Perchè le masse si vaccinano per Covid19, nonostante tutto.

Mauro Sartorio
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In questi giorni stiamo vivendo tutti questa situazione incresciosa (è un eufemismo) nella quale molti si ritrovano iniettati un farmaco potenzialmente dannoso (il vaccino per Covid19 Astrazeneca), il quale è stato infatti ritirato dagli enti regolatori di molte nazioni, Italia compresa.

Astrazeneca, Italia, Francia, Germania, Spagna e Lussemburgo sospendono l'utilizzo in via precauzionale
Fonte: Repubblica

Come sia possibile che un farmaco inefficace e/o dannoso entri in commercio lo abbiamo spiegato innumerevoli volte. Questo fatto ora è spacciato come un incidente ma in realtà non lo è, perchè per diversi motivi gli enti regolatori non possono dare grandi garanzie con il processo di approvazione.
Sappiate infatti che il mercato farmaceutico è invaso di prodotti con un rapporto rischi/benefici inadeguato.
Approfondisci: Se un vaccino per Covid19 è approvato non significa che sarà efficace

Vaccino Astrazeneca
Quindi stiamo vivendo tutti questa situazione incresciosa, dicevo, perchè chi di recente si è già vaccinato con l'Astrazeneca è terrorizzato, chi non si è vaccinato non sa più cosa fare, chi ha amici e parenti vaccinati li sente in pericolo...insomma, tanto disorientamento.

Questa mattina io e Eleonora Meloni ci siamo confrontati al telefono su quello che sta succedendo, e sono qui a condividerlo.
Perchè il fenomeno è molto semplice, segue le più elementari leggi biologiche.
E siamo certi che, se le persone possono osservarlo, possono anche averne un margine di gestione più ampio.

LA PAURA ALLA RADICE DELLA BIOLOGIA

Dobbiamo prendere le mosse dal più profondo sentito biologico possibile per un animale sociale quale è l'uomo: la paura di essere emarginato dal proprio branco.
Un animale sociale deve la propria sopravvivenza a niente altro che all'appartenenza alla comunità.
La paura di essere escluso è la più terribile e, infatti, è alla base della stragrande maggioranza dei nostri conflitti biologici.

Potete quindi cominciare a considerare, e a osservare, che i comportamenti umani mettono le radici sempre in quel terreno.

Ora siamo immersi in una situazione sociale catastrofica, dove i pericoli personali e collettivi sono grandi e numerosi: è qui che possiamo osservare con ancora maggiore chiarezza le reazioni biologiche a quella paura radice.

Nella drammaticità, l'autorità prende delle decisioni drammatiche.
Decide che, per proteggere la società dal pericolo, bisogna rinchiuderla in un luogo sicuro e sviluppare dei farmaci che sono l'unica speranza per sconfiggere il nemico, quel virus maligno là fuori.
Il branco, molto spaventato, si compatta intorno al proprio centro di autorità.
Diciamo che i lupi fanno quadrato intorno al proprio lupo alfa.

La gerarchia sociale è sovradeterminata biologicamente in questo modo per aumentare le probabilità di sopravvivenza del sistema.

IL DIBATTITO "SCIENTIFICO" IRRAZIONALE

Ora: ti sei mai chiesto perchè il dibattito pubblico, all'interno del fenomeno sociale Covid19, non è mai riuscito ad essere razionale e scientifico ma piuttosto irrazionale e dogmatico?
Per questo motivo che avrai ora intuito: la paura alla radice non cerca risposte razionali, ma esclusivamente la difesa della integrità del branco.
La paura della esclusione dall'organismo sociale costruisce giustificazioni che possano rinforzare le decisioni del "lupo alfa", indipendentemente dal grado di razionalità o aderenza alla realtà.
Ripeto: la paura della esclusione costruisce giustificazioni che rinforzano le decisioni dell'autorità, anche se sono irrazionali e deleterie.

L'insieme delle giustificazioni costituisce un corpo di credenze, auto-certificato dalla autorità stessa, il quale assume una rigidità dogmatica, tanto più rigida quanto più è precaria la condizione del sistema.

In Covid19 stiamo proprio assistendo a questo fenomeno, in un modo così plateale come mai abbiamo potuto fare prima. 

Prendiamo degli esempi concreti di queste ore, esempi eclatanti di giustificazioni irrazionali e dogmatiche a difesa delle decisioni dell'autorità.
Un uomo in buona salute muore in seguito al vaccino Astrazeneca:

La moglie del docente morto a Biella: "Mio marito credeva nel vaccino e bisogna continuare a crederci"
"Mio marito credeva nel vaccino e bisogna continuare a crederci perchè è l'unica strada che ci può liberare da questa situazione".
Fonte: Repubblica

Il linguaggio si rifà palesemente ad un credo religioso, in nome del quale si preferisce morire piuttosto che contestarlo: sulla bilancia interiore è una scelta meno dolorosa rispetto al togliere la fedeltà.

