In queste ore si sta svolgendo ad Helsinki un convegno internazionale dal nome Too Much Medicine.
I convegni medici che si svolgono ogni anno sono centinaia e affrontano argomenti importanti come i disturbi cardio-vascolari, il diabete, i tumori...condizioni che coinvolgono milioni di persone nel mondo e per questo hanno una copertura mediatica colossale.
Il convegno in corso, Too Much Medicine, tratta invece un argomento che non coinvolge milioni di persone, bensì coinvolge tutti, ma proprio tutti, sia pazienti che persone sane, eppure non ha la benché minima copertura mediatica.
Per capire quanto minima, sappiate che, almeno in Italia, 5LB Magazine è l'unico che ne sta parlando.
I motivi per cui il problema della sovra-diagnosi è sottostimato e trascurato sono numerosi:
1- prima di tutto perchè non è compreso. Il concetto che "più controllo e più intervento possono essere dannosi" è controintuitivo.
2- perchè viviamo nella cultura della medicalizzazione preventiva totale, e sembra che le cose non si stiano equilibrando, tutt'altro, stanno precipitando.
3- all'interno di questa cultura e nell'incomprensione del fenomeno sono immersi anche i giornalisti, che possono non trovare interessante l'argomento tanto quanto i propri lettori.
4- vi è la naturale assenza di interessi commerciali intorno alla riduzione della frequenza di trattamenti e diagnosi, interessi che spingono invece nella direzione opposta.
Si può comprendere che è un fenomeno analogo a quello ecologico: nonostante siamo coscienti che collettivamente stiamo consumando 1,5 pianeti Terra, non abbiamo la forza di fermarci.
E di questo problema siamo ampiamente consapevoli e informati.
Invece sulla consapevolezza del problema della sovra-diagnosi e del sovra-trattamento siamo ancora, senza timore di esagerare, allo zero assoluto.
Le conseguenze di ciò vanno dal rischio personale di danni seri per la propria salute, al rischio di mettere a repentaglio l'integrità scientifica e finanziaria della sanità.
Per questo il messaggio del simposio Too Much Medicine merita un pubblico più vasto di quello che gli è oggi riservato, e 5LB Magazine partecipa in questa missione con l'aiuto di HeathNewsReview, fonte delle slide raccolte all'evento e pubblicate di seguito.
"Il focus del mercato della salute si è spostato dal malato alla persona sana": in altri termini "caccia ai pazienti potenziali".
Questo è quell'ambito vastissimo, e in forte espansione, dei trattamenti delle "pre-malattie", la cui lista si allunga ogni giorno di più, e della medicalizzazione di ogni singolo scostamento di valori biometrici che sono impostati su margini convenzionali di riferimento.
Esempi concreti di pre-malattie sono la condizione di prediabete (prima che sia troppo tardi!), il pre-Alzheimer, la pre-celiachia (o sensibilità al glutine)...
per arrivare fino a quegli svariati "test di ultima generazione" che rasentano la follia, venduti come quell'esame del sangue attendibile al 90%, capace di individuare con un anticipo di molti anni ben 10 tipi di cancro prima che si sviluppino. Fonte: Libero
Per non parlare della tendenza alla medicalizzazione di condizioni del tutto naturali, come la gravidanza.
Esempi concreti di sovra-medicalizzazione per lo scostamento dai valori "standard" sono il colesterolo, i livelli di zucchero nel sangue, la pressione arteriosa (l'annuncio dell'American College of Cardiology, che ha spostato la soglia dell'ipertensione da 140/90 a 130/80, ha generato sulla carta milioni di nuovi ipertesi)...
tutti valori le cui soglie di riferimento sono state progressivamente abbassate nel tempo, producendo nuove malattie, pre-malattie e un esercito di nuovi malati.
Qui una lista di dati e fonti per questo fenomeno, che va a braccetto con lo sviluppo tecnologico dei dispositivi diagnostici.
