Proteina spike dai vaccini Covid: possibili danni e imbarazzo dell'industria.

Mauro Sartorio
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"Io credo fermamente che nessuno sia stato forzato a farsi il vaccino, io credo che sia stata data un'opportunità a tutti di fare o non fare il vaccino".

La faccia tosta dei dirigenti Pfizer di fronte alla commissione del senato australiano in queste ore sta girando il mondo. Il video
In Australia e USA il dibattito sulla questione resta vivo e feroce.

Durante il surreale dialogo in senato i dirigenti hanno anche mostrato di non sapere rispondere sul perché i loro farmaci aumentino il rischio di miocardite, hanno evaso la domanda se fossero studiati per fermare il contagio (era un mantra mediatico) (10-2022) e hanno affermato che i dipendenti dell'azienda hanno ricevuto un lotto "speciale".

La vicenda vedrà inevitabilmente una escalation di scandali perché, lo abbiamo ribadito spesso, si tratta del più grande caso di "bad science" della storia.
Che ha garantito profitti abnormi in una finestra temporale che ora si sta chiudendo.

GIRI DI PAROLE EVASIVI DALL'INDUSTRIA

Perché i dirigenti ora sono costretti a giri di parole evasivi quando gli viene chiesto di spiegare per quale motivo i vaccini Covid causano (per quanto "rare") miocardite e pericardite? Il video originale.

Io credo principalmente per un paio di ragioni:
1) prima di tutto perché un farmaco viene sviluppato intorno ad una ipotesi di funzionamento, testata in vitro e poi verificata in vivo nella sua efficacia e sicurezza. 
In realtà i meccanismi fisiologici che avvengono in vivo non sono mai del tutto chiari (coinvolgendo variabili pressoché illimitate) e possono restare ignoti, sia quelli che provocano gli effetti collaterali ma anche quelli che portano gli stessi benefici terapeutici.
L'importante è che funzioni (per questo gli interpellati al senato insistono come dischi rotti con le statistiche di efficacia), e se funziona si suppone che le cose vadano come immaginato nell'ipotesi di lavoro.
Che poi non si abbia alcuna cognizione eziologica degli aspetti psicofisici rende le ipotesi estremamente riduzionistiche e i fenomeni epidemiologici ancora più difficili da spiegare.

2) In secondo luogo i dirigenti non possono permettersi di dichiarare la plausibilità di una causa per i danni cardiaci, perché oggi si trovano in uno scacco matto

- Se si dà la colpa alla proteina spike (EMA), dopo anni in cui si è categoricamente negata la tossicità attraverso campagne di discredito verso chi nutrisse dubbi, si rischia di colpire al cuore l'ipotesi su cui si fonda il marketing di questi farmaci: cioè che tali vaccini non farebbero altro che istruire il sistema immunitario, con "efficacia e sicurezza pressoché totale".
Peraltro l'immissione sul mercato accompagnata da tali annunci iperbolici ed evidenze insufficienti è stata possibile solo grazie alla dichiarazione di emergenza globale, senza la quale nessun farmaco a tecnologia mRNA sarebbe mai stato approvato, e per nessuna malattia.
Inoltre, se si incolpasse la spike, diventerebbe molto importante la questione delle attività di "gain of function" eseguite in certi laboratori, la questione della eventuale origine artificiale del SARS-CoV2 e se sia collegata a programmi di sviluppo di armi biologiche.

- Se invece si dà la colpa alle LNP (nano particelle lipidiche) o ad altri componenti fondamentali della piattaforma mRNA, si rischia di mandare al macero miliardi di investimenti e profitti intorno ad una tecnologia su cui l'industria ha scommesso tutto.

In un mondo eticamente equilibrato, il fatto che il produttore non abbia fornito prove di efficacia definitive e per di più non abbia nemmeno idea di cosa stia facendo il suo prodotto nel corpo umano, implicherebbe un ritiro immediato del farmaco.
In questo mondo invece conviene coprirsi di imbarazzo e lasciare sospese le risposte più a lungo possibile, anche perché una volta data una risposta per i danni cardiaci si sarebbe poi costretti a rispondere ad altri effetti avversi compatibili con quel meccanismo biochimico.

Ora, sull'onda di questi scandali, devo ribadire che non è opportuno fare una guerra di posizione nei confronti dei farmaci in generale: infatti sappiamo che ci sono spesso utili nella gestione delle curve bifasiche più pericolose e debilitanti.
In questo caso però stiamo parlando non solo di prodotti somministrati senza prove di efficacia e sicurezza, ma persino di una nuova tecnologia genica di cui si conosce troppo poco e che pretende di prevenire qualcosa di cui mettiamo in dubbio persino l'esistenza.

Dunque:

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