Vaccìnati. E tieni sempre aggiornato l'antivirus del computer

Mauro Sartorio
17 minuti di lettura
Sospendiamo per questo articolo alcuni principi della terza e quarta legge biologica e usiamo le etichette diagnostiche così come sono conosciute, senza fare distinzioni tra tessuti e origini embrionali. Così come anche per i concetti di "trasmissione" e "contagio". Perchè oggi la questione di rilievo, ancora prima di discutere il paradigma di base, ricade in un problema di comunicazione e di informazione frammentata, a causa di innumerevoli motivi che sono intrinseci al modello attuale.


Aggiorna l'antivirus vaccinale
Siamo nel periodo più tecnocratico della storia e così, drogati di tecnica, la vita è pervasa da forme di pensiero e modi di essere che riflettono i tempi.

C'è chi vorrebbe inserti bionici per vivere meglio.
C'è chi è così tanto terrorizzato dalla malattia che si sottopone a check-up completi e regolari, nonostante siano inutili e probabilmente pericolosi.
C'è chi si fa una mammografia all'anno nonostante sia decisamente più rischioso farla piuttosto che non farla.
Nella paura c'è chi si inietterebbe qualsiasi cosa che prometta protezione dalle malattie, anche quando non ci fossero prove sufficienti sull'efficacia o la sicurezza (in particolare per i vaccini questi dati si deducono dopo anni di fase IV, cioè di vigilanza, e ben pochi prodotti hanno compiuto in modo soddisfacente tale percorso).
È certificato che il fanatismo tecnologico ha prodotto e produce nuove malattie.

Evidence Handbook 89%
Tratto dal libro World Scientific Handbook
of Global Health Economics and Public Policy
su dati del BMJ - Clinical Evidence Handbook 2011, 2012 e 2013
Lo sforzo degli ultimi anni di chi cerca di elaborare e fornire evidenze cliniche in modo sistematico è titanico, perchè in questo periodo storico ben l'89% delle prestazioni sanitarie di uso corrente NON è fondato su chiare prove di efficacia.
Incredibile? È una bufala?

La valutazione di un farmaco, per esempio, non è fatta con uno studio dell'azienda produttrice, con un controllo delle agenzie governative e fine della storia: questa è una visione naif.
La suddetta rappresenta infatti la sola procedura di commercializzazione, che quasi mai ne determina la concreta efficacia e sicurezza, ed è sempre meno determinante perchè le agenzie di controllo stanno tendendo ad accelerare le procedure di approvazione dei prodotti (che cos'è la fast track e il 21st Century Cures Act).

Non dovremmo essere quindi, come invece siamo, in un dibattito tra paladini della scienza e dell'anti-scienza, ma in una discussione critica sulla conoscenza, su ciò di cui la scienza realmente dispone.
E oggi circa il 90% delle cose che facciamo non sappiamo bene se funziona o sarebbe meglio sospenderlo. In parte lo supponiamo, ma per una buona metà non si sa affatto e si fa per consuetudine. Allora un medico, come minimo, di mestiere fa l'11% di scienza e l'89% di coscienza.

"Fidati della scienza", "non c'è nessuna libertà di scelta perchè la scienza ha già dimostrato tutto", le metafore sui vaccini con le macchine che vanno contromano senza freni e ogni altro assolutismo...sono slogan risibili ma non sono argomenti, a meno che l'obiettivo di chi li enuncia non sia impressionare gli impressionabili e fondare un credo religioso.


