Le uova fanno bene al cuore! Cosa?! Affiniamo lo spirito critico.

Mauro Sartorio
Come mai in questi giorni i giornali ci parlano tanto delle uova?

Un uovo al giorno riduce il rischio di ictus
Il consumo di quest’alimento non aumenta le probabilità di soffrire di cardiopatia coronarica. Lo rivela una ricerca pubblicata sulla rivista Journal of the American College of Nutrition
Fonte: Il Giornale

Uova arma in più contro ictus, ok fino a una al giorno
Fonte: Vivere Milano

Alcuni ricercatori hanno svolto un'analisi aggiornata su tutti gli studi che hanno indagato il legame tra il consumo di uova e il rischio di ictus e malattie cardio-circolatorie. 
Si tratta di una meta-analisi dei dati esistenti, che su circa 300.000 persone suggerirebbe di mangiare fino a un uovo al giorno per ridurre il rischio di ictus.
Anche il Times titola "Un uovo al giorno può ridurre le probabilità di subire un ictus fatale"

Come abbiamo spesso osservato, i titoli sui media cavalcano il sensazionalismo ignorando, o nascondendo, le conseguenze di questo modo di informare.
Oggi sono coinvolte le uova, che dopo decenni di demonizzazione sull'onda del terrorismo intorno al colesterolo, cominciano a godere di un riscatto definitivo.
Altre volte avviene il contrario, cioè alcuni alimenti vengono ridimensionati nella loro aura di "super-cibi di guarigione" (vedi gli anti-ossidanti), in una danza intermittente tra le squadre dei buoni e cattivi.
Le 5 Leggi Biologiche ricuciono con decisione lo iato tra i due fronti, perchè la morale del "bene e del male" non ha alcun senso in biologia: per questo motivo chi le conosce e le ha verificate subisce poco l'ipnosi mediatica, lasciando spazio allo spirito critico e alle domande.

Per esempio: "Le uova non mi daranno certo problemi al cuore perchè, se ce ne sono, avranno natura conflittuale. Allora questa ricerca come è arrivata a dire che, al contrario, le uova migliorano la salute? I conti non tornano comunque".

Il fatto che le uova, e i cibi ad alto contenuto di colesterolo in genere, non abbiano alcun impatto sui livelli di colesterolo nel sangue è ormai acquisito, perchè il 90% del colesterolo nel sangue è prodotto sensatamente dal fegato. Ma anche il fatto che il colesterolo alto nel sangue NON sia la causa di problemi cardiaci è un fatto scientificamente acquisito
E fin qui i dati sono coerenti con la natura conflittuale dei processi biologici, che si attivano sempre in relazione alla propria percezione dell'ambiente.

L'INTERPRETAZIONE DELLO STUDIO

Quindi, su che basi i giornali titolano con entusiasmo che l'uovo è "salutare"?
L'analisi ha rilevato che non c'è alcun legame tra consumo di uova e disfunzioni cardiache e ha trovato una piccola riduzione del rischio di ictus (12%) per le persone che hanno mangiato un uovo al giorno, rispetto a coloro che ne mangiavano meno di due a settimana.
Lo studio è una meta-analisi, che è un modo molto efficace di riassumere tutte le ricerche su un argomento; tuttavia la sua affidabilità è proporzionata all'affidabilità degli studi che include. 
In questo caso, si tratta di studi prospettici di coorte.
Gli studi di coorte possono trovare correlazioni tra due fattori (nella fattispecie il consumo di uova e l'incidenza di malattie cardiache o ictus), ma non possono dimostrare che un fattore provochi l'altro (causalità).
Perchè uno studio di questo tipo non può prendere in considerazione tutte le altre illimitate variabili all'interno della vita di ogni persona, non sapendo cosa altro abbia mangiato oltre alle uova, tanto meno quali aspetti psichici, che ci sono tanto cari, abbiano caratterizzato la sua vita.
In questo modo, per assurdo, si potrebbe verificare che chi si fa la riga dei capelli a destra ha un rischio del 15% in più di avere un infarto.
Qualsiasi scostamento statistico potrebbe essere usato per produrre una notizia.

In effetti i ricercatori non hanno nemmeno trovato una "risposta alla dose": se è vero che le uova riducono il rischio di ictus, deve essere vero che aumentando l'assunzione diminuisce proporzionalmente il rischio. Questa è una condizione del metodo scientifico per determinare la causalità tra fattori. E questa condizione qui non è rispettata.

Inoltre la riduzione del rischio del 12% è statisticamente piuttosto piccola, di certo non sufficiente per giustificare titoli come "La nuova arma contro l'ictus", ma neanche "l'uovo riduce il rischio di ictus" (non solo i giornali italiani, ma anche Times, Sun e Daily Mirror sono allineati).
Come se non bastasse, l'intervallo di confidenza di questo 12% è molto vicino al punto in cui il risultato non è significativo statisticamente. In altre parole: è alta la probabilità che la differenza di rischio tra chi mangia le uova e chi non le mangia sia frutto del caso.

Ma c'è un dato ancora più "rumoroso" che farebbe alzare le antenne ai più, e forse è per questo motivo che i quotidiani lo lasciano "sfilare", cioè non lo citano.
Perchè lo studio è stato pubblicato dalla rivista "peer-reviewed" Journal of American College of Nutrition (questo dato è riportato); è stato condotto dai ricercatori del EpidStat Institute in Michigan e dal DLW Consulting Services in Utah; ma non viene detto che è stato finanziato dal Egg Nutrition Center, divisione dell'associazione americana dei produttori di uova
Per dare il giusto peso alle cose, questa informazione sul forte conflitto di interessi non dovrebbe essere ignorata.
Si comprenderebbe allora il motivo per cui lo studio ha focalizzato l'attenzione sul particolare, per quanto debole, scostamento statistico che si riferisce alle uova, e non ad altro.
Si riporterebbe nel proprio contesto un'indagine statistica che aveva nelle proprie intenzioni la volontà di riscattare un prodotto ingiustamente demonizzato in passato.
Si ridimensionerebbe una notizia "sensazionale" al rango di curiosità, se non di spot commerciale, con il suo giusto grado di incertezza.

Vale sempre la pena fare un salto oltre la notizia e, se abbiamo le 5LB in tasca, lo faremo di certo con più sicurezza e spirito critico.

Da una revisione di notizia operata dal Dipartimento della Salute nel Regno Unito sul sito NHS
Ebbene sì, quest'anno anche il ministero inglese ha iniziato a produrre "revisioni di notizie" proprio come facciamo, a nostro modo, qui sul 5LB Magazine. Un alleato molto affidabile.