I RISCHI
La produzione di malattie e di malati indubbiamente favorisce il commercio della salute e aumenta notevolmente i rischi, anche gravi (fisici, emotivi e finanziari) per chi viene trattato e non dovrebbe; sposta risorse della sanità pubblica togliendole ad ambiti che ne hanno necessità e urgenza; alimenta credenze non scientifiche e il sensazionalismo giornalistico; alimenta una fiducia sproporzionata nell'industria dei farmaci, la quale può ragionevolmente nutrirla per fini di profitto.
"Se non sei malato significa che non hai fatto abbastanza esami"
Qui 5LB Magazine ha un arsenale di esempi ed articoli.
Siamo così tanto bombardati dal marketing del "prevenire è meglio che curare" che ne siamo assuefatti e ci sembra del tutto normale, da persone perfettamente in salute, andare a verificare che si è malati.
"Sempre meglio un controllino, che non si sa mai, no?"
E invece troppi controlli sui nei per il melanoma; troppi controlli per il papilloma virus; troppo, troppo e ancora troppo marketing per gli screening del cancro al seno; troppi controlli per la prostata; in generale l'oncologia è a rischio di eccessi.
Inoltre la riduzione progressiva delle soglie di riferimento - che abbiamo visto più sopra - spesso si accompagna con l'invito a maggiori controlli: più controlli per la pressione sanguigna, più controlli per il colesterolo, e poi screening per l'udito, per la vista, per il virus dell'epatite C e così via.
I RISCHI
L'idea che uno screening, o addirittura un "checkup completo", possa non solo non salvare vite ma addirittura portare più danni che benefici è tra le più grandi contro-intuitività che si possano affrontare.
La sfida a questo modo di pensare equivale ad un cambio di paradigma.
Sarebbe necessaria un'educazione ad ampio raggio, dal medico fino al paziente, dalle riviste scientifiche fino ai giornalisti.
Per questo motivo alcune onorevoli riviste di medicina hanno creato sezioni apposite in cui raccolgono tutti gli studi che riguardano la sovradiagnosi e il principio di "meno è meglio".
Too Much Medicine di BMJ
Less Is More di JAMA
"Come possiamo aspettarci che le persone siano in grado di distinguere la troppa medicalizzazione dal troppo poca, quando le informazioni di cui dispongono sono incomplete, ingannevoli o inquinate?"
Anche in questo ambito 5LB Magazine ha un archivio invidiabile, al quale si può accedere spulciando le revisioni delle notizie.
Portiamo dunque all'attenzione la nostra guida dei 10 punti, che abbiamo compilato con lo scopo di imparare a riconoscere e disinnescare le insidie che si insinuano troppo spesso nel modo di comunicare degli organi di informazione.
I RISCHI
Tra pubblicità, salotti televisivi, opinioni dell'esperto, notizie sensazionali, blog, social media...spesso contaminati da polemiche che hanno radici tutto fuorché scientifiche, si può capire quale sia la magnitudine dei rischi di compromissione per la discussione sui temi di salute.
In questi anni poi, soprattutto nel nostro paese intorno al tema dei vaccini, abbiamo assistito ad una intossicazione del dibattito pubblico che non ha precedenti.
Il mondo della salute è estremamente complesso, oggi molto confuso e molto spesso ha risvolti contro-intuitivi.
Per questo per essere affrontato richiede una sobrietà speciale e guanti da chirurgo per separare il sottile dal grossolano.
Il simposio Too Much Medicine è uno di quei sottili a cui vale la pena prestare attenzione.
Aggiornamento 2019: dal 5 al 7 dicembre si svolgerà quest'anno a Sydney il convegno Preventing Overdiagnosis, che fa seguito al simposio Too Much Medicine.
Vi terremo informati.
Sovradiagnosi e sovratrattamento sono motivo di crescente preoccupazione.Fonte: Too Much Medicine
Il XXIX Paulo Scientific Symposium riunirà un gruppo di esperti internazionali di rilievo per portare coscienza sui problemi relativi all'eccesso di medicalizzazione e per identificare le migliori pratiche sostenibili basate sull'evidenza. Il Simposio mira a trovare metodi per eliminare le fonti di pregiudizio e distorsione (bias) dagli studi clinici e dalle linee guida internazionali, per far avanzare la diffusione di informazioni scientifiche accurate e per promuovere un dibattito pubblico critico sulla medicina. Too Much Medicine è organizzata in collaborazione con il Preventing Overdiagnosis Conference di Copenaghen, in Danimarca, che si svolgerà dal 20 al 22 agosto 2018.