L'ANTIVIRUS DEL COMPUTER DEVE RESTARE SEMPRE AGGIORNATO

Siamo nella società della tecnica, e le categorie di pensiero vanno di pari passo: se è vero che non aggiornare l'antivirus e il sistema operativo del computer espone a rischi, lo stesso principio dovrà essere vero anche per il corpo umano...
È su questa concezione che a livello popolare attecchisce con grande facilità l'illusione che "il vaccino", entità mediaticamente astratta dalla specificità del singolo farmaco, sia uno strumento che rende immune il "sistema operativo" sociale.
Anche le istituzioni parlano di un innalzamento generico delle coperture vaccinali per avere "immunità di gregge".
Immunità di gregge
https://goo.gl/f1FisO
Ma l'immunità di gregge è una teoria, che tra l'altro sta mutando molto rapidamente: dagli anni 60 a oggi siamo passati dall'ipotesi che il 55% di copertura della popolazione fosse sufficiente, al 95% odierno, passando per il 70%, 75%, 80%, 83%, 85%, 90%. Nessun livello ha mai reso l'effetto auspicato.
Oggi, come vedremo, ci si accorge che anche un irrealistico 100% non sarebbe sufficiente.
La teoria del gregge sembra non riuscire a trovare conferme nei dati sperimentali.

Presa coscienza dell'incertezza nella quale ci muoviamo e che "scienza" è spesso percepita non per quello che è - un tortuoso percorso di scoperta - ma come un essere mitologico surreale (e come tale viene brandita strumentalmente)... ora va rispettata la paura delle persone che, in questo sito lo sappiamo meglio che altrove, non è indifferente per la biologia.


TUTTI I VACCINI PER ESSERE IMMUNIZZATI
(capitolo molto lungo, solo per interessati. Altrimenti saltare al capitolo successivo)

Tutti i vaccini Allora entriamo nel dettaglio e qui ho raccolto alcune informazioni necessarie per chi ripone fiducia e si sente più sicuro assumendo prodotti che immunizzano dalle malattie.
Varie fonti su quello che funziona, quello che forse no, quando, perchè e verifiche sull'effetto gregge: poichè l'89% è in un cono d'ombra, saranno sempre plausibili studi che si contraddicono.

Nella valutazione dei rischi e dei benefici è da ricordare un fatto essenziale: il vaccino è un farmaco che tipicamente si somministra a persone sane, quindi la "barra" di riferimento per la sicurezza è eccezionalmente alta.

Questi nell'immagine sono i 18 vaccini disponibili e la fonte è il sito VaccinarSì.

Polio
Come per tutti i vaccini, gli studi pre-marketing in genere vertono sulla risposta anticorpale e non sono in grado di stabilire una reale efficacia clinica.
Sulla polio quindi non ci sono molti dati per valutare se il vaccino in commercio sia efficace, se non spuri e confrontati con il vecchio OPV orale, che è stato accantonato perchè infettava il ricevente.
Quello in commercio oggi (IPV vaccino inattivato, unico rimasto nei paesi industrializzati) sembra non produrre "immunità di gregge", perchè in questo studio in cui si è potuto osservare insieme gruppi di controllo con vaccino OPV e IPV, si è osservata una pari diffusione di virus "vivi". Fonte: NEJM

Per i suddetti motivi di precauzione personale, il vaccino anti-polio è raccomandato ai bambini nelle dosi previste (4 dosi: al 3° mese, 5° mese, 11° mese, 5 anni) e agli adulti che possono essere a maggior rischio perchè viaggiano in aree del mondo dove la polio è presente, o che per motivi professionali sono in contatto con il virus.
In questi casi, se il soggetto non è mai stato vaccinato sono raccomandate 3 dosi in un anno.
Se ha già ricevuto 1 o 2 dosi in passato deve ricevere le rimanenti 1 o 2 dosi, senza tener conto dell’intervallo di tempo dall’ultima dose.
Se ha fatto 3 o più dosi in passato deve comunque ricevere una ulteriore dose di richiamo.


Tetano
Il tetano si presenta con ferite profonde ma è niente affatto contagioso, per cui l'inoculazione ha un fine strettamente di protezione personale e non "immunizza" i luoghi pubblici.

Il vaccino attiva una risposta anticorpale verso la tossina prodotta dal batterio, e si richiama in caso di ferite sospette; in ogni caso chi vuole essere protetto deve fare un richiamo ogni 10 anni.
FAQ: Qualcuno potrebbe avere un'immunità naturale senza vaccino? Sì, è stata verificata sperimentalmente. Fonte: PubMed

Difterite
DifteritePer il vaccino antidifterico (contenuto nel trivalente Difterite-Tetano-Pertosse e nell'esavalente) si considera una soglia per il "gregge" dell'80-85%. 

