Coronavirus 2020: più catastrofico il virus o il regime marziale per prevenirlo?

Mauro Sartorio
12 minuti di lettura
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È uno dei più grossi e occulti problemi della medicina di oggi: la sovradiagnosi.

Hai la sensazione che stai facendo il meglio per la tua salute con tutta la prevenzione possibile (che "è meglio che curare")... e invece stai facendo i peggiori danni possibili.
Succede così in molti casi che sia meglio non agire alcuna prevenzione, diagnosi o trattamento piuttosto che il contrario.
Nella medicina anglosassone si dice Less is more, cioè fare meno è meglio.
Abbiamo molti esempi, tra i più noti la raccomandazione a NON fare alcuna mammografia prima dei 50 anni, perchè farla espone a rischi.

RISCHI E BENEFICI DELLE LEGGI MARZIALI CONTRO LE PANDEMIE

Allora qual è l'impatto di uno screening a tappeto per diagnosticare il virus SARS-CoV-2, che farebbe l'infezione Covid19, protagonista del 2020?

Chiaramente nessuno lo sa: in questo momento e per diverse ragioni alcune nazioni non stanno facendo i tamponi (tra cui gli USA, pochi anche Francia e Germania) e per questo tali nazioni rilevano pochi casi.
In Italia siamo al polo opposto: grazie alla spesa pubblica sanitaria, stiamo eseguendo decine di migliaia di test, anche su persone asintomatiche che fossero venute a contatto con i positivi, e produciamo così migliaia di diagnosi.
Sui media internazionali siamo diventati gli untori del mondo.

È meglio o è peggio rispetto a chi i test non li esegue?
Nessuno se lo chiede, la risposta pare "intuitivamente" scontata: è sempre meglio farne di più!.

Eppure per ogni intervento medico deve essere sempre conosciuto il limite del troppo e del troppo poco, il bilanciamento tra rischi e benefici.
Qual è il trade-off costi/benefici di questo approccio totalitario al virus del Covid19, tramite un regime di leggi marziali?
Chi lo ha deciso?
Forse dei funzionari politici in base ad un proprio buon senso?
Purtroppo in questo ambito le migliori scelte sono spesso controintuitive.
L'adagio anglosassone Less is more si concilia difficilmente con lo zelante e politicamente corretto "prevenire ad ogni costo e con grandi sacrifici".

Infatti il costo sociale che produciamo intenzionalmente in seguito ad ogni singola diagnosi di questa influenza è catastrofico.
Produciamo persone malate ed emarginate.
Isoliamo nel terrore interi paesi e regioni.
Blocchiamo qualsiasi attività pubblica e privata, scuole, persino gli ospedali.
Molti perdono il lavoro e si vedono sconvolta la vita.
Il ciclo economico si arresta improvvisamente, i mercati finanziari paventano l'inizio di una delle peggiori crisi della storia.

Produciamo un disagio collettivo ingestibile con un obiettivo dichiarato: evitare, si dice, che gli ospedali siano presi d'assalto.
Sì perché al danno attuale della devastazione del tessuto sociale, si contrappone sulla bilancia NON una moltitudine di vite salvate (perché le complicazioni da influenza sono rare e relative a chi ha già difficoltà con la salute, persone che peraltro potrebbero essere loro "protette" con la quarantena); invece sulla bilancia si mette la gestione di un eventuale rischio: che troppe persone, tutte insieme, abbiano bisogno di ospedali che potrebbero non essere in grado di sostenere la richiesta, mettendo così a rischio indiretto altre vite.
Ma in un paradosso, il nostro eccesso di zelo nel controllare le cose, gonfiato a dismisura dal becero sensazionalismo degli organi di informazione, genera proprio quell'angoscia sociale e quell'eccesso di diagnosi che stanno già sovraccaricando il sistema sanitario.

Rileva Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive del Policlinico genovese San Martino "I pazienti non gravi arrivano in ospedale e spesso vengono ricoverati. Rimandarli a casa, poi, diventa complicato, se non dopo diversi giorni". La soluzione è "Concentrarsi sui casi più gravi, quelli che meritano davvero un ricovero". Fonte: Il Giornale
Inoltre l' eccesso di prudenza nella gestione dei casi sta alimentando il caos nelle strutture. Fonte: Ampas - punto 6

Produciamo malati, devastiamo il tessuto socio-economico "per il bene comune", e vorremmo forse che la reazione collettiva fosse diversa da una psicosi e da un conseguente tsunami di richieste di prestazioni sanitarie?

