La poliomielite - i sintomi e 'la cura'

Mauro Sartorio
In questo periodo in Europa (e ciclicamente si ripropone, come già a novembre 2013) sono stati conclamati nuovi casi di poliomielite che stanno gettando nel panico alcune zone del continente.

OMS: Pakistan, Camerun e Siria, emergenza globale polio
Fonte: WestInfo

Poichè l'Europa è considerata area Polio-Free, si alimenta anche un certo grado di razzismo nei confronti dei flussi migratori che vengono facilmente additati come portatori di "untori".
Purtroppo sono le credenze su cui fondiamo la nostra civiltà.

Aggiornamento 2022: dopo l'emergenza Covid, l'emergenza epatiti infantili, l'emergenza vaiolo delle scimmie... il generatore automatico di emergenze (OMS) è tornato a proporre la poliomielite: 
Oms, campanello allarme per la poliomielite: "Chi non è vaccinato lo faccia". Fonte: Repubblica


Appare ancora più sconvolgente l'importanza della rivoluzione culturale che le 5LB sta portando al mondo, anche nella loro capacità di togliere forza a ogni tipo di discriminazione.
Perchè nel paradigma della 4° legge biologica le malattie non si trasmettono attraverso i microbi.

Come si è già visto in molte occasioni, spesso la nosografia classifica sotto la stessa etichetta condizioni organiche che sono parte di processi differenti e non direttamente connessi.
La classificazione classica della poliomielite prevede dunque rari casi (6%) in cui si manifestano sintomi minori, come faringite, nausea, stitichezza, diarrea, sintomi influenzali, dolori alla schiena, al collo, alla testa, all'addome, irritabilità, letargia.
Risulta chiaro, in termini di 5LB, come ogni sintomo citato segua un percorso biologico distinto e particolare, ognuno con la sua diversa conduzione cerebrale, diversa origine embrionale, e soprattutto diversa funzione biologica, così da non potere essere agglomerato in un'unica entità.

Ma il sintomo più evidente ed eclatante della polio è la paralisi, con flaccidità e atrofia muscolare che si presentano in una particolare area del corpo (sovente con lateralità).
Questa è però una condizione che, malgrado sia considerata caratteristica, si presenta solo nello 0,5% dei casi certificati come poliomielitici.
Per il rimanente 93,5% non si manifesta alcun sintomo.

Si sono già osservate situazioni in cui viene conclamata una malattia nonostante nell'organismo non sia in atto alcun processo biologico e, per rimanere nell'ambito dell'apparato muscolare, si può leggere a proposito della sclerosi multipla asintomatica.
Tutto ciò che è rilevato clinicamente come le cicatrici cerebrali, la demielinizzazione delle guaine nervose, la presenza di virus e tutto il resto dei processi chimici, è innegabile ed è esattamente così come si vede.
Se però non si osserva il fenomeno nel contesto bifasico e nell'interezza della particolare persona coinvolta, si resta imbrigliati in dettagli confusi, generici e probabilistici: ad esempio per la polio ci si trova di fronte a enunciazioni come "in una percentuale di casi il virus non si manifesta", "in una piccola percentuale di casi, anche se non ci è chiaro come, passa nel sistema nervoso", "a volte sviluppa meningite", "raramente interessa gli arti" ecc...

LA POLIOMIELITE NEL MODELLO DELLE 5 LEGGI BIOLOGICHE

Abbiamo capito che ciò che è chiamato "poliomielite" è un insieme di cose differenti, e allora da questa approssimazione non possiamo dedurre la precisione necessaria per tradurre nel modello 5LB questa "malattia".
Al limite, dopo avere messo al loro posto tutti gli altri sintomi che rientrano nel 6% dei casi, possiamo focalizzarci su quello 0,5% così notevole, che spesso viene anche chiamato "paralisi infantile".
Si manifesta nel bambino, crescendo, come una paralisi e atrofia asimmetrica, più di frequente negli arti inferiori.
Considerato che la presenza di un virus è una conseguenza e non la causa del processo fisiologico, non toccheremo questo argomento.
Osserviamo invece come un intenso processo motorio mantenuto nel tempo, specie in un organismo in piena fase di sviluppo, possa arrestare irrimediabilmente lo sviluppo muscolare e osseo.
In effetti, come per tutte le degenerazioni che coinvolgono l'apparato muscolo-scheletrico, si tratta di un costante permanere in routine di Fasi Attive e riparazioni che coinvolgono primariamente la corteccia motoria, con i sintomi delle paralisi flaccide, e in seconda battuta la sostanza bianca con i sintomi dell'atrofia muscolare.
L'aggravante della paralisi infantile sta proprio nel fatto che questo processo avviene in fase di crescita del bambino, e con una intensità tanto forte da non consentire lo sviluppo normale dei tessuti.
Diventa inoltre evidente, in termini di leggi biologiche, il motivo per cui i sintomi si manifestino spesso solo su un lato del corpo, nonostante il virus potrebbe circolare ovunque.

Una persona con un arto atrofizzato si è probabilmente trovata fin da piccola in una condizione di vita molto dura, in cui ha vissuto un forte impedimento per un certo movimento, per esempio nella fuga. 
In effetti si osserva comunemente che i paesi "esportatori" di poliomielite sono spesso paesi in condizioni drammatiche per guerra, catastrofi naturali, dove la vita è quotidianamente in pericolo.
Ma è meglio stare alla larga dalle generalizzazioni sulle "conflittualità", perchè ogni individuo è un caso unico, irripetibile e non protocollabile.

POSSIBILE RECUPERARE UNA ATROFIA?

Piuttosto propongo un video estremamente interessante, che mostra come, virus o non virus, una persona possa recuperare completamente l'uso di un arto "poliomielitico" (non gravemente) atrofizzato ma comunque ritenuto "irreversibile", anche a distanza di molti anni.
(Sottotitoli in italiano disponibili nelle opzioni di YouTube)
Ciò non ha niente a che fare con il mondo delle leggi biologiche, ma mi permetto in questo caso di fare riferimento all'ambito della mia personale esperienza di lavoro quotidiano: nel video Avi Grinberg insegna a Marta, ragazza spagnola, a recuperare il proprio braccio atrofizzato dalla paralisi infantile.
L'arto non più capace di funzionare, sia in seguito alla paralisi precoce sia in seguito all' ipnosi diagnostica, riacquista la motilità con un lungo lavoro di attenzione e "addestramento".