Come fai a sapere che hai problemi alla prostata? 10 domande, 10 risposte.

Mauro Sartorio
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SOMMARIO DELLE DOMANDE

1- Che funzione ha la prostata? E perchè attiva una speciale fisiologia che la fa ingrossare?
2- Come faccio a sapere se la mia prostata è ingrossata?
3- Quali sono i sintomi presi a riferimento per iniziare le indagini cliniche?
4- Se mi vengono improvvisamente quei sintomi, come faccio a dire che è la prostata a darmi il disturbo e non è una cistite?
5Bisogna fare gli screening per la prostata? A quale età?
6Come leggere i risultati di una biopsia dal punto di vista delle 5 Leggi Biologiche?
7- Mi hanno detto che prima scopro il cancro e meglio è, così da intervenire subito. É vero? 
8- Ho paura delle metastasi: cosa fare con il rischio di metastasi?
9- Che rischio c'è di metastasi secondo le leggi biologiche?
10- Qual è quindi la percezione biologica che attiva la fisiologia speciale della prostata?

RISPOSTE

1- Che funzione ha la prostata? E perchè attiva una speciale fisiologia che la fa ingrossare?
La prostata rinforza la propria fisiologia quando incontra delle difficoltà nella fecondazione e nella procreazione. 
So che è estremamente interessante questa domanda, tuttavia in questo articolo non vado oltre perché non è qui rilevante: ti lascio approfondire la fisiologia della prostata nella sezione "Eziologia" di 5LB Magazine, ripeterò il link anche in fondo a questo articolo, ora proseguiamo.

2- Come faccio a sapere se la mia prostata è ingrossata?
Questo lo puoi dare per scontato: è raro che un uomo non abbia la prostata più grande di quando era giovane. È un fatto biologico, naturale.
A volte vengono fatte analisi, e lì viene diagnosticata l'ipertrofia.

3- Quali sono i sintomi presi a riferimento per iniziare le indagini cliniche?
Difficoltà a urinare, bisogno di urinare spesso, dolore quando si urina, bruciori, sangue nelle urine...
Il guaio è che quei sintomi di riferimento sono esattamente i segnali di un processo in PCL-A dell'epitelio che tappezza l'uretra e la vescica. Sono, in parole povere, i sintomi di una cistite.

4- Allora, visto che molti hanno la prostata ingrossata, e anche da anni senza saperlo: se mi vengono improvvisamente quei sintomi, come faccio a dire che è la prostata a darmi il disturbo e non è una cistite?
La prostata, in effetti, non cresce da un giorno con l'altro, ma ci impiega mesi, anni...
- E quindi, se fosse la prostata a comprimere l'uretra, com'è possibile che io abbia avuto difficoltà a urinare da un giorno all'altro? Ieri sì, oggi no, domani sì... o la mattina sì e la sera invece no?

Queste sono domande molto appropriate: infatti si può verificare che spesso (noi diremmo quasi sempre) i sintomi nell'urinare non sono causati dall'ipertrofia prostatica, bensì da processi della vescica e/o dell'uretra.
Poiché l'epitelio pavimentoso di vescica e uretra reagisce quando "non posso marcare il mio territorio", "non so dove mettermi, quali sono i miei spazi", allora la prova del nove si ottiene quando, se la persona si "sposta" anche temporaneamente dalla percezione di invasione, i problemi dell'urinare svaniscono.
Questa applicazione concreta delle 5 Leggi Biologiche consente di verificare che non può essere la prostata a comprimere l'uretra, sia perché il controllo ottenuto sul sintomo è inequivocabile, sia perché l'ipertrofia prostata, e a maggior ragione l'iperplasia, così come non cresce da un giorno all'altro, allo stesso modo neanche si "sgonfia" da un giorno all'altro.

I processi ectodermici sull'uretra, al contrario, sono molto rapidi: nell'istante in cui il tessuto inizia a riparare (PCL), gonfia, si infiamma, stringe il dotto, procurando in pochi minuti bruciori, ipersensibilità con il persistente stimolo di andare al bagno, difficoltà a urinare, a volte sanguinamenti.
E ugualmente sono sintomi che possono svanire in poche ore, per poi ripresentarsi alla successiva recidiva.

LE INDAGINI CLINICHE ALLA PROSTATA

Ad ogni modo, questi sono comunque i sintomi di riferimento che usualmente portano alle indagini per ipertrofia, prostatite e adenocarcinoma prostatico, soprattutto in relazione ad una certa età anagrafica.
Le analisi sono effettuate in primo luogo attraverso l'indagine rettale, il marcatore tumorale PSA, successivamente attraverso biopsia.

5- Bisogna fare gli screening per la prostata, e a quale età?
Nonostante l'Antigene Prostatico Specifico (PSA) venga usato da decenni e ancora oggi come indicatore della presenza di tumori alla prostata, in realtà il suo valore è molto più che controverso, infatti le linee guida internazionali ne sconsigliano l'adozione per campagne preventive di massa.
A titolo di curiosità, l'Antigene Prostatico Specifico è rilevabile in dosi minori anche nella donna.

