La muscolatura volontaria: atrofie, paresi, crisi epilettiche.

Mauro Sartorio
Premessa: questa pagina tratta di un modello eziologico che spiega le cause psichiche delle cosiddette malattie. 
Per seguire questo approccio è fondamentale avere dimestichezza con la funzione biologica dei tessuti coinvolti e sapere riconoscere le fasi del processo.
Un modo di procedere che adotta il grado di dettaglio acquisito dalla Formazione Professionale 5LB, che in sè non è la dimostrazione di qualcosa (non in questo contesto) ma fornisce strumenti precisi per permettere a chiunque di verificare questi fenomeni di persona.
Per i principianti sarà necessario leggere almeno la nostra introduzione alle 5 Leggi Biologiche.




La competitività causa psicosomatica per i muscoli
In neurologia vengono classificate una grande quantità di malattie dalla patogenesi incerta ed eziologia completamente ignota, che in molti casi coinvolgono l'apparato muscolare.
Con le leggi biologiche si fa rapidamente ordine e chiarezza sia rispetto alla sintomatologia e al suo decorso, sia rispetto alle cause.
In questo articolo trattiamo in linea generale i muscoli striati (cosiddetti volontari) e i loro sintomi più comuni: lo facciamo nel modo più semplice possibile, ma allo stesso tempo vogliamo dare l'idea della precisione e profondità di questa materia per chi volesse conoscere oltre.

LA CAUSA 'PSICOSOMATICA' DI UNA PARESI E DI UNA CRISI EPILETTICA

Le difficoltà a muovere alcuni muscoli, le paresi, le crisi epilettiche sono tutti sintomi dello stesso processo di fisiologia speciale a conduzione della corteccia motoria.
In Fase Attiva, infatti, l'impulso motorio riduce intensità, tuttavia nel breve termine non si ha alcuna manifestazione di sintomi.
Se invece la Fase Attiva perdura, la persona può iniziare a notare che non muove più bene come prima una certa parte del corpo e, gradualmente, può giungere a una parziale paresi spastica (ossia il muscolo resiste alla distensione passiva). 
Subito dopo la soluzione (CL) si ha un momentaneo calo di funzione che, nel caso di un processo lungo e intenso, si manifesta con una paralisi flaccida dei muscoli. 
È certamente un sintomo che spaventa ma è temporaneo, e inquadrato nel decorso della curva bifasica prende il suo senso. 
Successivamente la CE produce gli sbattimenti tonico-clonici tipici della crisi epilettica, che sono rapide contrazioni involontarie di un gruppo di muscoli. 
Per come viene descritta comunemente l'epilessia, in questi casi si tratta di un coinvolgimento di larga parte dell'innervazione muscolare del corpo. 
Nella fase PCL-B si ha un lento e graduale ripristino della funzionalità muscolare. 

Curva bifasica atrofia, paresi e crisi epilettica La percezione biologica (DHS) che fa attivare all'organismo questo processo di fisiologia motoria è "essere interrotto in un movimento": si tratta di un movimento bruscamente bloccato, impedito nell'andare, nel respingere, nell'abbracciare, nel seguire, nello scappare...può interessare un singolo muscolo, e allo stesso modo anche, nel caso di una manifestazione epilettica più ampia, vaste aree del corpo, con una percezione di impedimento del movimento altrettanto ampia e drammatica. 

Un paio di esempi di movimenti interrotti: uno sportivo che si è sentito bruscamente impedito nel partecipare ad una competizione fondamentale per la sua vita e carriera.
Un bambino che ha vissuto l'esecuzione di una iniezione come una morsa da cui non potersi divincolare e quindi, dopo essersi tranquillizzato, ha avuto la rispettiva crisi epilettica.

LA CAUSA 'PSICOSOMATICA' DI CRAMPI, ATROFIE, STIRAMENTI

L'atrofia muscolare, gli strappi e stiramenti, i crampi (contrazioni toniche), i dolori muscolari e articolari sono invece sintomi di un processo di fisiologia speciale a conduzione della sostanza bianca cerebrale, la quale si occupa non del movimento, come abbiamo visto con la corteccia, bensì del trofismo, della struttura del muscolo, della sua forza e "competitività". 

