'Le 5 Leggi Biologiche di Hamer non sono scienza': la risposta al dott. Fabio Franchi

Mauro Sartorio
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Ci avete segnalato ripetutamente che lo stimato dott. Fabio Franchi in queste ore ha voluto liquidare le 5 Leggi Biologiche con una estrapolazione di concetti e frasi sintetizzabile nella sua affermazione: "non hanno le caratteristiche di una teoria scientifica". Fonte

Inoltre:
"Cosa possiamo accettare? Quanto sia correttamente dimostrato. 
Ogni teoria, per quanto appaia balzana, ha diritto di essere presa in considerazione, se vi è un tentativo serio di dimostrazione, se vi sia una certa plausibilità. Nel caso di Hamer mi pare che siamo lontani, molto lontani. Anzi, non c'è proprio neanche un accenno, lo dice lui. E' inequivocabilmente dogmatica (infatti le sue leggi sono "ferree", cioè immodificabili). 
La medicina psicosomatica: le conseguenze fisiche di un disagio psichico sono riconosciute dalla notte dei tempi, è altra cosa. I seguaci di Hamer non possono fare altro che mettere, ai criteri enunciati, dei merletti e dei ricami per abbellirli, certamente non possono modificare alcunché." Fonte

In 10 anni di attività serrata sul tema è chiaro che 5LB Magazine ha trattato l'argomento in lungo e in largo, infatti a molti sembrerà inaccettabile un tale riduzionismo.
Rispondiamo per quel che ci compete:

1) quali sarebbero le "caratteristiche di teoria scientifica" richieste per ottenere dignità di considerazione? 
Forse la riproducibilità?
In ambito di scienza medica, anche quando si tratta di teorie ritenute indiscutibili e dei relativi protocolli terapeutici, la riproducibilità degli studi è ampiamente "non pervenuta" - e Fabio Franchi è il primo a saperlo.
È proprio per questo vuoto che tante teorie alternative hanno spazio per farsi largo, non c'è un altro motivo.

2) Forse la plausibilità?
Al di là delle criticità connaturate alla filosofia della scienza, la plausibilità delle 5LB si trova proprio in quella "psicosomatica conosciuta dalla notte dei tempi" - dice Franchi testualmente - che però, sarà anche conosciuta, ma i detrattori dopo averla citata preferiscono escluderla da qualsiasi discussione perché è una materia che troppo spesso non conoscono, trascurata com'è da università e ricerca.
"Ma è altra cosa", dice Franchi... No non è altra cosa, è proprio quella!
Per quanto le risorse nel settore siano risibili, la letteratura in ambito psicosomatico è nutrita, va solo studiata.
Se non sono plausibili le 5LB, allora non lo è tutta la storia psicosomatica costruita fin da quella notte dei tempi.

3) nel suo video il dott. Franchi costruisce la sua analisi della materia, purtroppo, compiendo in sostanza un attacco ad personam, sbilanciando il suo giudizio sui comportamenti di Hamer, sul suo modo di comunicare e sulla sua titubanza a riferirsi ad una bibliografia.
Chi meglio di noi può sapere quanto è facile delegittimare le 5 Leggi Biologiche attraverso la lapidazione del dott. Hamer e delle sue vicende personali?
Non è un caso se 5LB Magazine si occupa raramente della vita del dott. Hamer.
Comprendiamo che ci siano dei problemi di metodo, che la sua concezione di "legge ferrea" sia alquanto presuntuosa, tuttavia non c'è alcuna ragione per gettare il bambino con l'acqua sporca.

4) quando entra nelle questioni tecniche, molto spesso il dott. Franchi non le comprende: "se qualcuno riesce a capire qualcosa di queste affermazioni..."; e si abbandona a reticenze: "evitiamo i commenti".
Molti degli amici medici lo hanno imparato sulla propria pelle: non basta conoscere qualche enunciato per comprendere la materia, si tratta di un lunghissimo lavoro di destrutturazione personale, che infatti raramente si trova compiuto in modo completo. 

5) per esporre la fallibilità della teoria, Franchi porta a dimostrazione alcuni famosi casi di pazienti deceduti, probabilmente non avendo compreso che le 5 Leggi Biologiche non sono un protocollo terapeutico e la morte esiste, a prescindere dall'approccio. 
Questo gioco di illusionismo è il più gretto e abusato dai grandi media e dai debunker.

6) Questione focolai di HamerTAC cerebrali e artefatti: come mostrato nel video dallo stesso Franchi, Hamer aveva profondamente indagato il problema, anche interrogando l'azienda produttrice dei macchinari (Siemens) e ha dedicato capitoli dei suoi libri (a cui rimando) per spiegare perché l'ipotesi artefatti non quadra.
Argomento "la morfologia cerebrale non cambia": quelle onde rappresenterebbero in Fase Attiva non una modificazione strutturale né tantomeno una massa, bensì (come direbbe Paolo Renati) pattern di interferenza di oscillazioni elettromagnetiche, possibilmente stazionarie, dovute alla configurazione/attività elettrodinamica coerente del cervello
In PCL invece si accompagna a processi cellulari e strutturali.

Personalmente non ho esperienza diretta del fenomeno benché ne abbia studiato la teoria. 
Però molti medici che visionano reperti quotidianamente ce l'hanno e, per quel che ne so, hanno una capacità di lettura che potrebbe essere dimostrabile... se non ci fosse un ostracismo tale da impedire qualsiasi riscontro pubblico. 
Per quanto sia aneddotico, molti di noi hanno assistito, anche in occasioni informali, ad una capacità sconvolgente che il dott. Hamer aveva acquisito con l'esperienza nel leggere le TAC a colpo d'occhio.
Peraltro oggi, per diversi motivi, sono rimasti davvero in pochi al mondo a possedere tale maestria.
In ogni caso, se anche le macchine producessero esclusivamente artefatti, ci sarebbero implicazioni pratiche marginali che non intaccherebbero il modello teorico di connessione cervello-organo, tantomeno l'efficacia applicativa.


Al di là del dibattito epistemologico su "cosa sia scienza", con un articolo specifico qualche tempo fa avevo dato alle 5 Leggi Biologiche un inquadramento nell'odierno paradigma scientifico, che sono certo può dipanare molti dubbi sospesi:



Tuttavia, come ho evidenziato nello stesso articolo, ci sono paradigmi scientifici più consoni ad indagare questi fenomeni: 


Ringrazio il dott. Fabio Franchi per avere dato attenzione all'argomento (che è già qualcosa!) e lo invitiamo per ora a sospendere il giudizio, perché non è proprio possibile comprendere la questione, tantomeno giudicarla, tenendo entrambi i piedi in un modello molecolarista.
Diceva Ted Kaptchuck dell’ Università di Harvard riguardo i suoi studi sull'effetto placebo"Cosa rende la nostra ricerca credibile per i dottori? Le molecole. Loro amano queste cose.


Siccome abbiamo trattato il tema fino allo sfinimento, raccolgo qui alcuni punti da cui ognuno può partire per indagare meglio le cose:
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