Tuttavia, similmente al tetano, è concepito per contrastare una tossina prodotta dal batterio Corynebacterium diphtheriae, ma non la sua trasmissione e colonizzazione.
Perciò anche questo vaccino, nonostante la bassissima incidenza, ha un fine preventivo personale e potrebbe non influire sulla sicurezza degli spazi pubblici.

Da notare nell'immagine a lato i 6 casi tra il 2000 e il 2014: 5 su 6 erano vaccinati. Fonte: Istituto Superiore di Sanità
A queste condizioni, il rapporto rischi/benefici è molto chiaro e ognuno potrà scegliere quale rischio assumersi, se quello di ammalarsi o quello degli effetti collaterali del farmaco: una probabilità su 600 di avere convulsioni (AIFA, vigilanza attiva, considerando solo l'evento avverso convulsioni) contro, grosso modo, una probabilità su 150 milioni di contrarre la malattia (6 casi in 14 anni).
Come per il tetano, la sua efficacia scende nel tempo e necessita di richiami ogni 10 anni. Fonte: immunize.org

Pertosse
Il vaccino per la pertosse detto "acellulare" ha sostituito quello a "cellule intere" ritirato nel 1990 per i forti e numerosi eventi avversi. Fonte: PubMed 
Se quello precedente appariva essere efficace (ma troppo nocivo), quello in distribuzione non è efficace nel contenere la trasmissione, quindi non produce "immunità di gregge". Fonte: PubMed

Since pertussis spreads so easily, vaccine protection decreases over time, and acellular pertussis vaccines may not prevent colonization (carrying the bacteria in your body without getting sick) or spread of the bacteria, we can't rely on herd immunity to protect people from pertussis. Fonte: CDC
Come se non bastasse, recentemente è sorto anche il problema della mutazione del batterio, per cui si è rilevato che le persone vaccinate sono a più alto rischio di quelle non vaccinate. "When patients with up-to-date DTaP vaccinations were compared to unvaccinated patients, the odds of being infected with PRN-deficient strains increased, suggesting that PRN-bacteria may have a selective advantage in infecting DTaP-vaccinated persons" Fonte: CDC, FDA

[...]Tutti i bambini che sono stati vaccinati con il DTaP saranno più suscettibili alla pertosse per tutta la loro vita, e non c'è alcun modo per ridurre questo aumento di suscettibilità. Fonte: PubMed
Avevamo fatto anche un approfondimento qui su 5LB Magazine
Anche il vaccino della pertosse, e a questo punto tutto il trivalente in cui è contenuto (difterite-tetano-pertosse), ha effetti di sola protezione personale (quando ne ha), che è raccomandata specialmente per le possibile complicanze nei bambini.
L'adulto, che si sentisse più sicuro per contenere eventuali sintomi, deve fare il richiamo ogni 10 anni con il trivalente oggi disponibile.

Haemophilus influenzae ceppo B

Il vaccino HiB risulta coprire il rischio intorno al ceppo B del batterio in modo piuttosto efficace.
Studi sull'introduzione di massa di questo farmaco (che aveva l'obiettivo di ridurre la diffusione del batterio) hanno però rilevato un particolare fenomeno: il ceppo dominante si è spostato su diverse altre varianti, dalla A alla F, rendendo la popolazione più vulnerabile a questi ultimi con un innalzamento dei casi superiore al periodo pre-vaccinazione. Il fenomeno è chiamato rimpiazzo. Fonte: PubMed
Questa è una criticità niente affatto rara, e spesso i vaccini proposti con l'esplicito obiettivo dell'immunità di gregge e dell'eradicazione del microbo falliscono per questo motivo.
Questo vaccino non si somministra ad adulti (individui di età superiore ai 5 anni).
Tuttavia è incluso nel farmaco esavalente (Difterite-Tetano-Pertosse, Polio, Epatite B, Hib) ma è anche disponibile singolo: non ci sono però studi sufficienti per dire se sia meglio o peggio assumerlo da solo o combinato. Fonte: Cochrane