OSSERVARE I FENOMENI CON LE 5 LEGGI BIOLOGICHE

Immagino che starai pensando: "Ma cosa c'entra la psicosi con l'affollamento degli ospedali?".
C'entra totalmente, perchè qui parliamo degli effetti della psiche sul corpo.

Vi dico quello che osservo da qui, come ognuno di noi in questo momento, con le difficoltà di chi guarda dall'interno un fenomeno che sta vivendo in prima persona.
Capisco che il contenimento dei contagi sia pressoché l'unica strada percorribile dalle autorità, ma con questa influenza nessuno si sta preoccupando se le ordinanze draconiane messe in campo siano appropriate.
È certo e indubitabile che la sovradiagnosi sia fuori controllo, e che gli effetti della cura possano provocare danni maggiori della malattia.
Che molte delle persone da ricoverare siano in difficoltà respiratoria ma non a causa del virus.
Investiamo troppo nella paura del dover prevenire, piuttosto che nelle risorse per curare chi potrebbe essere in difficoltà.
La cosa spaventosa è che il fenomeno sta scalando a livello planetario con conseguenze catastrofiche.


In questo contesto le masse subiscono danni reali non solo psico-sociali, ma anche alla salute. Si ammalano veramente, e non per un virus, su scala planetaria.
Questo è il motivo strisciante che, io ritengo, sta rendendo questa influenza un fenomeno catastrofico.

Perchè ad una paura epidemica corrisponde una reazione biologica epidemica.
Guarda questi 2 minuti di video per capire a cosa mi riferisco.




AGGIORNAMENTI

Se preferisci, puoi ascoltare un video commento agli aggiornamenti fino al 12 marzo, clicca.

Aggiornamento 7 marzo 2020: se gli Stati Uniti proseguiranno a non intervenire sul Coronavirus, la federazione si configurerà come un'ottima coorte di studio per verificare la reale efficacia, e non presunta, delle disposizioni delle autorità italiane. Certo sarà da considerare che il territorio non è isolato dall'informazione e resta comunque soggetto al panico.
Inchiesta Coronavirus USA - Il Sussidiario - 7 marzo 2020

Da un comunicato dei medici dell'Ampas, una opinione sulla sproporzione delle disposizioni marziali:
"Questa la relazione tra virus influenzale ordinario 2019-2020 e Covid-19: 8000 a 200. Dunque chi contesta coloro che dicono che Covid-19 è solo una normale influenza ha ragione. È molto meno letale (ad oggi) di una normale influenza. Quel che sarà domani lo scopriremo, ma intanto rileviamo che per nessun’altra sindrome similinfluenzale sono mai state messe in campo procedure simili (blocco città, zone rosse, sospensione di ogni attività scolastica o sociale) anche a fronte di contagiosità o letalità molto maggiori."
Al punto 6 dello stesso documento, un riferimento all'eccesso di prudenza che sta complicando il lavoro degli ospedali.


Aggiornamento del 10 marzo 2020: tutto il territorio nazionale è zona rossa. L'italia è chiusa, anche gli spostamenti privati sono vietati se non per motivi di lavoro e salute.

Trump continua a fare lo "gnorri".
Trump minimizza il rischio coronavirus
'L'influenza comune fa 37000 morti. Vita e economia vanno avanti'
Fonte: ANSA
La strategia del fare pochi tamponi sarà efficace? Meno casi rilevati, meno problemi sia dal punto di vista sanitario sia da quello economico.
L'america continua a candidarsi come un'ottima coorte di confronto, quando tutto sarà finito, con le radicali procedure italiane.

Intanto la confinante Svizzera lascia circolare il virus "affinchè la malattia si diffonda" in modo controllato.
Fonte: RSI


Aggiornamento 11 marzo 2020: un'altra coorte di popolazione da tenere d'occhio è qui in Europa, Belgio e Olanda.