I convegni medici che si svolgono ogni anno sono centinaia e affrontano argomenti importanti come i disturbi cardio-vascolari, il diabete, i tumori...condizioni che coinvolgono milioni di persone nel mondo e per questo hanno una copertura mediatica colossale.
Il convegno in corso, Too Much Medicine, tratta invece un argomento che non coinvolge milioni di persone, bensì coinvolge tutti, ma proprio tutti, sia pazienti che persone sane, eppure non ha la benché minima copertura mediatica.
Per capire quanto minima, sappiate che, almeno in Italia, 5LB Magazine è l'unico che ne sta parlando.
I motivi per cui il problema della sovra-diagnosi è sottostimato e trascurato sono numerosi:
1- prima di tutto perchè non è compreso. Il concetto che "più controllo e più intervento possono essere dannosi" è controintuitivo.
2- perchè viviamo nella cultura della medicalizzazione preventiva totale, e sembra che le cose non si stiano equilibrando, tutt'altro, stanno precipitando.
3- all'interno di questa cultura e nell'incomprensione del fenomeno sono immersi anche i giornalisti, che possono non trovare interessante l'argomento tanto quanto i propri lettori.
4- vi è la naturale assenza di interessi commerciali intorno alla riduzione della frequenza di trattamenti e diagnosi, interessi che spingono invece nella direzione opposta.
Si può comprendere che è un fenomeno analogo a quello ecologico: nonostante siamo coscienti che collettivamente stiamo consumando 1,5 pianeti Terra, non abbiamo la forza di fermarci.
E di questo problema siamo ampiamente consapevoli e informati.
Invece sulla consapevolezza del problema della sovra-diagnosi e del sovra-trattamento siamo ancora, senza timore di esagerare, allo zero assoluto.
Le conseguenze di ciò vanno dal rischio personale di danni seri per la propria salute, al rischio di mettere a repentaglio l'integrità scientifica e finanziaria della sanità.
Per questo il messaggio del simposio Too Much Medicine merita un pubblico più vasto di quello che gli è oggi riservato, e 5LB Magazine partecipa in questa missione con l'aiuto di HeathNewsReview, fonte delle slide raccolte all'evento e pubblicate di seguito.
Primo messaggio: guardarsi dal marketing della malattia
"Il focus del mercato della salute si è spostato dal malato alla persona sana": in altri termini "caccia ai pazienti potenziali".
Questo è quell'ambito vastissimo, e in forte espansione, dei trattamenti delle "pre-malattie", la cui lista si allunga ogni giorno di più, e della medicalizzazione di ogni singolo scostamento di valori biometrici che sono impostati su margini convenzionali di riferimento.
Esempi concreti di pre-malattie sono la condizione di prediabete (prima che sia troppo tardi!), il pre-Alzheimer, la pre-celiachia (o sensibilità al glutine)...
per arrivare fino a quegli svariati "test di ultima generazione" che rasentano la follia, venduti come quell'esame del sangue attendibile al 90%, capace di individuare con un anticipo di molti anni ben 10 tipi di cancro prima che si sviluppino. Fonte: Libero
Per non parlare della tendenza alla medicalizzazione di condizioni del tutto naturali, come la gravidanza.
Esempi concreti di sovra-medicalizzazione per lo scostamento dai valori "standard" sono il colesterolo, i livelli di zucchero nel sangue, la pressione arteriosa (l'annuncio dell'American College of Cardiology, che ha spostato la soglia dell'ipertensione da 140/90 a 130/80, ha generato sulla carta milioni di nuovi ipertesi)...
tutti valori le cui soglie di riferimento sono state progressivamente abbassate nel tempo, producendo nuove malattie, pre-malattie e un esercito di nuovi malati.