Epatite B
Questo vaccino sembrerebbe il più efficace nel gruppo dell'esavalente in quanto a "protezione del gregge", tuttavia il dibattito si focalizza (o dovrebbe) sui rischi/benefici per un bambino di pochi mesi, il quale è molto poco esposto al virus che si trasmette per via sanguigna, quindi prevalentemente per via sessuale o con contatto di sangue. Pare efficace per mamme positive, il bambino ha risposte anticorpali verificabili (si ricorda che gli studi vertono generalmente su esiti secondari e non su esiti clinici).
Sarebbe fondamentale il rigore nei dati di vigilanza post-marketing per valutare un effettivo rapporto rischi/benefici per chi non è "a rischio".
Il bambino è vaccinato al 3°, 5° e 11° mese ma, come detto, tecnicamente potrebbe essere attesa l'età scolare, poichè sarebbe sufficiente il morso di un compagno a scuola per la trasmissione.
È raccomandato il richiamo per gli adulti a rischio (operatori sanitari, persone conviventi con portatori di epatite B, operatori di pubblica sicurezza, soggetti che necessitano di numerose trasfusioni di sangue, soggetti in dialisi..).
È da sapere che il richiamo è una di quelle prestazioni che si fanno senza sapere se in effetti funzionano. Fonte: PubMed

Epatite A
È un vaccino raccomandato per i bambini al primo anno in 2 dosi e per adulti che si muovono in regioni epidemiologicamente a rischio.
La trasmissione avviene prevalentemente per via alimentare.
Il vaccino è efficace per almeno 2 anni. Fonte: Cochrane.
Che ci crediate o no, la vaccinazione è incentivata per chi è omosessuale: In Italia si registra una "epidemia" di epatite A tra gli uomini omosessuali, con una impennata di casi negli ultimi 7 mesi. L'allerta arriva dall'Istituto superiore di sanità (Iss), che identifica tra le possibili cause anche l'Europride tenutosi ad Amsterdam lo scorso agosto, possibile 'veicolo' che ha facilitato la diffusione del virus. L'Iss, in uno speciale pubblicato sul sito Epicentro, avverte anche del rischio che l'epidemia, se non sarà cessata a quella data, potrebbe ampliarsi per effetto del prossimo World Pride di Madrid in programma per il prossimo giugno. Da qui un forte invito ad incentivare la vaccinazione nella comunità gay. Fonte: ANSA (marzo 2017)
No, questa non è scienza.

Pneumococco
Il pneumococco presenta aspetti critici simili a quelli che affliggono l'Haemophilus influenzae: la rapida mutazione dei ceppi del batterio e, di conseguenza, l'illusione che crei una copertura di comunità.
Nonostante il farmaco sia efficace su alcuni ceppi (che si ritiene erroneamente essere i pochi ad accompagnare infezioni gravi), il rimpiazzo porta le manifestazioni sintomatiche ("malattia invasiva da pneumococco") a spostarsi su altri sierotipi.
Tanto che in Francia nel 2007 il vaccino eptavalente è arrivato a coprire non più del 16% dei batteri circolanti, mentre in Inghilterra il 13valente si è visto sfuggire la metà dei casi associati ad altri ceppi.
Un approfondimento sul tema è sulla rivista Informazioni Sui Farmaci
Se quindi può avere un effetto sintomatico personale, il vaccino anti-pneumococcico fallisce l'obiettivo dell'immunità di gregge.
Questo farmaco non richiede richiami per gli adulti.

