Abusare della scienza per scrivere la storia del Covid (edizione 2024)

Mauro Sartorio
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Non che sia una novità: sui perché della scienza e soprattutto della religione si sono edificati gli ordini politico-economici di ogni civiltà.
Tuttavia tra uso e abuso c'è un confine di onestà che dovrebbe essere invalicabile.

E la stesura del romanzo "Covid" ha abusato della scienza fin dal primo minuto, con disonestà, grandi mistificazioni e senza vergogna.
Per molti decisori politici si è trattato senz'altro di un atto di difesa da responsabilità insostenibili: infatti dove non sia stato il virus a decimare la popolazione, saranno state certe decisioni su cui qualche malcapitato ha messo la propria firma.
In un articolo di giugno 2020 già portavo all'evidenza che la politica era terrorizzata dal doversi assumere la responsabilità della catastrofe sociale.

Prosegue così, in un modo che sembra anche piuttosto autoreferenziale e automatico, la scrittura di una narrazione della pandemia politicamente rassicurante, attraverso l'abuso di strumenti scientifici.
Non potrei dire altrimenti, mentre strabuzzo gli occhi leggendo le notizie che ogni giorno mistificano smaccatamente i fatti.
Questa di oggi è una delle tante, e avrò anche io i miei bias, ma ditemi voi...

Covid: 3 anni dopo l'infezione ci sono più rischi di malattie cardiovascolari
Rischio raddoppiato di eventi cardiovascolari fino a 3 anni dopo l'infezione. L'allarme del San Raffaele

"Il rischio di sviluppare eventi cardiovascolari anche gravi nei pazienti guariti da Covid-19 potrebbe persistere per anni dopo l'infezione iniziale.
[...] i dati di circa 229.000 pazienti, tra cui circa 32.000 che avevano ricevuto una diagnosi di Covid-19 confermata da test molecolare.
[...] i ricercatori hanno confrontato i pazienti infettati dal virus nel periodo 2020-2022 con la popolazione pre-pandemia del triennio 2017-2019. I risultati sono stati significativi: i pazienti colpiti dal Covid-19 hanno mostrato un'incidenza doppia di eventi cardiovascolari come infarto del miocardio, ictus cerebrale, scompenso cardiaco, fibrillazione atriale e miopericarditi rispetto al gruppo di controllo. Un aumento del rischio che non si limita alla fase acuta dell'infezione, ma che perdura per almeno tre anni. Le implicazioni di questi risultati sono di grande rilevanza clinica e sociale"
Fonte: Gazzetta, lo studio su Cardiovascular Research

Perdonatemi, ma questa può essere chiamata "scienza"?
Prosegue dunque la narrazione bambinesca avviata tre anni fa: nel 2020 a causa del virus triplicavano gli infarti (per chi non lo ricordasse, riveda un nostro articolo di maggio 2020); nel 2021 la pandemia finiva grazie ai vaccini (ricorda l'oscenità del Vaccine Day); oggi nel 2024 qualunque scostamento epidemiologico è causato dal cosiddetto "Long Covid". 
Il riduzionismo scientifico tocca vette grottesche: oggi la salute oscillerebbe tra due singole variabili, il virus, fonte di qualunque malattia, che rappresenta il polo del male, e il vaccino il polo del bene.
Come può un ricercatore eseguire uno studio retrospettivo pensando onestamente che l'unica differenza tra una popolazione del 2019 in confronto con una del 2022 sia il virus??
Tra il 2019 e il 2022 c'è stato solo il virus?
Perchè un conto è affermare "c'è una correlazione statistica" (anche se io mi chiederei "beh, cosa me ne faccio?"), tutt'altro conto è concludere, come fa esplicitamente il suddetto studio, che bisogna attivare controlli sanitari a lungo termine sugli ex pazienti Covid: la deduzione di questo nesso causale è un volgare errore epidemiologico.
Ma poi oggi si studiano "i pazienti infettati dal virus confermati da test molecolare"... e quale sarebbe la popolazione non infettata dal virus? A parte quelli che evitavano i tamponi o li falsificavano, chiunque ha avuto almeno un tampone positivo e qualche sintomo respiratorio! Chiunque. È ovvio e appurato che non c'è individuo al mondo che in quei tre anni non sia entrato in contatto col famoso "patogeno".

Allora

Quale sarebbe dunque lo scopo più o meno consapevole di queste contraffazioni, se non quello di
Faccio l'avvocato del virus, e chiedo...

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