Eppure è chiaro che, razionalmente, il fatto che il vaccino sia "l'unica strada per liberarci da questa situazione" è un falso senza vergogna.
Un falso costruito proprio dall'autorità che lo scolpisce a tambur battente nella struttura di credenze:
Covid, Di Perri «Vaccinare è l’unica speranza.»
Fonte: Corriere

"Avanti tutta con i vaccini, unica strada per uscire dal tunnel"

La credenza che non ci sia alternativa al vaccino non ha alcun fondamento scientifico.
Sia perchè le cure per l'influenza esistono e funzionano, sia perché di questi farmaci non si conosce la reale efficacia (i test finiranno nel dicembre 2023), sia perché lo dicono le stesse autorità: il vaccino non basta e toccherà rincorrere le "varianti" del virus.

Covid, sempre più positivi dopo il vaccino. Gli esperti: "Casi da tenere sotto controllo"
Fonte: Repubblica

Due metri di distanza a tavola, quarantena anche per vaccinati
Fonte: ANSA

Il virologo Pregliasco: "Servirà il richiamo con dei vaccini aggiornati contro le varianti" 
Fonte: Corriere

LE GIUSTIFICAZIONI

Chi difende più strenuamente l'autorità è anche chi è mosso dalla più profonda paura di essere escluso.
Non si tratta neanche tanto della paura di ammalarsi, spesso invece prevale il terrore di sbagliare lato, reclutarsi nello schieramento perdente.
Non tanto diverso da quel che accade con il tifo calcistico.

Infatti il dibattito irrazionale anti-scientifico intorno alla gestione di Covid19 si è via via polarizzato in due grandi tribù (certamente con tante sfumature al loro interno): quelli più spaventati che si sentono appartenenti al blocco autoritario che invoca restrizioni draconiane senza limiti, e quelli che si sentono appartenenti al blocco che vi si oppone.

Questa dialettica è anch'essa molto biologica e salutare.
Poichè al timone non c'è alcuna scienza bensì dogmi, la tribù dominante si costruisce giustificazioni che sono la roccaforte delle proprie decisioni.
E ogni singolo individuo le fa proprie.

In questo particolare momento critico - in cui l'autorità sta sbandando pericolosamente quando da una parte impartisce l'ordine dell'arruolamento vaccinale, dall'altra ritira il vaccino più importante minando la fiducia dei suoi sostenitori - avrete notato che nelle persone sotto pressione le giustificazioni si rinforzano fino alle massime contraddizioni.
L'esempio della moglie che perdendo il marito non si fa alcuna domanda ma giustifica il proprio dolore con il bene collettivo è eclatante.
Ho visto persone dire "lo faccio per responsabilità, per i più deboli e per gli anziani che mi sono vicini", e lo diceva stringendo i denti, con le ginocchia tremanti.

Escluso emarginato
Pur di difendere la fedeltà alla scelta comunitaria, pur di non esserne escluso perchè non saprei altrimenti dove rifugiarmi, sopporto la paura della morte, la paura di lasciare i figli senza un genitore (che anche se è remota, la sento forte!), giustificandomi con un atto solidamente approvato: "proteggo i nonni". 
Ma non sto affatto proteggendo i nonni.
Se l'autorità avesse costruito questa altra giustificazione "la vaccinazione di massa protegge il pianeta dal riscaldamento globale", l'avrei sposata e ripetuta senza farmi grandi domande.
Infatti è una maschera, e sotto c'è solo quella paura-radice: che io resti fuori dal branco.

A volte accade che l'autorità annunci la possibilità che il vaccino protegga solo la persona dai sintomi ma non dalla diffusione del virus: le giustificazioni si adattano, e non avrò alcuna remora a ripiegare su quella più prossima "comunque proteggo me stesso dai sintomi più gravi".

Non è davvero una questione di paura della malattia, o comunque lo è solo parzialmente: è più forte la paura di non appartenere, che è il motore di una concatenazione fiorente di giustificazioni.
Una paura che ora si esaspera, perchè dall'altra parte cresce una tribù di ribelli che minaccia gli equilibri già precari. 
Il dott. Hamer la chiamava "minaccia nel territorio".
La minaccia della tribù di quelli che, quando papà gli dice una cosa, fanno il contrario.

Allora siamo divisi nella tribù dei ProVax e dei NoVax, dei Pro Mask e dei No Mask.
Una frattura mantenuta soprattutto dall'autorità che se ne sente minacciata.
Chi oggi ha preso con fermezza le difese dell'autorità, trema all'idea di avere scelto la posizione sbagliata, soprattutto se ha nel sangue un vaccino che è l'emblema di un tradimento.
Inoltre l'altra tribù non è affatto piccola e continua a crescere.
Per questo cresce la paura - e la rabbia di conseguenza - in una frenesia per la ricerca di dati e voci autorevoli che giustifichino e confermino la propria scelta di posizione.