Meningococco
Anche il meningococco è un batterio che, in realtà, non è così contagioso come si crede.
O meglio: lo è nel senso che "il 10-20% della popolazione 'porta' il meningococco in gola. La maggior parte delle persone lo ha avuto almeno una volta nella vita. Non sono batteri 'cattivi', diventano tali sono in una persona su mille di quelle che lo portano. Probabilmente la causa sono fattori genetici". Fonte: Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali, approfondimento su 5LB Magazine
Il vaccino è un farmaco a protezione dell'individuo, e sarà da valutare nel tempo se avrà un "effetto gregge" sui luoghi pubblici e soprattutto se sarà efficace non solo a livello immunogenico. Come per tutti i vaccini, la sorveglianza post-marketing sarà importante per fornire dati sull'efficacia del vaccino perchè non è possibile determinarla negli studi pre-licenza, a causa della relativa bassa frequenza di casi di meningite (in questo caso B, ma sulla C abbiamo ancora meno dati). Fonte: PubMed
La copertura è stimata in 5-10 anni, e va quindi fatto richiamo di conseguenza.

Morbillo
Negli ultimi anni il morbillo è stato preso a bersaglio come "malattia da eradicare" e le campagne mediatiche sull'efficacia e la presunta innocuità del vaccino sono state martellanti.
Come per tutti gli altri vaccini, la vigilanza post-marketing passiva non ci ha mai permesso di avere dati coerenti sulle reazioni avverse, con una disomogeneità territoriale talmente forte da rendere evidente l'inaffidabilità della sorveglianza stessa. 
Aggiornamento 2018: per esempio nel rapporto AIFA 2018 si va da 211 segnalazioni ogni 100.000 abitanti in Val d'Aosta, agli 0,7/100.000 della Calabria. Nessuno studio riterrebbe affidabile un tale scarto statistico, eppure il report proclama senza remore "vaccini sicuri".
Se facciamo un raffronto diretto tra vigilanza passiva e attiva (eseguita in Puglia tra il 2013 e il 2017), notiamo un'incidenza di eventi avversi gravi 340 volte superiore con vigilanza attiva rispetto a quella passiva. E 1500 volte per gli eventi avversi non gravi.

Morbillo

Gli eventi che sono considerati gravi: decesso, pericolo di vita, invalidità grave o permanente, anomalie congenite/deficit del neonato, 
ospedalizzazione o prolungamento dell’ospedalizzazione, altra condizione clinicamente rilevante.

Da una parte abbiamo questi rischi certificati, dall'altra benefici sociali dubbi.
Di seguito alcuni esempi.
Sembra che in America si sia ridotta fortemente la diffusione (fino al 99%) e che il vaccino sia efficace sul lungo periodo.
Tuttavia sono registrati anche alcuni paradossi: per esempio l'aumento di casi di morbillo in persone immunizzate da vaccino.
"The apparent paradox is that as measles immunization rates rise to high levels in a population, measles becomes a disease of immunized persons. Because of the failure rate of the vaccine and the unique transmissibility of the measles virus, the currently available measles vaccine, used in a single-dose strategy, is unlikely to completely eliminate measles. The longterm success of a two-dose strategy to eliminate measles remains to be determined". Fonte PubMed
Risulta importante assumere 2 dosi, e l'adulto che non ha avuto la seconda è più a rischio (come successo recentemente in Italia, in cui i casi hanno una media di 35 anni). Fonte: Jama

Restano alcune incognite per quelle situazioni in ambienti in cui, nonostante una copertura assoluta (fino al 99% della popolazione!), ci sono difficoltà a tenere sotto controllo le epidemie e in cui sono proprio i vaccinati a fare esplodere focolai. 
- Fonte: Infectious Desease Society of America
- Quebec 1989
- New York 2011 (Oxford Academy)
- Cina 2014
Nonostante il vaccino per il morbillo sia considerato tra i più efficaci, da numerosi dati recenti sembra che, anche in questo caso, l' "immunità di gregge" non possa essere garantita. Anzi, i vaccinati ridurrebbero la protezione di gregge generale: 
- Repubblica Ceca 2017
Corea 2017
In questo recente video la dott.ssa Humpries riporta i segnali che indicano che: 
1- i vaccinati riducono la protezione generale della popolazione, di generazione in generazione, rispetto a chi ha "fatto" il morbillo; 
2- neanche il 100% di copertura sarebbe sufficiente a generare una supposta immunità di gregge; 
3- i virus sarebbero in mutazione.
Ad oggi non è richiesto il richiamo, anche se la dott.ssa sostiene che andrebbe fatto a tutti. 
Il fatto che anche la doppia dose non sia sufficiente ad evitare epidemie in una popolazione totalmente vaccinata, sta portando a parlare di tripla dose: Fonte NEJM 2017