Qui una lista di dati e fonti per questo fenomeno, che va a braccetto con lo sviluppo tecnologico dei dispositivi diagnostici.
I RISCHI
La produzione di malattie e di malati indubbiamente favorisce il commercio della salute e aumenta notevolmente i rischi, anche gravi (fisici, emotivi e finanziari) per chi viene trattato e non dovrebbe; sposta risorse della sanità pubblica togliendole ad ambiti che ne hanno necessità e urgenza; alimenta credenze non scientifiche e il sensazionalismo giornalistico; alimenta una fiducia sproporzionata nell'industria dei farmaci, la quale può ragionevolmente nutrirla per fini di profitto.
Secondo messaggio: guardarsi dagli screening a tappeto e dall'eccesso di controlli
"Se non sei malato significa che non hai fatto abbastanza esami"
Qui 5LB Magazine ha un arsenale di esempi ed articoli.
Siamo così tanto bombardati dal marketing del "prevenire è meglio che curare" che ne siamo assuefatti e ci sembra del tutto normale, da persone perfettamente in salute, andare a verificare che si è malati.
"Sempre meglio un controllino, che non si sa mai, no?"
E invece troppi controlli sui nei per il melanoma; troppi controlli per il papilloma virus; troppo, troppo e ancora troppo marketing per gli screening del cancro al seno; troppi controlli per la prostata; in generale l'oncologia è a rischio di eccessi.
Inoltre la riduzione progressiva delle soglie di riferimento - che abbiamo visto più sopra - spesso si accompagna con l'invito a maggiori controlli: più controlli per la pressione sanguigna, più controlli per il colesterolo, e poi screening per l'udito, per la vista, per il virus dell'epatite C e così via.
I RISCHI
L'idea che uno screening, o addirittura un "checkup completo", possa non solo non salvare vite ma addirittura portare più danni che benefici è tra le più grandi contro-intuitività che si possano affrontare.
La sfida a questo modo di pensare equivale ad un cambio di paradigma.
Sarebbe necessaria un'educazione ad ampio raggio, dal medico fino al paziente, dalle riviste scientifiche fino ai giornalisti.
Per questo motivo alcune onorevoli riviste di medicina hanno creato sezioni apposite in cui raccolgono tutti gli studi che riguardano la sovradiagnosi e il principio di "meno è meglio".
Too Much Medicine di BMJ
Less Is More di JAMA
Terzo messaggio: attenzione all'informazione sulla salute perché è inquinata
"Come possiamo aspettarci che le persone siano in grado di distinguere la troppa medicalizzazione dal troppo poca, quando le informazioni di cui dispongono sono incomplete, ingannevoli o inquinate?"
Anche in questo ambito 5LB Magazine ha un archivio invidiabile, al quale si può accedere spulciando le revisioni delle notizie.
Portiamo dunque all'attenzione la nostra guida dei 10 punti, che abbiamo compilato con lo scopo di imparare a riconoscere e disinnescare le insidie che si insinuano troppo spesso nel modo di comunicare degli organi di informazione.
I RISCHI
Tra pubblicità, salotti televisivi, opinioni dell'esperto, notizie sensazionali, blog, social media...spesso contaminati da polemiche che hanno radici tutto fuorché scientifiche, si può capire quale sia la magnitudine dei rischi di compromissione per la discussione sui temi di salute.
In questi anni poi, soprattutto nel nostro paese intorno al tema dei vaccini, abbiamo assistito ad una intossicazione del dibattito pubblico che non ha precedenti.
Il mondo della salute è estremamente complesso, oggi molto confuso e molto spesso ha risvolti contro-intuitivi.
Per questo per essere affrontato richiede una sobrietà speciale e guanti da chirurgo per separare il sottile dal grossolano.
Il simposio Too Much Medicine è uno di quei sottili a cui vale la pena prestare attenzione.
Aggiornamento 2019: dal 5 al 7 dicembre si svolgerà quest'anno a Sydney il convegno Preventing Overdiagnosis, che fa seguito al simposio Too Much Medicine.
Vi terremo informati.