Vivere dalla prospettiva di un paradigma della salute all'avanguardia ha consentito a 5LB Magazine e ai suoi lettori di avere una attenzione speciale intorno agli eventi di Covid19, fin da subito.
Così, già in febbraio 2020, abbiamo iniziato a storcere il naso: la narrazione intorno al Coronavirus puzzava di bruciato già dal principio.
A marzo abbiamo compreso che i sintomi e i molti decessi (concentrati in Lombardia) erano causati da una tempesta perfetta costituita da conflitti psichici personali e collettivi, terrorismo mediatico e dagli enormi danni iatrogeni di una gestione sanitaria sconsiderata e folle.
E almeno a marzo ci appariva folle.
Ad aprile 2020 i conti cominciavano già a non tornare. Fatti, evidenze scientifiche e buon senso contraddicevano qualsiasi informazione, dato e decisione che provenissero da media e istituzioni.
Il teatro dell'assurdo.
Cominciava ad essere chiaro che le scelte politiche non erano governate da una strategia sanitaria, né da errori di gestione: una agenda nascosta sembrava coordinare in modo predeterminato la politica di quasi tutti i governi mondiali con obiettivi ignoti.
Dicevo a metà aprile 2020: "poichè è inverosimile che i dirigenti ignorino le evidenze scientifiche, si lascia spazio alla possibilità che certe manovre apparentemente non giustificabili perseguano un fine non esplicito."
A maggio 2020 si allentavano le misure draconiane, finalmente ci lasciavano uscire di casa, e fino a giugno pensavamo che la follia potesse avere una fine.
La sensazione era che la psicosi collettiva stesse scemando e facevamo il punto sulla sproporzione delle misure adottate per affrontare quella che i dati dichiaravano una influenza stagionale.
A luglio 2020 però è accaduto qualcosa: i media hanno cambiato la narrazione.
Come farebbe un baro, hanno sostituito le carte in tavola e hanno spostato l'attenzione dalle terapie intensive ai numeri dei "contagiati".
Poichè Covid19 fino a quel momento non era mai stata una malattia pericolosa ma, si diceva, il problema era il rischio di collasso degli ospedali, nel momento in cui le terapie furono finalmente vuote, a quanto pare fu necessario spostare il terrore popolare sul piano del contagio.
Così è stato, e da luglio 2020 così è.
Da lì in poi, i lockdown di intere società si sono decisi sul numero dei cosiddetti contagiati anche se stanno benissimo.
Nasce la figura mitologica del malato asintomatico.
Tra agosto e settembre abbiamo acquisito una informazione tecnica fondamentale, che ha cambiato molto lo scenario e la nostra comprensione del fenomeno Covid: i test PCR, detti "tampone", che generano i numeri su cui si è costruita tutta la narrazione pandemica, sono al 90% inaffidabili.
Cioè abbiamo capito che i test tampone sono stati tecnicamente abusati, per ignoranza o per malizia, in un modo tale da gonfiare il numero dei contagiati, proprio quelli su cui ora si concentrava la martellante propaganda dei bollettini quotidiani.
Ad agosto 2020 avevamo capito di avere vissuto una pandemia di test, il più colossale caso di sovra-diagnosi della storia.
Tra settembre e ottobre 2020 la narrazione si trascinava in modo così ridicolo e contraddittorio, una vera e propria umiliazione alla scienza, da toglierci ogni dubbio: Covid19 non ha mai avuto niente a che fare con la salute. Tutti gli indizi portavano ad una frode, perpetrata da una organizzazione sovranazionale.
I tratti tragicomici del trascinamento forzoso dell'emergenza, ci ha invitato in quel tempo a creare un altrettanto tragicomico tutorial in 7 passi per provocare scientemente una pandemia.
A novembre entra in gioco sua maestà il vaccino.
Sull'esperienza di decenni di vaccini anti-influenzali non avevamo dubbi: qualsiasi vaccino non avrebbe avuto chance di essere efficace.
Si diceva al tempo: il vaccino non arriverà prima di 18 mesi, il minimo necessario per gli studi clinici.
Ma eravamo ingenui, non potevamo sospettare che i pazzi che muovono i fili potessero decidere di sperimentare qualcosa di mai sperimentato, direttamente sull'intera popolazione mondiale.
E nemmeno si trattava di vaccini, ma di una inesplorata terapia genica.
Così già a dicembre ci siamo trovati dentro lo spettacolo indecente di una asfissiante propaganda progettata per lavare i cervelli, i quali hanno cominciato a vedere vaccini vaccini e solo vaccini, culminando in un surreale Vaccine Day.
Nel gennaio 2021 abbiamo acquisito una nuova consapevolezza: i dati scientifici non hanno mai interessato nessuno.
L'agenda nascosta della politica aveva un unico obiettivo: vaccinare, senza se e senza ma.
Vendere queste terapie geniche nella bella confezione della inevitabile via di uscita per una pandemia che non c'è nemmeno mai stata.
Infatti dalle prime settimane del 2021 abbiamo smesso di perdere tempo a raccogliere e correlare dati scientifici per aiutare noi e i lettori a comprendere le cose.
Quello che andava detto era stato detto, chi doveva capire aveva capito, gli altri erano definitivamente persi.
Ora era il tempo in cui la palla passava di mano, dai medici e i ricercatori ai giuristi e gli avvocati.
Possiamo dire infatti che nel 2021 lo scandalo Covid è passato dal dibattito scientifico a quello giuridico-legale.
Quindi in marzo 2021 ci siamo fatti domande sulla psicologia delle masse ipnotizzate e pilotate da una autorità. Come e perchè accade, anche sul piano biologico?
In aprile e maggio abbiamo discusso gli intrecci delle trame sempre più evidenti tra Covid19 e il progetto mondialista del Grande Reset.
Ovviamente abbiamo continuato a parlare di 5 Leggi Biologiche, avendo molto più tempo per affrontare l'affascinante sistema psiche-corpo dell'essere umano.
Dopodiché il regime totalitario ha stretto sempre più i cordoni conducendoci oggi, luglio 2021, alla istituzione di un lasciapassare obbligatorio che permette, solo a chi ha scelto la via della vaccinazione, di partecipare alla vita pubblica.
Oggi il trattamento sanitario, per di più sperimentale, non è obbligatorio. Ma se non lo fai, di fatto rischi di essere escluso dalla società.
Una estorsione neo-nazista che viola qualsiasi codice, e di cui ha sempre meno senso discutere sul piano scientifico.
Questa è la mia sintesi di un percorso che abbiamo fatto insieme.
Penso che ripercorrerlo, rievocando da dove veniamo e come si sono costruite ed evolute le nostre comprensioni e percezioni, ci aiuti a vivere l'oggi con più consapevolezza, forza e lucidità, qualità che ci serviranno per affrontare le importanti scelte di un prossimo futuro che si preannuncia molto, molto intenso.