HPV - papilloma
Sull'HPV è in corso una battaglia, sia perchè il vaccino è molto recente e i dati di efficacia sono molto scarsi, sia per le recenti evidenze di manipolazione degli stessi in farmaco-vigilanza, sia perchè gli studi vertono su viremia e ulcerazioni ma non possono mostrare efficacia reale nei confronti del cancro al collo dell'utero e altre numerose criticità. 
Si tratta tra l'altro del primo vaccino oncologico, che apre al nuovo piano industriale programmato per questi anni.
Il vaccino è già disponibile e raccomandato alle bambine intorno ai 14 anni.
Siccome l'HPV è ubiquitario (cioè si trova pressochè ovunque, anche sulla pelle, ma non si sa bene perchè "si attivi") ci sarà la tendenza sempre più marcata a raccomandarlo anche agli uomini, ancora perseguendo la suggestiva ipotesi dell'eradicazione.
Chi sente di doversi proteggere (uomini compresi) ha dunque la possibilità di provarlo.

Aggiornamento 2021 su Covid19: sui vaccini per Covid19 c'è poco da dire, si tratta di una vera e propria sperimentazione sulla popolazione. Il dogmatismo di una propaganda asfissiante non consente alcun tipo di valutazione onesta. Il commento dal British Medical Journal.


PERCEZIONE PERSONALE

Ora però non andiamo oltre: c'è abbastanza per capire che l'immunità di gregge è una teoria suggestiva che non si verifica con tanta certezza nella realtà (e se si verifica lo fa con non più di un paio di vaccini).
"Proteggiamo i più deboli alzando le coperture", genericamente, appare un proclama pretestuoso che non trova rispondenze nella funzione reale dei diversi e singoli farmaci.
Alla luce di questi fenomeni, la discriminazione a scuola di un bambino non vaccinato (paventata dal recente decreto legge) non solo è un'aberrazione sul piano morale e giuridico, ma anche su quello scientifico.
Come se non bastasse esistono ricerche che sospettano una diretta correlazione tra tasso di mortalità infantile e numero di dosi vaccinali inoculate, che tendono a crescere in modo proporzionale (le dosi del nuovo piano vaccinale dovrebbero essere 28 sotto i 2 anni, correggetemi nei commenti se sbaglio).
Fra le 34 nazioni industrializzate analizzate in questo studio, quelle che richiedono il più alto numero di vaccini tendono ad avere il peggior tasso di mortalità infantile. Fonte: PubMed

Al di là della follia di questo decreto massificante, se l'obbligo si fosse esteso semplicemente al morbillo monovalente (a doppia dose) è probabile che nessuno avrebbe fatto tanto rumore. 

Tutta questa informazione sui singoli farmaci ha invece senso dal punto di vista della "protezione individuale" preventiva.
E qui entra in campo la percezione soggettiva, e quindi la scelta personale, di chi preferisce selezionare i farmaci in seguito a una lunga riflessione e discernimento; di chi preferisce per credenze o motivi morali evitare interventi preventivi di qualsiasi genere; di chi si sente al sicuro se assume tutto ciò che è disponibile in campo farmacologico, proprio con quella sensazione che "l'antivirus è aggiornato".
Non sono attitudini giudicabili, ed è importante il rispetto di queste percezioni che toccano corde viscerali.
Chi sente che deve proteggersi, o fare i richiami, è invitato a parlarne con il proprio medico per usufruire dei numerosi farmaci a disposizione.

Poichè la maggioranza dei lettori di 5LB Magazine osserva il mondo attraverso tutt'altro modello di rappresentazione della realtà, ri-sintonizziamoci sul nostro microbioma (qui).
E chissà che alcuni di questi farmaci, al di là della "risposta anticorpale", non siano clinicamente efficaci nel gestire meglio certe fasi PCLA acute.
Lo sapremo in un'altra era.