Il vaccino per l'influenza funziona? Attraverso 'gli occhiali' delle leggi biologiche.

Mauro Sartorio
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Sospinte sulla lunga onda polemica dell'ultimo periodo, sono molto  attive le campagne vaccinali per l' "influenza stagionale".
Vediamo il taglio di un paio di notizie:

[..]Negli ultimi anni è drasticamente calato il numero delle vaccinazioni: errori e disinformazione hanno allontanato molte persone, anche soggetti a rischio, dalla vaccinazione. 
Ma "l'influenza può essere molto pericolosa per i soggetti sani e ancor di più per chi è a rischio - osserva Annarosa Racca, presidente di Federfarma.
Fonte: Ansa

"Il vaccino è indicato per tutte le persone che desiderino evitare di contrarre il virus e si può acquistare nelle farmacie con ricetta medica. 
Fonte: Stadio24

Aggiornamento gennaio 2018: nel 2017, in piena polemica intorno al decreto sull'obbligo vaccinale, abbiamo documentato gli eccessi di una informazione drogata dalla manipolazione politica: Influenza, il ciclo annuale della psicosi collettiva.

IL VACCINO PER L'INFLUENZA FUNZIONA? LE PROVE DI EFFICACIA

I mezzi di informazione sono molto determinati: il vaccino va fatto per tutte le categorie a rischio, ma anche per le persone sane che vogliono evitare di contrarre il virus.
Se le istituzioni si concedono di non avere dubbi sull'efficacia dei farmaci vaccinali per l'influenza, si suppone che lo facciano fondando le proprie indicazioni di sanità pubblica su prove attendibili e inconfutabili.
Quali sono queste prove?

Ogni farmaco è un prodotto specifico e particolare, e va quindi valutato sulla base di studi specifici e particolari.
Nell'inutile diatriba tra i "cani da guardia" e gli antagonisti di Big Pharma, questa specificità si perde del tutto, nel polverone di un alterco generalizzato intorno al concetto di vaccinazione, del quale rimane esclusivamente la polemica e nessun valore scientifico.

Sia chiaro, il principio di adattamento dell'organismo attraverso "il simile", principio alla base della vaccinazione ma anche dell'omeopatia e del mitridatismo, non è in discussione: si sta invece discutendo sull'efficacia di prodotti industriali, alla pari di qualsiasi altro farmaco.

Efficacia del vaccino anti-influenzale secondo le 5 Leggi Biologiche di HamerSono dunque efficaci i prodotti vaccinali per l'influenza?
Primum non nocere: sono dunque sicuri?
A osservare nel dettaglio le evidenze, i vaccini per la prevenzione dell'influenza sono tra i farmaci meno efficaci in commercio.

Abbiamo raccolto queste evidenze scientifiche in un articolo, il quale non andrebbe però brandito come prova capziosa a dimostrazione che i vaccini non funzionano o sono dannosi.
Ogni prodotto vaccinale può infatti risultare da molto efficace a totalmente inefficace, da innocuo ad altamente nocivo.

Questa raccolta di ricerche sia invece uno schiocco di dita in grado di far scoppiare la bolla dell'ipnosi di una guerra tra faide, per riconoscere:
- che la certezza tanto strillata ai quattro venti, sia da parte dei cosiddetti "anti-vaccinisti" sia da parte dei "vaccinisti compulsivi" è, ad oggi, frutto di arroganza e propaganda.
- che ogni caso va valutato in base al soggetto a cui si somministra il vaccino: altrimenti a cosa servirebbe più la figura del medico?
Se la popolazione fosse medicalizzata "a priori" senza distinzioni, a cosa servirebbe più la valutazione sulla appropriatezza di una terapia, in scienza e coscienza, da parte del medico? 
Vaccineremmo tutti in massa e per tutte le malattie esistenti.
Vedremo, invece, che ogni prodotto vaccinale può essere adeguato o non adeguato in base all'età, alle condizioni di salute e altri fattori.

