Seno: le cause di tumori, mastite, secrezioni sierose

Mauro Sartorio
Premessa: questa pagina tratta di un modello eziologico che spiega le cause psichiche delle cosiddette malattie. 
Per seguire questo approccio è fondamentale avere dimestichezza con la funzione biologica dei tessuti coinvolti e sapere riconoscere le fasi del processo.
Un modo di procedere che adotta il grado di dettaglio acquisito dalla Formazione Professionale 5LB, che in sè non è la dimostrazione di qualcosa (non in questo contesto) ma fornisce strumenti precisi per permettere a chiunque di verificare questi fenomeni di persona.
Per i principianti sarà necessario leggere almeno la nostra introduzione alle 5 Leggi Biologiche.




Se il "cancro" viene comunemente considerato un mostro da sconfiggere, in questa guerra quello al seno ha mediaticamente preso un posto di sicuro rilievo negli ultimi anni.
Quando siamo nel panico a causa di un parassita che ci divora da dentro, c'è poco da essere lucidi su ciò che sta accadendo, qui e ora, al nostro corpo.
Nella confusione e nella complessità della terminologia medica, spesso non siamo neanche in grado di capire da che cosa siamo "affetti", mentre l'unica parola che rimbomba in testa è "cancro".

Facciamo ora chiarezza, in modo semplificato, intorno a 2 tra i processi di fisiologia speciale più noti che il seno può manifestare, e con quali nomi vengono generalmente chiamati in medicina.

LA CAUSA 'PSICOSOMATICA' DELL'ADENOCARCINOMA MAMMARIO

1) Cominciamo con la ghiandola mammaria: una ex ghiandola sudoripara specializzata, che in questa fase evolutiva dell'essere vivente si occupa della produzione di latte per nutrire i cuccioli.
È innervata dal cervelletto (mesoderma antico) e, come tutti i tessuti condotti dal paleo-encefalo, in Fase Attiva aumenta la propria funzione, in questo caso con il fine di produrre una maggiore quantità di latte. 
La ghiandola quindi aumenta sensatamente la propria dimensione, a volte con proliferazione cellulare.

Si tratta dello stesso fenomeno che caratterizza la "montata lattea" di una mamma, la quale, nel momento in cui sente il proprio bambino piangere (ma accade anche con quello di qualcun altro!) può percepire immediatamente l'attivazione delle mammelle, con un inturgidimento improvviso che il chiaro scopo di preparare l'organo a nutrire il piccolo.

Questa sensazione viscerale di "c'è bisogno di nutrimento" si presenta in quelle situazioni in cui la donna si trova a dover sostenere qualcuno malato, una situazione di difficoltà nella famiglia, una disputa in casa che resta in sospeso.
Cause del cancro al seno
In sostanza tutte quelle situazioni in cui ha la percezione animale che all'interno del proprio "nido" c'è qualcuno in difficoltà, e che in senso traslato ha bisogno di più nutrimento.

Se non è in periodo di allattamento non produrrà latte ma siero, e se la condizione precaria perdura farà un nodulo tondo e compatto che si può sentire al tatto.
Questo processo di fisiologia speciale viene comunemente chiamato "adenocarcinoma", ovvero tumore della ghiandola.
Così osservato, ci troviamo di fronte ad un fenomeno che è una disposizione naturale, essenza della maternità, apoteosi dell'archetipo femminile: l'accudimento a protezione della fragilità della vita.

In fase di soluzione PCL, cioè nel momento in cui la situazione nel "nido" si stabilizza, le cellule prodotte in eccesso e che non sono più utili vengono necrotizzate da funghi e micobatteri: ciò può produrre in CE la fuoriuscita di liquido giallastro dai capezzoli, prodotto della caseificazione.


LA CAUSA 'PSICOSOMATICA' DEL CARCINOMA DUTTALE MAMMARIO

Curva bifasica ghiandola mammaria2) Un altro tipo di fisiologia speciale del seno è quella dei dotti lattiferi: questi si occupano di portare il latte materno dalle ghiandole fino all'esterno, al capezzolo.
I dotti si sono creati nell'evoluzione con l'invaginazione dell'epidermide, e sono quindi tessuto ectodermico che ulcera in Fase Attiva (senza sintomi) e gonfia riparando con proliferazione cellulare in fase PCL.
L'ulcerazione ha la funzione di allargare il lume del dotto nel momento in cui il bambino fosse stato "strappato via dal seno" e quindi perso, per permettere al latte, biologicamente non più necessario, di defluire più rapidamente.

Si tratta quindi di situazioni inerenti i figli, ma anche altre persone intimamente vicine: "qualcuno che è morto o ha rischiato di morire", "qualcuno che bruscamente è andato via da me".

I sintomi sono percepiti solo in soluzione, ossia a contatto ritrovato o comunque nel momento in cui ci si è messi il cuore in pace rispetto alla separazione/perdita.
In questa fase (PCL-A) i dotti, riparando, gonfiano, fanno stasi e si può sentire molto dolore.
Il processo è chiamato in medicina "carcinoma duttale infiltrante", un'etichetta che provoca sicuramente una buona dose di spavento.
I resti cicatriziali di un vecchio processo, finito anche molti anni prima, saranno rilevati comunque da eventuali analisi future.

LA CAUSA DELLA MASTITE

Quella che è chiamata mastite non è altro che un'espressione della fisiologia speciale appena descritta: infatti, il gonfiore del dotto lattifero in PCL-A provoca, dopo minuti e comunque non più di qualche ora dalla CL, la tipica infiammazione e ostruzione con stasi del canale, impedendo temporaneamente il flusso del latte.

LA LATERALITÀ DEI SINTOMI AL SENO 

In tutti i casi i sintomi possono comparire sul seno destro o sul sinistro, e la lateralità del seno coinvolto ha grande rilevanza perchè può dare informazioni importanti sull'ambiente in cui l'organismo ha iniziato la reazione fisiologica speciale.

IL TUMORE AL SENO NON È LETALE: LA QUESTIONE DELLE METASTASI

Il seno non è un organo vitale, si può vivere anche senza, e in effetti per questo motivo la mastectomia (asportazione dell'organo) è una soluzione oggi semplice e sicura che mette in tranquillità la persona spaventata e preoccupata. A volte, e in certe zone del mondo anche spesso, è una pratica decisamente abusata a fini preventivi.

Non essendo un organo vitale, di solo tumore al seno non si può morire.
Tuttavia il problema percettivo è molto complesso, alimentato da un mantice che soffia senza tregua sul fuoco del panico: l'assunto genetico e metastatico, di cui trattiamo in questo articolo.

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Per applicare queste conoscenze nel concreto è categorica la precisione, così è importante non farsi autodiagnosi e non modificare alcun trattamento medico ma, nei limiti di queste informazioni che non pretendono di essere complete, osservare i processi così come sono con soli fini didattici.
Le 5 Leggi Biologiche non sono una terapia ma una precisa mappa di lettura che può essere consultata in qualsiasi ambito disciplinare: per la pluralità delle variabili è impossibile, oltre che irrispettoso per la persona coinvolta, fare online analisi di casi personali, anche in presenza del miglior medico o esperto nel campo. Puoi comprendere il perchè seguendo il nostro percorso protetto.
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