Diabete e polarizzazione dell'indignazione popolare

Mauro Sartorio
Se non ti sei stupito/a del fatto che una ragazza di Milano sia finita su tutti i quotidiani nazionali per non essere riuscita ad entrare in discoteca a causa di un succo di frutta nella borsetta, significa che sei assuefatto/a ad un meccanismo comunicativo di cui si nutre voracemente l'informazione della nostra epoca.



Diabetica, negato accesso in discoteca
Fonte: ANSA

«Vattene a casa». Diabetica cacciata dalla discoteca per tre bustine di zucchero
Fonte: Secolo d'Italia

Ragazza con diabete respinta dal locale, il medico: "Lo zucchero è un salvavita"
Fonte: Il Giornale

Milano: Martina, ragazza diabetica respinta alla discoteca Old Fashion per le bustine di zucchero in borsa
Il buttafuori non ha sentito ragioni anche quando lei gli ha mostrato il certificato: «Non si possono introdurre alimenti, stattene a casa»
Fonte: Corriere


Nonostante si comprenda la personale indignazione della vittima a causa di un plateale atto discriminatorio, e si comprenda che l'incresciosa vicenda sia avvenuta a causa della particolare ignoranza dei soggetti coinvolti (sempre che i fatti siano accaduti come descritti), si capisce anche che un tale caso (probabilmente non isolato) non avrebbe potuto emergere altrimenti, se non in coincidenza con la Giornata Mondiale del Diabete e con le numerose iniziative correlate promosse in questi stessi giorni (dal 6 al 18 novembre) da società e associazioni.

La risonanza del circolo "virtuoso" mediatico ha generato un'onda di indignazione contro i gestori del locale che si è sollevata in tutto il web e sulla carta stampata, polarizzando l'attenzione popolare sul diabete in modo speciale e anomalo.
Chi ripone interessi nel settore è naturale che faccia di tutto per cavalcare l'emotività intorno alla notizia, agganciando come ad un volano i propri obiettivi.
Ma si tratta anche di un fenomeno strutturale del sistema informazione, sensibile a "ondate" a temi particolari, in un meccanismo che si retro-alimenta.
Tanto che anche noi con questo articolo stiamo contribuendo a gonfiarne la massa.


LA POLARIZZAZIONE DELL'INFORMAZIONE: UN BIAS SOCIALE
È importante prestare attenzione al fenomeno, perchè provoca profonde e ripetute distorsioni nella percezione della realtà.
Ad esempio, non sono affatto rari (diciamolo: è una regola) annunci di scoperte "clamorose", specie nel campo della salute, in concomitanza con relative campagne mediatiche.
Solo pochi mesi fa, eravamo convinti che, improvvisamente, ci fosse in Italia una spaventosa epidemia di meningite, per nessun altro motivo se non per il fatto che se ne parlava moltissimo.
In un certo periodo siamo precipitati in un'improvvisa polarizzazione sulla celiachia, concomitante con il mese delle intolleranze al glutine.
E poi il periodo in cui sembrano concentrarsi tutti i casi di genitori vegani che nutrono male i propri figli, il periodo in cui avvengono violenze da parte di stranieri, il periodo speciale in cui si muore di cancro mentre si seguono terapie non convenzionali.
Il periodo in cui le donne sono molto preoccupate ad uscire la sera perchè il tema degli abusi sessuali diventa il centro di gravità mediatico.
Ma anche il periodo in cui la mortalità della popolazione sarebbe aumentata d'improvviso portando a giustificazione esplicita (ma inverosimile) il calo vaccinale, proprio mentre si preparano leggi sanitarie e riforme del sistema pubblico nazionale.
Ma anche il particolare periodo in cui si intensifica la demonizzazione di certe categorie, come quella dei lavoratori pubblici, in concomitanza con un periodo di legiferazione in quell'ambito.
Per non parlare delle ondate mediatiche che accompagnano campagne militari e altre questioni in cui il sostegno dell'opinione pubblica è di importanza cruciale.

Questi fenomeni della comunicazione non sono indifferenti, perchè muovono le paure e l'indignazione delle masse, plasmando opinioni e comportamenti.
È una meccanica intrinseca al sistema dell'informazione, dicevamo, ma non c'è dubbio che le leve della paura e dell'indignazione siano sovente sfruttate da centri di interesse per fini commerciali, politici ed elettorali.
Sappiamo bene che viviamo un'epoca soggiogata alle leggi di mercato...tuttavia accade che ne siamo assuefatti e a volte veniamo travolti nell'ipnosi senza prestarvi sufficiente attenzione.