In questa dialettica fra territori, il contenuto delle giustificazioni non è significativo.
Guarda in Svezia:
In Svezia un gruppo Facebook pro-mask è stato accusato di «attentare alla democrazia»
L'epidemiologa: «Gruppi come questo sono una minaccia per la democrazia», post ritwittato dall’account ufficiale della sanità pubblica.
Fonte: Corriere

In Svezia i complottisti sono quelli che credono alla bufala che la mascherina protegga dal contagio. Visto dall'Italia fa quasi ridere.
Se il lupo alfa ribalta la direzione del proprio branco, si ribalta anche il contenuto della giustificazione da difendere.
Il meccanismo di sopravvivenza collettivo è biologico e sensato: se cambia il lupo alfa, lui e tutto il suo apparato di credenze va seguito a prescindere.

Ma i ribelli... loro sono la risorsa biologica essenziale che si attiva nel momento in cui il branco si mette nei guai.
Quando il lupo alfa, l'autorità, sta fallendo perché con i suoi schemi obsoleti sta mettendo in pericolo la comunità, i "diversi" sono il nuovo che si candida a sostituirsi al comando, con schemi adeguati al proprio tempo.

Nel nostro mondo delle 5 Leggi Biologiche, queste risorse di riserva sono i mancini.
Ti lascio studiare perchè il cervello dei mancini è una risorsa per la salvezza delle comunità.

ASTRARSI DAL MECCANISMO BIOLOGICO

Se conosci le leggi che muovono i comportamenti umani, puoi esserne testimone astraendoti da alcune reazioni automatiche.
Se ti sottrai alla zuffa, osservando di cosa è fatta la "Matrix", percepisci che la paura dell'abbandono e la paura di quello che sta succedendo là fuori sono due cose diverse.
La seconda potrebbe anche non esistere.
Siccome non le hai mai distinte prima, le due paure si mischiavano e veicolavi rabbia verso il fuori di un virus o verso qualcuno con idee diverse da te.
E invece molta paura aveva radici nel rischio di perdere la famiglia di appartenenza.
Non è altra cosa rispetto alla minaccia del diverso che genera il razzismo: è sempre quella stessa radice.

Ora che percepisci tutto questo, puoi valutare il pericolo reale là fuori in modo più obiettivo, osservare quello che è e fare scelte consapevoli per il tuo bene personale, che potrebbero essere molto diverse dalle scelte di un'autorità.
Potrebbero anche essere diverse da quelle della "tribù dei ribelli", potresti prendere il meglio da una e dall'altra e crearne una tua particolare armonia. 
Potresti trovare una integrazione più funzionale alle tue esperienze e alle tue risorse interiori. Forse potrebbe essere il germe di una nuova direzione per tutta la comunità.

Se ti abbandoni alla reattività nella confusione di paure indefinite, soprattutto in questi periodi di fanatismo oscurantista, resti annientato. Ti arruoli ciecamente e il tuo potenziale muore.

Oggi l'autorità sta cercando disperatamente di tenere insieme ciò che in una irrazionalità selvaggia non sta più insieme, e lo fa alzando il bastone, facendo leva sulla paura. 
Siamo infatti dentro un governo del terrore, che non è più autorevole bensì autoritario, che abusa esso stesso di mezzi terroristici.
Che cos'è un passaporto vaccinale se non un marchio che permette di riconoscere chi appartiene a quel branco sottomesso al sistema di credenze di un regime?

Chi si arruola oggi sotto questo potere squilibrato senza riuscire ad astrarsi, è pervaso di paura, vive una vita di terrore. 
Sente che deve fare il vaccino ma allo stesso tempo ha paura di farlo.
Sente che è la cosa giusta ma allo stesso tempo non vede via di uscita.
Cerca affannosamente una sponda in tutti quelli che hanno paura come lui e più di lui.
Cresce la paura inconscia di restare incastrato dalla parte sbagliata, quella che sta morendo.
Odia chi ostenta di non essere trascinato in questa spirale, perché sospetta che ci sia un senso in quella libertà ribelle e crede di non poterne fare parte.
Ma è una allucinazione.
Tanti si sono sottratti a questa perversione, e tutti hanno il potere di fermarsi, ascoltarsi e scegliere.

Noi in 5LB Magazine abbiamo la fortuna di vivere in una prospettiva della salute su cui nessun terrorismo sanitario può avere presa
Per questo abbiamo un vantaggio che ci ha permesso di notare in anticipo questi fenomeni e di raccontarli. 

Se proprio dobbiamo scegliere, oggi scegliamo quella parte che si sottrae al terrorismo del ricatto sanitario.
Tuttavia rivendichiamo una nostra speciale identità, che brama di portare il proprio contributo in un mondo in cui la salute ha tutto un altro significato.
 
Se senti ora che puoi fermarti, tirarti fuori, se senti finalmente che nessuno ti costringe a sostenere qualche giustificazione per difendere una posizione, ti lascio qui una porta di accesso ad un mondo in cui le scelte per la salute non saranno mai più governate dalla paura.




Ringrazio Eleonora per il lavoro di squadra che spesso ci permette di approfondire le questioni oltre certi limiti.

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