Il terrorismo mediatico per mantenere la ricerca sul cancro e altre 'malattie'

Mauro Sartorio
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Non si può sfuggire all'ipnosi di un'informazione così profondamente manipolata, è impossibile.
Un bombardamento incessante che non lascia scampo, e la Giornata Mondiale contro il Cancro (4 febbraio) è, come vediamo, dedicata al terrore.
Il cancro appare come un mostro, un flagello che si impadronirà del mondo, e nessuno potrà sfuggirgli.

World cancer day: 25 milioni di nuovi casi nel 2034

I dati del World Cancer Report 2014: entro 20 anni nuovi casi raddoppiati
[..] numeri pesanti di una catastrofe globale. Il cancro, come fattore singolo, è la prima causa di morte al mondo. [...] una marcia che fa contare l’11% in più di nuovi casi nel 2012, 14 milioni, pari all'intera popolazione di Lombardia e Piemonte. Nei prossimi venti anni si stima un aumento del 75% dei casi di cancro nel mondo, fino a raggiungere i 25 milioni di nuove diagnosi nel 2034. 
Fonte: Il Sole 24 Ore

E ancora (aggiornamento 2017)
Entro il 2030 oltre 21 milioni di nuovi casi di cancro ogni anno nel mondo Fonte: La Stampa

Entro il 2030 potrebbe morire di cancro una persona ogni due secondi e una persona ogni secondo e mezzo potrebbe ricevere una diagnosi di cancro.
Ma questo non accadrà perché i ricercatori non lo permetteranno...
Fonte aggiornata nel 2017: AIRC per il 24 Settembre "World Cancer Research Day" ("diverso" dal World Cancer Day - 4 febbraio)

Cancro maligno
Il cancro rappresentato dai media
potrebbe assomigliare
a una cosa del genere.
Perchè tutti, ma proprio tutti, nella propria vita dovranno affrontarlo.
E allora cosa possiamo fare, è finita?
Finchè la lotta la si fa contro un panico costruito artificialmente, cercando di nascondersi alla propria paura e quindi lottando contro se stessi, vincere è impossibile.

I numeri possono essere verosimili, ma quale sarebbe la principale causa di questo ipotetico "raddoppio delle diagnosi"?
L'ambiente? Lo "stile di vita" che si allontanerà ancor più drammaticamente da un vivere secondo leggi di natura?
Ciò che di certo si è trasformato vertiginosamente negli anni, e non può non incidere su questi numeri, è il metodo diagnostico.
Un tema che le campagne di informazione non sfiorano nemmeno: l'evoluzione tecnologica ha stravolto nel tempo il modo di fare diagnosi e il modo di catalogare i dati.

Sul come questo fenomeno avvenga, sui gravi danni della sovra-diagnosi e su come l'industria possa approfittarne per fare nuovi clienti, lo lascio dire al Dott. Nino Cartabellotta, alfiere da diversi anni della medicina basata sulle evidenze (Evidence Based):