In Fase Attiva si avvia la necrosi cellulare nel tessuto muscolare e quindi, alla lunga, può manifestarsi atrofia (senza dolore) e diminuzione della forza.
Immediatamente dopo la soluzione (CL) il muscolo ripara gonfiando con dolore (per la trazione dei tessuti) e cede notevolmente forza, tonicità e sostegno, con il fine di essere impiegato il meno possibile durante la riparazione: è proprio in questa fase delicata (PCL-A) che il non rispetto della convalescenza può portare a strappi e stiramenti.

Il processo di riparazione PCL è il medesimo che si attiva dopo un intenso sforzo muscolare, come quello che si può sperimentare per esempio in palestra: durante l'attività il muscolo dà il meglio di sè senza dolore (che impedirebbe il lavoro), mentre nelle ore successive è indolenzito e debole poiché è in fase di ripristino delle fibre, richiedendo riposo. 

La fase PCL-A della sostanza bianca è tra le più notevoli in termini di sintomi, essendo caratterizzata da stanchezza e dolori che, per la profonda riparazione in atto, possono essere molto intensi e difficilmente sono tenuti a bada dai medicinali. 
La crisi epilettoide del muscolo può manifestarsi come crampo (contrazione tonica), e infine la PCL-B ripristina lentamente la fisiologia normale, con espulsione dei liquidi attraverso l'aumento della sudorazione e dell'urina. 

La percezione biologica che attiva i tessuti della struttura muscolare ha a che fare con la loro funzione, ovvero muoversi, trattenere, sostenere...in base alla specifica posizione del muscolo, con un sentito di "non riuscire a...", per esempio "non riuscire a trattenere", "non essere adeguato a sostenere" ecc.

PER ESEMPIO IL POLPACCIO

Data la molteplicità delle funzioni delle diverse aree muscolari, ognuna ha il suo particolare motivo per attivarsi. 
Tendinite Hamer

Per esempio il polpaccio, che è impegnato nella prima spinta dell'avanzare, nell'incamminarsi e nello scattare, risponde alla percezione di "non riuscire ad andare, a essere sufficientemente scattante". 
In Fase Attiva, dunque, non si avverte alcun sintomo, mentre in riparazione, in seguito alla sensazione di "finalmente sono stato scattante", i tessuti riposano cedendo, con successivi dolori e gonfiori.
Infatti, quando un polpaccio si stira inaspettatamente con un banale movimento che si è sempre fatto senza difficoltà, possiamo essere certi di trovarci all'inizio della fase di riposo (PCL-A), durante la quale il muscolo è sensatamente debole.
Alla fine della PCL-A il polpaccio farà la sua CE: il crampo. 
Se la contrazione non viene contrastata, la sua durata massima è di circa 40 secondi.

Il senso biologico di questo processo è prevalentemente nella fase finale: come tutti gli sportivi sanno bene, un muscolo forzato un po' oltre il suo limite si presenterà la volta successiva con una tonicità, forza, dimensione maggiori per affrontare la sfida successiva: è infatti lo stesso Hamer a chiamare questa categoria "organi di lusso", ovvero quelli che ad ogni soluzione riparano con eccesso di tessuto per andare incontro alle performance richieste dalla vita.


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La fisiologia speciale dell'apparato muscolo-scheletrico



Per applicare queste conoscenze nel concreto è categorica la precisione, così è importante non farsi autodiagnosi e non modificare alcun trattamento medico ma, nei limiti di queste informazioni che non pretendono di essere complete, osservare i processi così come sono con soli fini didattici.
Le 5 Leggi Biologiche non sono una terapia ma una precisa mappa di lettura che può essere consultata in qualsiasi ambito disciplinare: per la pluralità delle variabili è impossibile, oltre che irrispettoso per la persona coinvolta, fare online analisi di casi personali, anche in presenza del miglior medico o esperto nel campo. Puoi comprendere il perchè seguendo il nostro percorso protetto.
Per un dettagliato approfondimento della eziologia 5LB è consigliato lo studio del libro La Fisiologia Speciale (di cui questo testo è un estratto)