compressione digitale!
E infatti, non a caso, per molte persone era sufficiente indossare per mezz’ora questi occhiali per cominciare ad avere nausea e mal di testa, cioè: devo rigurgitare questa esperienza indigeribile e non riesco a tenere sotto controllo le cose! (percezioni biologiche)
Parlo al passato perché fortunatamente queste tecnologie non hanno avuto successo e sono sparite dal mercato.
Tuttavia questo vizietto di forzare l’occhio con l'inganno, sottoponendolo a lampeggii di immagini velocissime, rientra oggi dalla finestra, e ne siamo tutti vittime inconsapevoli.
TECNOLOGIA OLED
Sempre in quegli anni arrivavano i primi costosissimi schermi Oled (ricordo che vendevo il primo in commercio da 11 pollici a 4000€!); ora, anno 2025, il 95% dei telefoni che non siano più vecchi di 3-4 anni, hanno tutti uno schermo con questa tecnologia. Che consiste in pixel fatti di piccoli “led organici” RGB che vengono accesi e spenti singolarmente da una corrente, componendo l’immagine intera.Il fatto è che, quando vuoi attenuare la luminosità dello schermo dal 100%, piuttosto che ridurre l’intensità dei pixel (per ragioni tecniche) conviene iniziare a farli lampeggiare… così, facendo crescere il tempo che restano spenti in proporzione al tempo che restano accesi, la psiche avrà la percezione di un’immagine meno luminosa.
Ora, puoi immaginare che questo bombardamento di immagini accese/spente sia gratuito per il cervello?
Con tutto il tempo che passiamo oggi a guardare gli schermi dei dispositivi, che sia per lavoro, per svago, per fare commissioni o burocrazia (ormai tutto passa di lì), i malesseri sono crescenti e debilitanti ma la quasi totalità dei cittadini questo non può saperlo.
Si accorge che qualcosa non va, ma non sa perché.
Il problema è sempre più vasto perché l’industria ha scelto di rendere obsoleta la tecnologia LCD (che non ha questi problemi) portando Oled (che certamente ha altri vantaggi) sulla totalità dei telefoni anche di fascia più economica.
Chi sta cercando di ripararsi nella tecnologia LCD (come fanno gli audiofili nei vinili) non trova più niente sul mercato.
Allora, ti capita di avere un grave affaticamento agli occhi dopo qualche minuto/ore che stai sul telefono? Ti capita di avere poi mal di testa?
Non è perché stai invecchiando o perché ti è calata la vista… nemmeno perché guardi tanto il computer (probabilmente lo facevi comunque qualche anno fa): invece siamo vittime di una tecnologia che è stata sviluppata senza considerazione per gli effetti collaterali, e siccome ormai ha soppiantato tutte le altre, siamo costretti a subirla.
COME FARE?
Mi sono preso la briga di spiegare questa situazione, largamente trascurata anche dagli esperti di settore, perché senza alcuna consapevolezza i consumatori non possono fare pressioni per spingere il mercato in una direzione sostenibile.
Ora sai cosa ti serve per risolvere quel tuo problema di malesseri e occhi affaticati, soprattutto quando usi il telefono a basse luminosità, magari di notte: un buon vecchio schermo LCD con i suoi bei pixel statici. Che i produttori tornino a produrre dispositivi LCD, o trovino qualche modo per evitare che i pixel lampeggino (esiste già e si chiama DC dimming) o altre nuove tecnologie.
Poi c’è un problema supplementare: i nostri occhi sono sempre meno abituati a mettere a fuoco da lontano, in uno sforzo muscolare nel guardare per ore a distanza di braccio, provocando una miopia transitoria dovuta a spasmo muscolare accomodativo.
Insomma, l’uomo cambia continuamente il suo ambiente e quindi deve anche continuare ad adattarsi biologicamente.
Ma con un po’ di coscienza le cose si possono fare, limitando i danni.
Se ti è piaciuta questa rubrica tecnologica particolare, fammelo sapere con un "mi piace" o un commento, così proseguirò affrontando un’altra tecnologia diffusissima che sfrutta l’inganno sensoriale, e il cui pericolo ho la sensazione sia molto sottovalutato.
Ora sai cosa ti serve per risolvere quel tuo problema di malesseri e occhi affaticati, soprattutto quando usi il telefono a basse luminosità, magari di notte: un buon vecchio schermo LCD con i suoi bei pixel statici. Che i produttori tornino a produrre dispositivi LCD, o trovino qualche modo per evitare che i pixel lampeggino (esiste già e si chiama DC dimming) o altre nuove tecnologie.
Poi c’è un problema supplementare: i nostri occhi sono sempre meno abituati a mettere a fuoco da lontano, in uno sforzo muscolare nel guardare per ore a distanza di braccio, provocando una miopia transitoria dovuta a spasmo muscolare accomodativo.
Insomma, l’uomo cambia continuamente il suo ambiente e quindi deve anche continuare ad adattarsi biologicamente.
Ma con un po’ di coscienza le cose si possono fare, limitando i danni.
Se ti è piaciuta questa rubrica tecnologica particolare, fammelo sapere con un "mi piace" o un commento, così proseguirò affrontando un’altra tecnologia diffusissima che sfrutta l’inganno sensoriale, e il cui pericolo ho la sensazione sia molto sottovalutato.