Sovra-diagnosi: la faccia oscura del progresso tecnologico

[...] Ma, al di là della mia passione per la musica e il BMJ, quale filo lega l’overdiagnosis con la faccia oscura della luna?
Se l’overdiagnosis si verifica quando in soggetti asintomatici viene diagnosticata una malattia non evolutiva, che non sarà mai sintomatica, né causa di mortalità precoce, la faccia oscura della luna è popolata da tutte le conseguenze negative di essere “etichettati” come malati, dai rischi legati a test diagnostici e trattamenti non necessari, dallo spreco di risorse economiche che potrebbero essere utilizzate in maniera più appropriata. 
Sono numerosi i fattori che contribuiscono a questo fenomeno:
- continua evoluzione delle tecnologie diagnostiche che consentono di identificare “anomalie” sempre più piccole
- interessi commerciali e professionali
- esperti in conflitto di interessi che espandono continuamente le definizioni di malattia e definiscono nuove entità patologiche
- orientamento dell’autorità giudiziaria a condannare l’underdiagnosis, ma non l’overdiagnosis, che ha alimentato la crescita esponenziale della medicina difensiva
- medicalizzazione incentivata dalle modalità di rimborso di servizi e prestazioni sanitarie
- percezione socio-culturale che è sempre bene fare tanti esami diagnostici (more is better) e soprattutto che la diagnosi precoce non comporta alcun rischio.
In riferimento alla pratica professionale, quattro condizioni, fortemente alimentate dall’evoluzione del progresso tecnologico, contribuiscono all’overdiagnosis: lo screening in soggetti asintomatici, l’aumentata sensibilità dei test diagnostici in soggetti sintomatici, l’overdiagnosis incidentale e l’ampliamento dei criteri diagnostici delle malattie. 
Quest’ultima, in particolare, viene spesso effettuata da panel di esperti di organizzazioni e società scientifiche che mantengono relazioni finanziarie con l’industria farmaceutica e tecnologica, la quale trae diretto beneficio dall’espansione del pool di pazienti potenzialmente trattabili. D’altronde, l’industria mantiene ben salda l’influenza sui medici e sulla società, grazie al finanziamento di organizzazioni professionali, associazioni di pazienti, fondazioni di ricerca, campagne di sensibilizzazione sulle malattie, iniziative di formazione continua.
Asma, neoplasie (mammella, polmone, tiroide, prostata), diabete gestazionale, embolia polmonare, insufficienza renale cronica, ipertensione, ipercolesterolemia, osteoporosi e chi più ne ha più ne metta. Sempre di più i casi di overdiagnosis che espandono il pool di malati, aumentano le aspettative sanitarie dei cittadini nei confronti di una medicina mitica, gonfiano le tasche di chi vende farmaci e tecnologie sanitarie e contribuiscono a ridurre la sostenibilità della sanità pubblica.[...]
Fonte: Evidence 2012;4(2): e1000008 doi: 10.4470/E1000008, 500WORDS
Aggiornamento febbraio 2022: avrai notato che l'autore di questo testo ineccepibile è lo stesso Cartabellotta che, durante la cosiddetta "pandemia Covid", è stato uno dei principali pilastri della narrazione istituzionale, agendo in contraddizione ad ogni principio da lui stesso elencato.
La Covid sarebbe stata un'occasione clamorosa per scoperchiare il caso di sovradiagnosi più abnorme della storia: invece, in questi due anni di attività del Cartabellotta io ci ho visto questo:
- ha incentivato la sovradiagnosi di massa tramite uno screening di popolazione indiscriminato
- ha ignorato l'abuso di tecnologie di test non significative dal punto di vista clinico, precipitando in una ossessione di controllo data-driven, elaborando dati, appunto, non significativi.
- ha ignorato le conseguenze negative dell'etichettare come "malato" chi non lo è, i rischi di test e trattamenti non necessari (il mitologico malato asintomatico)
- ha ignorato i mostruosi interessi commerciali che hanno mosso lo stato di emergenza, l'influenza dell'industria sui medici e la società, con la quale influenza è riuscita a trasformare in clienti la totalità della popolazione mondiale, desertificando le risorse delle sanità pubbliche.

In passato 5LB Magazine si è spesso affidato ai lavori della fondazione Gimbe, perchè hanno sempre rappresentato lo stato dell'arte della EBM in Italia. 
Bene, con l'esperienza Covid il tradimento è stato massimo, e dal nostro punto di vista la perdita di reputazione della Fondazione è irrimediabile.
Se vuoi ora rileggiti ciò che Cartabellotta scriveva sui pericoli della sovradiagnosi, perché resta un riferimento sacrosanto.

IL PARADOSSO DEGLI INSUCCESSI DELLE ASSOCIAZIONI DI RICERCA SUL CANCRO

Troviamo il paradosso più palese scolpito proprio nelle notizie che abbiamo citato più sopra, perchè sono le stesse associazioni per la ricerca sul cancro (AIRC in testa) a dichiarare il proprio fallimento, se è vero che decenni di ricerche multi miliardarie avrebbero prodotto come risultato - a leggere sui giornali le previsioni catastrofiche - una pandemia di cancro inarrestabile.

Evidentemente questa non è la strada: allora i toni disperati nei quotidiani non sono giustificabili nel momento in cui numerosi campi di ricerca, come quello vastissimo aperto dalla scoperta delle leggi biologiche, sono completamente ignorati dal mondo accademico.
E non è accettabile che la ricerca faccia leva su una comunicazione intimidatoria, al limite del terrorismo, per garantirsi un sussidio finanziario che poi viene sperperato per l'85% in studi inutili, ridondanti, manipolati e corrotti. Fonte: Lancet e BMJ

Oggi abbiamo tutti i mezzi tecnologici e le conoscenze per spogliare della maschera di mostro questo "cancro"
Il 5LB Magazine si adopera quotidianamente per mantenere alta l'attenzione su quelle scoperte che riteniamo stiano dando - e in futuro sempre di più - un contributo fondamentale in questo ambito.
Il risultato più importante sarà l'aver rimesso al proprio posto il terrore indotto dalle credenze, dal sensazionalismo mediatico e dal marketing della "malattia", che oggi sono ancora così pregni di quella cultura religiosa dell' esorcismo contro il diabolico.


ALTRI RIFERIMENTI
- Ogni Ottobre assistiamo ad un simile bombardamento mediatico durante l'Ottobre Rosa