In Belgio vengono testati praticamente solo i pazienti gravi ospedalizzati. [e sarebbe la prassi da seguire in tutto il mondo! NDR]
[,,,] la diffusione del virus segue, in questo, lo schema consueto – non è cioè fermata o rallentata da particolari misure di salute pubblica.
[...] Nei Paesi Bassi non è stata presa alcuna misura: il sito del governo ha approntato un Q&A nel quale spiega espressamente che non c’è «alcun bisogno» di chiudere le scuole e che i bambini, anche se di ritorno da una vacanza in Italia, vanno tenuti a casa solo se hanno sintomi.
Fonte: Corriere
All' 11 marzo il campionato di calcio continua con gli stadi pieni.
Fonte: CalcioCasteddu

Tutto questo nonostante in Belgio siano registrati al 9 marzo 240 casi su 11 milioni di abitanti, che in proporzione è come se fossero 1400 in Italia.


Aggiornamento 12 marzo 2020:
Il pericolo economico del Coronavirus è esponenzialmente più grande rispetto al rischio per la salute pubblica. 
Se il virus influisce direttamente sulla tua vita, è anche molto probabile che ti impedisca di andare al lavoro, costringendo il tuo datore di lavoro a renderti un peso o mandando in fallimento la tua attività. [...]
In tutto il mondo, Covid19 ha ucciso 4389 persone al 12 marzo. Ma ne ucciderà economicamente milioni. [...] [Dai dati OMS, ogni anno muoiono tra le 290.000 e le 600.000 persone per influenza stagionale, NDR]
Importante quanto combattere il virus - se non di più - è vaccinare le nostre economie contro il panico pandemico. 
La sofferenza umana può venire in forma di malattia e morte, ma è anche sperimentata quando non riesci a pagare le bollette o quando perdi la tua casa. [E noi sappiamo benissimo che tali sofferenze causano malattia allo stesso modo, NDR].
[...] È il momento che gli economisti prendano il posto dei dottori, prima che si estenda una vera pandemia.
Fonte: The Indipendent


Aggiornamento 13 marzo:
Anche la Gran Bretagna si candida a popolo di controllo, perchè sembra che si rifiuterà di adottare il rigore italiano:
"E' dunque improbabile che il Regno Unito segua l'esempio dell'Italia visto che, secondo il 'numero due' delle autorità sanitarie locali, non ci sono prove scientifiche del fatto che vietare eventi pubblici possa frenare il ritmo dei contagi
"In generale, questo genere di eventi e grandi raduni non sono considerati cose che hanno grandi conseguenze, per cui non vogliamo mandare a soqquadro la vita delle persone"
Fonte: AGI

"Il 60% dei britannici dovrà contrarre il Coronavirus per sviluppare l'immunità di gregge". Sir Patrick Vallance, una delle due massime autorità mediche del governo di Boris Johnson.
"Sì, il Coronavirus è una brutta malattia ma nella maggioranza dei casi ha soltanto sintomi lievi", ha dichiarato Vallance, " il virus sarà stagionale e tornerebbe anche il prossimo inverno. Per questo è importante sviluppare un'immunità di gregge, per tenere sotto controllo il virus a lungo termine".
Fonte: La Repubblica

La Svizzera invece cambia rotta di nuovo e chiude le scuole da lunedì prossimo.
Fonte: RSI


Aggiornamento 26 marzo: mentre Regno Unito, Svizzera e USA (con riserva) hanno capitolato e hanno infine deciso di chiudere le attività sociali, la Svezia resiste e, pare, anche a livello popolare e culturale (non c'è psicosi).
Coronavirus, la Svezia va controcorrente: mezzi di trasporto pieni e uffici aperti

Portiamo quindi l'attenzione sulla Svezia come gruppo di controllo che ci consentirà nel prossimo futuro di verificare se le nostre misure draconiane siano state efficaci o deleterie.
Ad oggi più di 8000 morti in Italia, 33 in Svezia.

Aggiornamento 26 aprile 2020: nonostante le calunnie e le ingiurie internazionali farcite di fake news istituzionali, la Svezia ha tenuto duro. Grazie.
Se la Svezia ce la fa, la quarantena non sarà servita a nulla.
Fonte: Telegraph

Aggiornamento 30 aprile 2020: svedesi, da irresponsabili criminali, ad un modello da seguire. Complimenti per il coraggio e la rettitudine.
Coronavirus, l'Oms: "Svezia modello per il ritorno alla normalità"
Fonte: Repubblica


Aggiornamento 14 maggio 2020: questo articolo del 6 marzo è diventato una piccola raccolta croni-storica di Covid19.