A questo link troverai la raccolta degli studi disponibili sui vaccini per l'influenza e per il pneumococco:

ACCEDI A TUTTA L'EVIDENZA SULL'(IN)EFFICACIA DEI VACCINI PER L'INFLUENZA

Riassunto sinottico:
- VACCINO ANTI-PNEUMOCOCCICO: 2x , 2x , 3x 
- VACCINO ANTI-INFLUENZALE: 2x , 5x , 5x 
- ANTIVIRALI

= Ricerche che riportano evidenza di efficacia e sicurezza
= Ricerche che riportano evidenza non sufficiente o insufficienza di dati
= Ricerche che riportano evidenza di inefficacia o insicurezza; assenza di dati sulla sicurezza; dati compromessi


LA PREVENZIONE SECONDO IL MODELLO DELLE 5 LEGGI BIOLOGICHE

Se conosci il modello eziologico delle leggi biologiche, ti starai chiedendo: perchè qui discutiamo di farmaci preventivi, se la prevenzione non può essere concettualmente coerente e i microbi sono simbionti operosi e necessari nella curva bifasica?

Buona domanda: considera, per ora come una personale ipotesi, che un adattamento artificioso del sistema di controllo dei microbi (come quello che può produrre un vaccino) potrebbe ridurre artificialmente la loro attività e proliferazione, riducendo l'intensità delle eventuali PCL-A.
Più o meno con lo stesso effetto sintomatico di un antibiotico, che può infatti aiutare a superare curve vagotoniche molto profonde che possono dare complicazioni.
In questo senso un vaccino potrebbe essere sintomaticamente efficace: infatti è ciò che verifichiamo in alcuni studi clinici (quando sono ben progettati ed eseguiti, purtroppo raramente) per specifici prodotti vaccinali.

Lo stesso Hamer parlava della necessità dell'organismo di essere istruito sulla gestione dei microbi: "specialmente con i microbi esotici, possiamo dire: esattamente come il nostro organismo o il nostro cervello computer non ha un programma per automobili, aerei o televisione, il nostro computer cervello non è neanche predisposto ad una cambiamento di territorio di migliaia di chilometri in poche ore, tanto meno in altre zone climatiche con altri microbi. 
Ciò che è del tutto normale per gli abitanti che vivono lì, poiché sono nati e cresciuti lì e si sono adattati, non è per niente normale per il visitatore. 
Un esempio è il morbillo per noi innocuo, che superiamo di solito da bambini. Quando si è importato il morbillo in America, morirono molte migliaia di indiani adulti miseramente, ma non un singolo bambino. 
Ogni medico in Europa sa che anche da noi un’infezione primaria con il morbillo nell’adulto può essere mortale. Nel bambino invece è sempre innocuo. 
Si trasmette sì il virus, ma si ammala solo colui o il bambino che ha vissuto precedentemente il conflitto correlato e si trova al momento in fase di guarigione."

In questa prospettiva il microbo non è comunque l' "agente patogeno", cioè colui che causa la "malattia", ma è un simbionte dell'organismo (un essere vivente quando è un batterio, un agglomerato proteico con materiale genetico quando è un virus) che viene clinicamente individuato per concomitanza temporale, e non per causalità, durante una fase PCL-A.
Ma se il corpo non sa gestirne la proliferazione, potrebbe comunque esserne sopraffatto.

NESSUNO HA MAI VISTO UN VIRUS GENERARE I SINTOMI DELL'INFLUENZA

Ora torniamo all'influenza: ci sono studi che possano dimostrare una relazione di causa tra i sintomi e un virus, e in particolare quello dell'influenza?
Non è chiaro il modo in cui un virus farebbe reagire per esempio le mucose del naso, facendogli produrre muco.
Come lo farebbe? E perchè mai toccherebbe solo il naso?
Le leggi biologiche ci spiegano molto chiaramente tale meccanismo, così noi diremmo: non è il virus la causa del raffreddore, piuttosto è il raffreddore la causa del virus.

Ma come diceva nel 2007 anche Robert Gallo, ad oggi non abbiamo idea di come un virus induca i sintomi organici:
"...Ancora non sappiamo esattamente come funziona la polio, stiamo ancora lavorando su nuove acquisizioni su come il virus dell'influenza causi l'influenza..." .


IL VACCINO PER L'INFLUENZA FUNZIONA?

Nonostante le molte incognite nella comprensione eziologica delle "malattie" e nella comprensione della funzione dei microbi, e nonostante l'inefficacia complessiva dei vaccini anti-influenzali, alla luce delle 5 Leggi Biologiche è sempre importante considerare gli aspetti percettivi soggettivi, l'opportunità dell'effetto placebo che può essere fornito da un farmaco, come un vaccino anti-influenzale somministrato con cura.
Sempre che sia soddisfatto l'aforisma primum non nocere.