Lo stesso scopritore del PSA si è sentito in dovere di pubblicare un libro per opporsi all'abuso che si fa e si è fatto della sua stessa scoperta:
"“The great prostate hoax” (Il grande imbroglio della prostata) è un libro recentemente edito negli Stati Uniti da Macmillan, scritto da Richard J. Ablin PhD e Ronald Piana.
Il Dr. Ablin negli anni ’70 condusse le ricerche che portarono alla scoperta del PSA (antigene prostatico specifico)."

Fonte: MedicItalia

Dunque i medici sanno bene che un valore alto di PSA non può indicare di per sè la presenza di un tumore, e quindi nessun uomo sotto i 50 anni o sopra i 69 dovrebbe essere sottoposto a screening, perché è accertato che i danni da sovradiagnosi superano i benefici. 
Mentre tra i 50 e i 69 l'uomo deve partecipare ad una discussione informata con il medico sui rischi dell'esame e, solo se in seguito lo richiede espressamente, gli può essere prescritto.



LE INDAGINI ISTOLOGICHE

6- Come leggere i risultati di una biopsia dal punto di vista delle 5 Leggi Biologiche?

Quando venisse fatta la biopsia, se fosse rilevata l'ipertrofia (detta benigna) noi sapremmo che il tessuto è in Fase Attiva sul confine della fisiologia speciale, probabilmente da lungo tempo, tanto che potremmo considerarla una fisiologia normale; 
se venisse diagnosticato l'adenocarcinoma (con proliferazione cellulare, detto "maligno") dal punto di vista 5LB lo collocheremmo in Fase Attiva; 
se fosse detta prostatite batterica, raramente tubercolotica, e per di più accompagnata da una febbricola costante intorno ai 37,2°, penseremmo ad una PCL adiuvata da funghi e batteri;
quando il tessuto in eccesso risultasse incapsulato, incistato (è detto "tumore benigno"), significherebbe che la PCL è conclusa da tempo ed è avvenuta senza processo batterico.

Nella realtà, essendo questi dei processi in corso e recidivati, quasi mai schematicamente definiti, può essere osservata una proporzione tra queste condizioni.

APPROCCIO DI ATTESA E OSSERVAZIONE

7- Mi hanno detto che prima scopro il cancro e meglio è, così che si possa intervenire subito. 
É vero? 
Se a livello sintomatico non hai disturbi o non sono tali da limitare la tua vita, potrai scegliere un approccio di attesa e osservazione senza intervenire sul tumore, evitando così danni e complicazioni da biopsie e trattamenti.
Gli anglosassoni chiamano questo approccio "wait and see":

Il cancro alla prostata è spesso a crescita lenta e potrebbe non causare mai problemi o sintomi. 
Molti trattamenti per il cancro alla prostata possono invece causare effetti collaterali. 
Per alcuni uomini questi effetti collaterali possono essere a lungo termine e possono avere un grande impatto sulle loro vite.
Se decidi di continuare la vigile osservazione, eviterai questi effetti collaterali poiché non avrai cure a meno che il tuo cancro non inizi a causare problemi.

Questo spazio di osservazione che dovessi riuscire a concederti, tra le altre ti donerà la cosa più importante: il tempo, con il quale potrai verificare, grazie alle 5 Leggi Biologiche, la reale origine degli eventuali sintomi urinari che, come abbiamo detto più sopra, riguardano quasi sempre non la prostata bensì l'uretra e quindi il proprio territorio.

8- Ho paura delle metastasi: cosa fare con il rischio di metastasi?
Se ci si sente a rischio, si faccia tutto quello che si ritiene opportuno, perchè la medicina oggi ha tecnologie che permettono di vivere bene anche nel caso di asportazione dell'organo.

9- Che rischio c'è di metastasi secondo le leggi biologiche?
Questa domanda apre ad un argomento molto vasto: abbiamo un intero articolo con una risposta dettagliata.

10- Qual è quindi la percezione biologica che attiva la fisiologia speciale della prostata?
Ti ricordo che trovi le risposte riguardo ad ogni organo e apparato del corpo nella sezione "Eziologia" di 5LB Magazine.


LE CAMPAGNE SUGLI ORGANI DI INFORMAZIONE

A proposito di prostata, oggi viene lanciata la campagna "operazione vespasiano".

Poster salva prostata nei bagni pubblici, parte l'operazione vespasiano
"Se l'uomo non va dall'urologo, la prevenzione lo seguirà fin dentro la toilette." 
Fonte AdnKronos

Siamo ancora nell' "ottobre rosa", e in effetti l'"operazione vespasiano" mi ricorda un po' l'approccio dei controlli di massa con screening mammografico.
Finisce l'ottobre rosa, inizia il novembre della prostata.
Ricorda che nella nostra epoca "la scienza" passa raramente attraverso gli organi di informazione.