A rileggerlo oggi con il senno di poi, trovo interessanti 3 elementi:
1- in quel periodo ci opponevamo allo screening di massa (i tamponi) perchè sapevamo che sarebbe stato il driver della psicosi collettiva.
Quello che poi è successo con lo spettacolo mondiale delle (false) statistiche lo sappiamo, ma lo capiremo sempre meglio in futuro.
Oggi lo screening di campioni randomizzati di popolazione sarà invece necessario, per liberarci da uno spettro che, se non misurato, potrebbe aleggiare senza motivo per decenni.
2- la conoscenza delle 5 Leggi Biologiche ci ha consentito una rapidità fuori dal comune nel rilevare le contraddizioni di decisioni politiche catastrofiche.
3- le pressioni del panico popolare che hanno saputo piegare le politiche sanitarie ponderate e conservative di paesi come il Regno Unito.
Fortunatamente i dirigenti svedesi hanno resistito con un coraggio ammirevole.

Oggi le acque della psicosi collettiva si stanno calmando e in Italia stiamo per entrare in una "fase 3" della quarantena.
Come ho sempre prospettato in questi due mesi, i dati reali dell'epidemia e quelli del disastro socio-economico sarebbero emersi con il tempo, in modo sempre più prepotente.
Molti epidemiologi stanno infatti venendo allo scoperto (l'ultimo che ho citato è John Ioannidis, ma gli studi si stanno susseguendo rapidamente) contestando apertamente la narrazione di una pandemia mortale che, nella realtà dei dati oggettivi, non sarebbe più severa di una influenza stagionale.


Oggi anche l'OMS mette in evidenza i pericoli della quarantena per la salute mentale:
Oms, salute mentale a rischio
Isolamento, paura, crisi economica producono danni psicologici
Fonte: ANSA

Anche in Italia emergono sempre più studiosi che stanno mettendo in discussione la narrazione istituzionale, finora delirante, intorno a Covid19.
Trovo molto bello, e coerente con la nostra visione, il lavoro dei professori Sara Gandini e Marco Mamone Capria:

Cos’ha lasciato in ombra il Covid-19. Epidemiologia e insensatezze dell’emergenza coronavirus
Sono tanti gli episodi assurdi, al limite del surreale, accaduti durante questo periodo di lockdown [...]
Il bombardamento mediatico ha non solo angosciato la popolazione, ma intimorito la comunità scientifica nazionale, scoraggiandola a mettere in discussione le basi razionali del lockdown, e facendole avvertire come pericolosa persino la necessità di studiare le caratteristiche della malattia, fare confronti con gli altri paesi e con altre malattie, per capirne la natura e come affrontarla.
Fonte: Wu Ming Foundation
Ho trovato interessante anche questo articolo sulla situazione in Malesia, che indica una mortalità identica (e bassa) in regioni del sudest asiatico che hanno adottato (o non adottato) misure di quarantena del tutto diverse. Inoltre denuncia una violenza insensata in tali misure, che appaiono coordinate da un tentativo centralizzato di omologare i popoli ad una nuova mentalità "anti umana".

In Malaysia pochi danni dal coronavirus, tantissimi dalla paura del contagio
Con la scusa del Covid-19 si fa strada in tutto il mondo, anche qui nel Sudest asiatico, l’imposizione di una neo-lingua e di un nuovo ordine pericolosi.
Fonte: Tempi


Maria Rita Gismondo
Aggiornamento 28-07-2020
: dal convegno al Senato “Covid-19 in Italia: tra informazione, scienza e diritti”, l'intervento di Maria Rita Gismondo sugli effetti collaterali delle misure draconiane.



Aggiornamento 3-08-2020: Svezia: appiattire la curva dei contagi senza danneggiare la salute mentale della popolazione. 


Nel Paese, a differenza di gran parte d'Europa, non c'è nessun aumento del numero dei casi e la mortalità è quasi zero. "Risultato dovuto anche all'immunità sviluppata, ma non solo".